CI SIAMO TRASFERITI QUI FANFICTION FANTASY FORUM

IMPORTANTE

Fate attenzione alle indicazioni che riporterò qua sotto!!!
(le storie che vengono postate, anche se spinte, non sono reali e nessuno è obbligato a leggerle quindi se deciderete di farlo e ne rimarrete sconvolti gli amministratori del blog non ne avranno nessuna colpa in quanto hanno avvisato i lettori)

_______

Tratta/Fandom: i protagonisti della storia e le rispettive coppie se d'amore.

Tipo/Genre: tipo di Fanfiction, i tipi sono molto semplici e tutti possono capire senza quei PG-NG bla bla che io personalmente trovo molto incasinati^^

Crack (ironico quasi demenziale^^)
Natural (semplice, per tutti i lettori)
Natural Love (amore semplice, per tutti i lettori)
Yaoi (amore omosessuale (tra due uomini))
Yuri (amore omosessuale (tra due donne))
Sad (triste, dedicata a tutti ma strappalacrime)
ecc...(in costruzione)

ogni tipo di fic avrà a lato una descrizione

(scene semplici, contenuti normali) Storia adatta a tutti, ma attenzione al Tipo di storia (per esempio una Yaoi o Yuri anche se adatta a tutte potrebbe comunque avere scene di baci o altro che non tutti gradiscono)

(scene esplicite, contenuti espliciti) adatta ad un pubblico adulto o consapevo che la storia avrà delle parti esplicite e non adatti a tutti.

(scese esplicite, contenuti molto espliciti) adatta ad un pubblico adulto o consapevole che quello che leggerà avrà sicuramente scene forti e non adatte a tutti.

___


grazie per l'attenzione e buona lettura
Masayume e Marieluna

FANFICTION FANTASY

Blog dedicato a tutti gli appassionati di fanfiction.
Qui potrete trovate tutte le vostre storie preferite, romantiche, d'azione, piene d'amore,
yaoi o yuri a vostro piacimento.
Inoltre chiunque voglia publicare la sua fanfiction può farlo mandandomi un e-mail,
verranno inseriti i credits opportuni.
Spero che questo nuovo blog vi piaccia e possiate divertivi.
baci

Masayume

valewinnie18@gmail.com
MasayumeKisu@hotmai.it

tutte le storie sono frutto della fantasia delle scrittrici / scrittori, quindi non contengono fatti realmente accaduti a parte diverse descrizioni delle stesse autrici/autori.
All'inizio della storia viene detto esplicitamente se può essere letta da tutti oppure se contiene scene
troppo forti o non gradite quindi leggete attentamente prima di imbattervi in cose che non
volete leggere.
grazie

Masayume e Marieluna

Fanfiction Fantasy Fan Club Facebook

Per essere sempre aggiornati sulle nuove uscite, i nuovi scrittori e scrittrici, se sono stati aggiunti nuovi capitoli della vostra fan fiction preferita o scoprire se ci sono nuovi sondaggi, fatevi un giro nella nuova pagina di Facebook dedicata al vostro blog preferito. Vi attendo in tanti!!!
Baci Baci

FANFICTION FANTASY FACEBOOK

Masayume e Marieluna

giovedì 7 gennaio 2010

Veli di Felicità


Autrice: Masayume
Tratta: DBSK
Tipo: Yaoi
Data inizio scrittura: 21/09/2009
Data fine scrittura: 11/01/2010



Personaggi



(Yoochun, Junsu, Jaejoong, Changmin, Yunho)

....

Prologo…



-perché non esci un pò? -

Mi chiese mia madre quel giorno di fine estate.. Perché poi? Sto così bene qui davanti al mio computer. Ascolto i miei gruppi preferiti e mi perdo tra le righe delle parole delle loro canzoni. Mi sento leggero nonostante la mia vita faccia leggermente pena ma va be, devo sorridere, non può andare sempre tutto bene. No assolutamente. Che dire.. Mi chiamo kim jaejoong e ho 19 anni.. L anno scorso ho perso un anno di scuola e quindi mi ritrovo di nuovo al mio ultimo anno di superiori con ancora meno voglia di studiare, con ancora meno voglia di vivere. Devo farmi coraggio alla fine non posso deludere un altra volta mia madre.. Eppure se solo lei capisse in che situazione mi trovo forse mi lascerebbe un pò stare eppure sembra non vedermi nemmeno . Mi guarda, non dice nulla.. Si gira e continua i suoi mestieri. Sono tornato a casa con i capelli biondissimi e lei non se ne nemmeno accorta.. Credo piuttosto che non voleva capire che non sono più quel bambino che aveva paura della sua ombra.. No.. Potrei tatuarmi un drago sulla schiena e lei non farebbe una piega. Che vita stupenda vero? Si... Domani torno a scuola e li sarà veramente dura.. Al solo pensieri di trovarmi nuovi compagni di classe mi viene la nausea.. Meglio che mi alzo da questa sedia.. Mi devo stendere sul letto e così faccio. Il mio piercing all ombelico mi fa ancora male.. Era meglio che me lo facevo fare, ma perché spendere soldi quando posso farmi del male da solo? Come ragionamento non fa una piega ! Vorrei chiudere gli occhi e non riaprirli più almeno sarei in pace per una volta. Invece no.. Sento mia madre chiamarmi .. Aspetto.. Non ho voglia di scendere, non ho voglia di mangiare , ho voglia di dormire.. Solo di dormire.


**

1 capitolo

Accidenti a quella cavolo di sveglia….odio il suo rumore continuo e anche se la spengo dopo qualche minuto riprende a suonare. Vuole proprio che la faccio volare fuori dalla finestra? È possibile. Mi tiro su piano, lentamente, come se mi fossi appena svegliato da un coma durato più o meno dieci anni. Mi sento pesante e stanco. Alla fine ho dormito sul serio ieri. Spengo la sveglia definitivamente e la rimetto al suo posto sul mio comodino di fianco al letto. Ce anche un bigliettino li vicino. Lo prendo e lo apro sempre molto lentamente.

“ti ho lasciato la colazione…vai a scuola…ciao mamma”

Che premurosa. Già sapeva la mia idea di starmene tranquillamente a casa e invece nulla. Mi alzo che forse è meglio. Trascino il mio corpo ancora pesante verso la porta della mia stanza. La apro ed esco nel corridoio percorrendolo fino alle scale. Sono senza ciabatte e calze e sento il pavimento freddo sotto i miei piedi, questo si che mi aiuterà a svegliarmi… forse. Ormai sono arrivato in salotto. Tutto è in ordine come al solito… mi annoia questa stanza, non posso proprio sopportare. Mi dirigo verso la cucina con gli occhi mezzi chiusi e un andatura da bradipo. Mi siedo dove mia madre ha lasciato la mia colazione. La guardo. Sinceramente la voglia di mangiare proprio non ce. Prendo una fetta di pane e ne stacco un piccolo pezzo con la mano. La porto alla bocca e cerco di mangiarla contro voglia nonostante il mio cervello mi dica “no no non la voglio”. il resto lo lascio sul piatto. Mi alzo e prendo dal frigo del latte e lo verso nel bicchiere che trovo sul tavolo. Bevo tutto e poi rimetto a posto ogni cosa. Bene ora sono leggermente più attivo di prima. Ritorno al piano di sopra con un po’ più di velocità e mi chiudo in bagno. Che mania del cavolo. Ho il vizio di chiudere la porta del bagno a chiave nonostante non ci sia nessuno in casa. Mi avvino al lavandino e alzo il mio viso. Davanti a me ce un grande specchio e vicino ad esso sulla destra ce un piccolo armadietto attaccato al muro. Anche il lavandino è posto su un mobile sempre bianco. Mi reggo a quel mobiletto con le mani e mi guardo. Sono impeccabile anche di primo mattino. I miei capelli biondi non si distruggono mai nonostante il mio sonno movimentato. Non ho neanche un filo di occhiaie…e come potrei..ho dormito più di dieci ore ininterrotte.
Giro la manovella del lavandino e faccio scendere un po’ d’acqua fredda. Metto sotto il getto le mie mani e poi le porto verso il mio viso. Adoro l’acqua fredda di primo mattino. E’ una sensazione meravigliosa. Chiudo l’acqua e mi asciugo le mani con un asciugamano posto sulla sinistra del lavandino. Mi levo la maglia e la butto tranquillamente in un cesto dietro di me. Abbasso il mio sguardo sul mio ombelico. Per fortuna il gonfiore è diminuito. Apro l’anta di quel mobiletto attaccato al muro e prendo una crema. Ne metto un po’ sul mio dito e la passo vicino al piercing. Finalmente non mi fa più male, posso quindi dire che sono fuori pericolo. Mi levo i pantaloni poi i boxer e faccio la doccia. Per fortuna metto la sveglia alle sei del mattino. Sono più lento di una lumaca. Esco dalla doccia e mi avvicino allo specchio che si è leggermente appannato. Ci passo una mano sopra nonostante mia madre mi dica sempre di non farlo. Come al solito non mi interessa molto di quello che dice. Mi asciugo con un asciugamano più grande appeso dietro la porta del bagno. Lo lego in vita e poi esco e mi dirigo in camera. Indosso i boxer e poi la divisa scolastica. Ancora quell’orrenda divisa che io ho di mia spontanea volontà modificato. I pantaloni sono più stretti, la camicia la chiudo solo fino al petto lasciando il colletto aperto. Indosso poi la giacca e non la chiudo. Mi metto un paio di scarpe a caso senza nemmeno calcolare gli stivaletti che fanno parte della divisa. Mi alzo e mi guardo. Il blu scuro mi dona molto devo dire. Do un ultima sistemata ai capelli e poi prendo la mia cartella. La apro. Guardo se ho tutto ossia nulla e poi esco dalla camera, scendo le scale e arrivo all’ingresso di casa. Su un mobiletto trovo le miei chiavi e il mio mp3. Prendo tutto e poi apro la porta. Esco e mi trovo davanti una magnifica giornata. Proprio quello che ci voleva per il primo giorno di scuola. Il cielo è velato da uno strato di nuvole colorate leggermente di un grigio chiaro. Chiudo la porta e percorro un piccolo sentiero di sassi ed arrivo ad un cancello bianco. Lo apro e lo richiudo dietro di me. Ora è il momento di tornare nel mio mondo. Metto le chiavi nella tasca della divisa e prendo il mio mp3. Lo accendo, porto le cuffie alle orecchie e mi incammino verso quell’edificio che tanto odio.


**


-Jaejoong….sono felice di rivederti…-
-salve professor Yung…- rispondo il ragazzo entrando in classe
-sei arrivato in tempo per sentire il discorso del preside..?-
-si nonostante lo conoscessi già ….-
-vero..-

Il ragazzo si girò verso la classe e vide dei ragazzi già seduti. Molti posti erano ancora vuoti quindi decise di prenderne uno abbastanza lontano per poter dormire tranquillo. Passò tra le file mentre gli altri compagni lo guardavano e parlavano tra di loro.
“già cominciano” pensò sedendosi in un banco vicino al muro esattamente in quinta fila. Lasciò la sua cartella per terra e si mise comodo sulla sedia con le gambe leggermente aperte.
“La posizione migliore per dormire” pensò visto che si era appoggiato per bene al muro.
La porta si aprì e altri ragazzi entrarono ridendo salutando il professore che conosceva tutti molto bene.

-Yunho e Junsu voi non la smettete mai di ridere???-
-certo che no- rispose il ragazzo più alto dei due
-me l’aspettavo una risposta del genere da te Yunho- rispose il professore ridendo

Jaejoong li guardò con la coda dell’occhio. Come facevano ad essere così felici e attivi di primo mattino?? Ancora non riusciva a capacitarsene. La porta si aprì altre volte e dopo alcuni minuti la classe era praticamente al completo. C’era solo un banco libero. Esattamente quello vicino a Jaejoong. La porta si aprì un’altra volta ed entrò un ragazzo. Tutti si zittirono. Evidentemente nessuno lo conosceva.
Jaejoong però lo fissò molto bene. La giacca della divisa era leggermente aperta come la camicia sotto di essa. Aveva i capelli lunghi fino alle spalle e leggermente arricciati sulle punte. Si avvicinò al professore che gli sorrise e si avvicinò al ragazzo.

-ben venuto, tu devi essere Park Yoochun giusto-
-si..- rispose il ragazzo guardando poi la classe

Gli altri ragazzi rimasero un po’ spiazzati dallo strano guardo di Yoochun. Qualcuno bisbigliò qualcosa ma Jaejoong non capì, era rimasto a fissare quel ragazzo da quando era entrato. Il suo modo di tenere la divisa gli ricordava molto il suo.

-bene ragazzi vi devo presentare due nuovi compagni…. Jaejoong puoi venire qui?-

Il ragazzo chiuse gli occhi e si alzò per poi riaprirli e dirigersi verso il professore che lo aveva chiamato. Si mise vicino a Yoochun e guardò insieme a lui i suoi nuovi compagni

-allora lui è Park Yoochun…si è trasferito da poco in Corea, poco tempo fa abita in America giusto?-
-si..- rispose il ragazzo
-inviece lui è Kim Jaejoong…, entrambi hanno un anno in più di voi…-

“Poteva anche risparmiarselo” pensò Jaejoong.

Dopo le presentazioni Jaejoong tornò al suo posto e Yoochun lo seguì per sedersi in quell’unico banco rimasto vuoto. Entrambi si sedettero e assunsero quasi la medesima posizione. Entrambi faceva capire che la voglia di stare in quel posto era veramente poca.



**


Darei un calcio a tutti quelli che dicono che il primo giorno non si fa un tubo…accidenti al prof e tutti quei bambini che mi ritrovo come compagni…non posso crederci, due secondi dopo che mi sono ri-seduto al mio banco e il prof che fa? Si mette a spiegare delle regole matematiche delle quali non sapevo nemmeno l’esistenza. Mi sono cadute le braccia per terra. Per fortuna non ero l’unico in quella situazione. Il ragazzo nuovo è tra le nuvole quasi quanto me. Come si chiamava?? Yoochun? Ba…chissene…voglio solo andarmene a casa. Dieci minuti e sta accidenti di campanella suonerà e sarò libero..fino a domani… se penso a domani mi impicco…si iniziano già i pomeriggi fino alle 4 del pomeriggio…sparatemi vi prego…non chiedo poi molto.
Yoochun è ancora nel suo mondo. Il professore non si è nemmeno accorto che noi due siamo gli unici a non ascoltarlo. Be per lui non sono poi una novità…e quando mai l ho ascoltato?? Infatti…mai. Cinque minuti…solo cinque ce la posso fare. Il prof sta facendo delle domande in generale e risponde sempre quel ragazzo che poco prima era entrato ridendo..come accidenti si chiama…a poco male mi sta antipatico in una maniera…sempre il sapputello di turno…a ecco Yunho…lo ha appena detto il suo amico che sembra più la sua fidanzatina da come parla. Che vocina noiosa…il suo nome non lo ricordo ma non mi interessa. Tra tutti e due potrebbero volare fuori dalla finestra che farebbero solo un piacere al mondo e a me. Accidenti a sta campanella del cavolo ma quando suona!!!!!!!!!!!


Il quel preciso istante il suono della campanella fermò la spiegazione del professore e tutti i ragazzi si alzarono per uscire dalla classe. Jaejoong e Yoochun furono gli ultimi ad uscire nonostante la poca attenzione che avevano prestato alla spiegazione.

-ragazzi..- disse il professore hai due
-si?- rispose Jaejoong
-la prossima volta gradirei partecipazione-

I due annuirono per dovere e poi uscirono senza dire altro. Yoochun era leggermente più avanti del biondo che si era prontamente messo gli auricolari alle orecchie e camminava lentamente per il corridoio della scuola. Arrivarono entrambi alla porta principale ed uscirono finalmente da quell’edificio che li aveva tenuti segregati per due lunghissime ore. Il cielo era ancora velato di grigio e forse era meglio avviarsi velocemente verso casa prima di prendere un bell’acquazzone. Yoochun era sempre avanti al biondo ed entrambi tenevano la stessa velocità minima e andatura lenta. Dopo essere usciti dal cortile della scuola percorsero per un breve tratta la stessa strada quando il moro girò in una via laterale sulla sinistra mentre Jaejoong continuò diritto seguendo però l’altro con lo sguardo. Sembrava anche più chiuso di lui. Smise di guardarlo e continuò il suo tragitto senza pensare ad altro che al suo letto.

Entrò in casa e chiuse poi la porta dietro di se dando alcune mandate con le chiavi di casa. Lasciò chiavi ed mp3 sul mobiletto dal quale li aveva recuperati la stessa mattina e si avviò verso le scale per arrivare in camera sua. Lasciò la borsa per terra, si levò le scarpe e si buttò sul letto a pancia in giù. Che strazio. Non sopportava quel posto, non aveva voglia di studiare ne di alzarsi la mattina per sentirsi 6 ore di spiegazioni più due ore di pomeriggio nel quale ancora non sapeva cosa gli aspettava. Si girò e nascose la testa sotto il cuscino. Non voleva crederci. L’estate era veramente finita? Possibile?
Si.
Si alzo leggermente e prese il suo portatile rimasto per terra dalla sera prima. Lo appoggiò sul letto e dopo averlo acceso attese la connessione ad internet. Dopo pochi minuti il programma di chat si aprì e alcune piccole finestre si aprirono insieme

-ciao Hero!- c’era scritto in una di quelle

Sul suo viso si creò un gioioso sorriso. Con il dito sul touch pad aprì la finestra e cominciò a scrivere

-ciao Micky come stai?-
-molto bene…oggi primo giorno di scuola…com‘è l‘università?-
-devo dire che mi è piaciuta molto…-
-si…sono felice, cosa mi racconti?-
-nulla di particolare….la solita solfa qui..e tu?-
-i nuovi compagni sono una pizza…-
-hi hi, Siamo proprio sulla stessa barca..-
-ora devo andare…ci sentiamo ok?-
-ok, ciao Micky-
-ciao Hero..-

Chiuse la finestra e poi mise il suo profilo invisibile così che nessuno potesse dargli fastidio. Un po’ gli dispiaceva. Aveva conosciuto Micky su un forum all’inizio dell’estate. Si erano subito trovati simpatici e dopo alcuni giorni si erano scambiati indirizzo di chat. Non era riuscito però a dirgli tutta la verità. Micky abitava in America ma era Coreano e frequentava l’ultimo anno di superiori. aveva perso un anno anche lui. Invece Jaejoong si faceva chiamare Hero e gli aveva detto che era il suo vero nome. Gli aveva raccontato dell’università di lingue che avrebbe iniziato e che abitava in un altro paese non a Seul dove realmente viveva. Secondo Micky la vita di Hero era perfetta. Una bella famiglia, un padre e una madre perfetti, tra poco anche la macchina. In realtà non era per niente così. Abitava nella periferia di Seul in una casa normale per una famiglia normale. Suo padre non abitava con loro da quando lui era ancora un bambino. Suo madre non era perfetta anzi molte volte lo trascurava pure. Non aveva iniziato l’università, anzi era rimasto alle superiori dopo una bocciatura. Il problema non erano stati i voti ma la scarsa presenza per questo quella mattina la madre gli aveva lasciato quel bigliettino scritto sul comodino.
Jaejoong ripose il portatile per terra e attaccò ad esso un filo che conduceva a delle casse. Aprì poi una cartella e lasciò che il lettore multimediale leggesse tutti i brani all’interno di essa.
Amava ascoltare la musica in ogni momento della sua vita. Non poteva vivere senza. Era l’unica cosa che lo rendeva veramente felice.
Non aveva amici al di fuori di internet. Non conosceva praticamente nessuno data la sua scarsa socievolezza con i compagni di classe. L’anno prima era quasi temuto dai suoi compagni di classe. Non perché fosse cattivo, ma per il suo sguardo di ghiaccio. Era solito da lui indossare delle lenti colorate di azzurro chiarissimo sugli occhi.
Jaejoong era il cosiddetto teppista della scuola nonostante non avesse mai creato problemi all’interno dell’edificio, ma il suo abbigliamento diverso dal normale, come il colore dei suoi capelli davano l’impressione di uno che cerca solo guai. Invece lui voleva solo vivere da solo fregandosene degli altri. Non gli interessava interagire con certa gente che giudica solo da come uno si pone a prima vista. Certe volte anche lui lo aveva fatto, ma più che altro per difendersi dalla gente che lo prendeva solo in giro.
Lasciò che quelle canzoni gli entrassero nella testa portando via i pensieri negativi e lasciando spazio solo alla sua fantasia. Si la sua fantasia. Ad un tratto la sua mente si accese e si alzò di scatto dal letto. Aprì il cassetto del suo comodino e tirò fuori un piccolo sacchettino di plastica sotto vuoto. Alzò il volume delle casse e poi uscì dalla camera e si avviò nel bagno.
Era il momento giusto per il suo nuovo piercing al sopracciglio sinistro. Quanto lo aveva desiderato?
Tirò fuori il disinfettante dal mobile sotto il lavandino e poi accese altre piccole luci sopra lo specchio. Aprì il sacchettino di plastica e tirò fuori gli aghi e il piccolo anellino che si sarebbe messo. Indossò poi i guanti e prese delle pinze da un cassetto dello stesso mobile. Era tutto pronto. Sotto le note della sua canzone preferita si forò il sopracciglio con l’ago e poi attraverso un procedimento ben studiato si infilò il piccolo anellino, lo chiuse e si guardò soddisfatto. C’era riuscito. Al primo tentativo l’aveva perso mezzora dopo averlo fatto, ma questa volta non sarebbe successo. Buttò via gli aghi, la busta e pulì tutto il resto.
Chissà cosa gli avrebbe detto sua madre quella sera.

“prima mi guarda, poi si avvicina, sorride e mi dice…cosa vuoi per cena?” perso ridendo e tornò in camera.

Bruciava un pochino per colpa del disinfettante ma non gli importava. L’ultimo passo sarebbe stato il più importante. Il tatuaggio. Sarebbe riuscito a fare anche quello ma a tempo debito. Fuori intanto era iniziato a diluviare senza sosta. Amava vedere la pioggia, ma solo quando si trovava al riparo da essa. Si ributtò sul letto ma questa volta con la pancia rivolta al soffitto. Domani sarebbe stata molto più dura di quella mattina. Doveva farsi coraggio.


2 capitolo


-riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii…..-

La sveglia suonava ininterrottamente provocando un suono veramente fastidioso all’interno della stanza. Una mano si spostò da sotto le coperte, prese il povero oggetto e lo scaraventò per terra facendo si che si aprisse in alcuni pezzi. Il suono però si fermò. Dopo una botta del genere era pure normale.
Le coperte si spostarono e la testa di Jaejoong spuntò come un fungo. Gli occhi chiusi, e la bocca leggermente aperta stavano a significare solo una cosa
“letargo in corso”
Trascinandosi lentamente scese le scale e si trovò la madre davanti.

-ei tesoro, ieri sera dormivi così profondamente…come fai a dormire così tanto?? E questo??-

La donna gli mise una mano sul viso e lo girò per guardare l’anellino sul sopracciglio del figlio. Sorrise e gli diede un buffetto

-non cambierai mai…. Almeno fatteli fare…-
-non spendo soldi per farmi bucare…faccio da solo…-
-ma sarà….cosa vuoi per colazione?-
-nulla…devo comprare una nuova sveglia…- disse salendo di nuovo le scale
-è la terza che distruggi!!! Cambia modo di spegnerla!! Hai presente quel tastino che trovi in bella vista con scritto on/off…ecco lo devi schiacciare!!!-
-che lagna…- disse a bassa voce entrando in bagno

Quella mattina era veramente in uno stato pietoso. Nonostante avesse dormito tantissimo si sentiva stanco morto. Si lavò e sistemò lentamente e poi scese di nuovo le scale trovando anche la madre vestita e tirata a lucido

-oggi ho un udienza in tribunale…farò tardi…-
-che novità…-
-perché non ti allacci la giacca?-
-non mi va…-
-….ciao Jae…- disse la donna uscendo di casa

Non aveva voglia di salutarla e così fece. Aspetto ancora qualche minuto e quando fu sicuro che la madre fosse partita prese chiavi ed mp3 e uscì. Era in orario perfetto come sempre del resto..almeno le poche volte che ci era andato. Arrivò in classe e vide quasi tutti i suoi compagni riuniti intorno ad un banco. Lui non si interessò minimamente e si sedette al proprio posto

-allora Junsu..come va con Yunho??- chiese un ragazzo
-non so di cosa stai parlando- rispose il ragazzo seduto a quel posto dove tutti lo circondavano
-dai non fai il timido- disse un altro avvicinandosi al giovane
-ma levatevi!!! Che cavolo volete!!?-
-e dove lo hai lasciato il fidanzatino? Come mai non è con te..?-
-sono affari suoi non vostri-
-ee non ti arrabbiare dai…-
-mi avete rotto le scatole…- disse alzandosi ma un ragazzo lo prese per un polso e lo trascino verso il suo banco
-non arrabbiarti Junsu dai stai con noi..vogliamo solo sapere cosa ce tra te e Yunho siamo tuoi amici-
-lasciami…mi stai facendo male…-
-sei una bambina cazzo…non ti ho fatto nulla!!- disse strattonandolo
-lasciami!!- rispose Junsu spingendolo
-la volete smettere…- disse Jaejoong alzandosi dal suo posto
-eh tu che vuoi…-
-che la smettete…- rispose il biondo

I ragazzo guardarono attentamente il ragazzo che intanto gli si era avvicinato.

-se cerchi guai li hai trovati…-
-io dire il contrario…- rispose Jaejoong
-…va bene…andiamo ragazzi…- disse poi il ragazzo che aveva strattonato Junsu e tutti uscirono dalla classe
-grazie…- disse Junsu avvicinandosi a Jaejoong

Il biondo gli mise una mano sulla spalla

-tutto ok…-
-si..-
-come mai ti rompevano?-
-…ma per nulla…-
-non sembrava…-
-è una cosa normale…quando non ce Yunho io sono la loro preda preferita…-
-capisco…-
-Junsu!!- disse una voce familiare

I due ragazzi si girarono e Yunho entrò in classe di corsa avvicinandosi all’amico

-tutto ok?-
-si si…-
-ti hanno rotto vero?-
-Jaejoong mi ha aiutato-

Il biondo si stupì. Quel ragazzino ricordava il suo nome

-davvero? Grazie Jae…- rispose Yunho

Jaejoong fece un cenno con la testa e poi si girò tornando al suo posto come se non fosse accaduto nulla. Sinceramente neanche lui sapeva perché aveva aiutato Junsu. Di solito se ne fregava di tutto e di tutti ma quel ragazzo aveva bisogno di aiuto, non poteva fare finta di niente.
Una volta seduto guardò con la coda dell’occhio i due ragazzi. Junsu aveva lo sguardo triste e Jaejoong si accorse che i suoi occhi pian piano stavano diventando lucidi. Anche Yunho sembrava molto dispiaciuto. Mise una mano sulla spalla dell’amico ma questo si spostò da lui e uscì dalla classe. Yunho abbassò lo sguardo e rimase li immobile per alcuni secondi. Poi si avvicinò alle finestre della classe. Il suo sguardo era perso verso il cielo che quella mattina era esattamente come quella del giorno prima. Jaejoong lo guardò attentamente quando entrò Yoochun in classe

-…ee…Yunho…- disse Yoochun

Il ragazzo si girò senza capire perché lo avesse chiamato
Yoochun tirò in classe Junsu. Teneva sul naso un fazzoletto bianco ormai sporco di sangue

-Junsu!!- disse Yunho andando verso il ragazzo abbracciandolo
Jaejoong si alzò di scatto avvicinandosi ai due amici

-chi è stato?- chiese il biondo
-ormai non è più un problema…- rispose Yoochun avvicinandosi al suo posto
-è meglio che andiate in infermeria- disse di nuovo Jaejoong -lo dico io al prof…-
-grazie- rispose Yunho guardando anche Yoochun

I due uscirono dalla classe e Jaejoong vide gli altri compagni entrare in aula. Molti di loro guardarono Yoochun con la paura degli occhi. Anche Jaejoong tornò al suo posto.

-scusa…ma che gli hai fatto?-
-nulla di che…ho fatto quello che hanno fatto a quel ragazzo…-
-a bene allora…-
-bello il piercing…- disse Yoochun cogliendo di sorpresa il biondo che lo guardò
-grazie…- rispose

Il professore entrò velocemente in classe e sbattè la propria borsa sulla scrivania

-si può sapere chi ha conciato in quel modo Junsu??-

Nessuno rispose. Il professore si inviperì ancora di più e aprì la sua cartella estraendo un libro

-verifica scritta!! Prendete i fogli subito!!-

Tutti aprirono le proprie cartelle

-Jaejoong e Yoochun voi due potete uscire…- disse poi il professore
-cosa?- chiese il biondo
-si uscite…per voi niente compito…-

I due si alzarono e lentamente uscirono dalla classe chiudendo poi la porta. Si guardarono e Yoochun sorrise leggermente.

-Junsu ha detto tutto…- disse Jaejoong
-allora sei intervenuto prima di me?-
-dei ragazzi lo stava importunando in classe…non ho fatto nulla di speciale…-
-andiamo sul tetto?-

Quel ragazzo era strano, ogni tanto se ne usciva con delle frasi che non centravano un tubo con il discorso che stavano facendo. Jaejoong annuì e i due si avviarono verso le scale che portavano ai piani superiori fino a che arrivarono sul tetto. Da li il loro sguardo dominava tutta Seul. Era una visuale stupenda nonostante la giornata non fosse delle migliori. Yoochun si sedette per terra guardando il panorama dalle ringhiere che circondavano l’intero piano. Jaejoong si avvicinò e si sedette vicino a lui nella stessa posizione.

-come mai hai perso un anno? Se posso chiedere….-disse Yoochun
-non frequentavo molto le lezioni..avevo pochi voti…-
-mmm….-
-e tu?-
-non ho potuto finire il 5 anno in America…i miei sono dovuti partire improvvisamente e quindi eccomi qui..-
-capisco…mi dispiace…-
-anche a me…ma alla fine mi mancava la Corea…-
-a me non mancava la scuola…-
-l’ho notato ieri…la lezione non era delle migliori vero?-
-no assolutamente…- rispose Jaejoong sorridendo

Quello era il primo sorriso della giornata e stranamente lo aveva fatto davanti ad una persona che conosceva appena. I due parlarono ancora per alcuni minuti quando decisero di scendere entrambi in infermeria. Bussarono alla porta e questa subito dopo si aprì

-ei ciao ragazzi- disse Yunho facendoli entrare
-come sta Junsu?- chiese Jaejoong
-bene, per fortuna il naso non è rotto…-
-meno male..- rispose Yoochun

I tre si avvicinarono ad una tenda e Yunho la spostò. Junsu era seduto su un lettino e teneva un fazzoletto tra le mani.

-Yoochun…il tuo fazzoletto si è rovinato…- disse trattenendo le lacrime
-non importa…- rispose il ragazzo sorridendogli
-mi dispiace…-
-ma perché? Più che altro stai bene vero?-
-si…-
-meglio…senti Yunho posso parlarti?-
-certo Yoochun…-

I due uscirono e Junsu rimase li con Jaejoong.

-senti…grazie ancora…-
-ma di cosa…-
-per avermi difeso..-
-non ti preoccupare…- disse Jaejoong appoggiandosi al letto
-invece si…non sai cosa significhi per me…una persona che non mi giudica…per quello che provo…-
-avevano ragione i tuoi amici?-
-….-
-Junsu io non mi faccio problemi..la vita è tua…puoi fare quello che vuoi..-
-tanto posso fare poco..-
-per quale motivo…?-
-perché è un sentimento non reciproco…-
-ah….credevo di si…-
-sembra…ma non è così…lui non prova nulla….-
-mi dispiace…- disse Jaejoong guardando il ragazzo che cercava di trattenere la sua tristezza


**


-come mai Junsu veniva picchiato da quei cretini?-
-…-
-Yunho ti ho fatto una domanda…mi pareva tuo amico ieri…-
-lo è infatti…-
-allora?-
-…non sono affari tuoi…-
-vedi qui ti sbagli…sei in debito con me…potevo lasciarlo nelle mani di quei deficienti…-
-non sono io in debito con te ma lui lo è…-
-….come vuoi…- rispose Yoochun
-comunque grazie…-
-non sei tu che mi devi ringraziare…- disse Yoochun rientrando nell’infermeria lasciando Yunho senza parole


**

-stai meglio Junsu?- chiese il professore una volta che la campanella fu suonata e i 4 ragazzi rientrarono in aula
-si…-
-bene andate a sedervi…-

I quattro ragazzi si sedettero ai proprio posti mentre gli sguardi dei compagni li accompagnavano per il tragitto. Tutti guardavano Jaejoong e Yoochun. Le loro facce erano serie e non mostravano nessuna emozione. Sembravano statue.

-oltre a Junsu..un altro ragazzo ha subito violenza…- disse il professore guardando un ragazzo il quale aveva una botta sul viso che ben presto si sarebbe tramutata in un livido
-potrei sapere chi è stato?- continuò il professore

Yoochun si alzò tranquillamente

-io- disse spavaldo
-perché?-
-perché quel ragazzo stava picchiando Junsu e sono intervenuto…hanno cercato di picchiarmi e mi sono difeso…- rispose senza problemi
-non si risolvono le cose con la violenza…- rispose il professore
-questo lo so..ma se è l’unico modo sono pronto ad usarla..- disse di nuovo Yoochun
-va bene siediti pure…-

Il professore continuò la lezione correggendo uno ad uno i compiti in classe di tutti i compagni. La giornata andò avanti fino all’ultima ora della mattina. Erano mezzogiorno e mezza esatto quando Junsu e Yunho si avvicinarono a Yoochun e Jaejoong.

-vi va di mangiare da me…- chiese Junsu
-eh?-
-si…come ringraziamento-
-non ce ne bisogno- disse Jaejoong
-ma io insisto…-

Dopo alcuni secondi di silenzio Yoochun sorrise all’amico e tutti e si alzò. Jaejoong guardò i tre e poi si alzò insieme a loro. Si avviarono verso l’uscita della scuola e camminarono lungo il cortile fino all’uscita del cancello. Girarono sulla destra ed arrivarono ad un parchetto. Lo percorsero e poi dopo alcuni minuti arrivarono davanti ad una casa molto grande circondata da un cancello di colore bianco. Intorno alla casa c’era un bellissimo giardino con alcuni fiori. Nulla di esagerato. Entrarono dal cancello e percorsero una stradina fino alla porta d’ingresso. Junsu l’aprì e fece entrare i suoi ospiti per poi chiudere la porta.
Era tutto perfetto in quella casa. Davanti a loro videro un piccolo corridoio, lo percorsero e arrivarono in un salotto grande arredato con mobili semplici. Due divani nel centro della stanza davanti ad un mobile che prendeva tutta la parete e sopra esso c’erano una tv, stereo e moltissimi libri. Una parte del mobile invece era piena di oggetti in porcellana e cristallo. Junsu fece strada fino alla cucina, una stanza molto spaziosa. Si sedettero al tavolo e mentre Junsu aprì il frigo e cominciò a cucinare.

-tanto abbiamo tempo le lezioni riprendo alle 3- disse Yunho

I due ragazzi annuirono e di nuovo ritornò il silenzio. Jaejoong guardò Junsu indaffarato a cucinare. Era così preciso nel fare le cose. Il suo sguardo poi si posò su Yunho. Anche lui guardava Junsu ma con tristezza. Il suo sguardo era lo stesso di quella mattina quando si era appoggiato alla finestra per guardare il cielo.
Forse aveva capito qualcosa ma non ne era convinto.

-ti aiuto Junsu…- disse Jaejoong togliendo la giacca e avvicinandosi all’amico che gli fece un sorriso
-non ce ne bisogno-
-ma io insisto…- disse di nuovo Jaejoong

Junsu sorrise di nuovo ripensando alle parole che lui stesso aveva detto per convincerli a venire li. Gli diede le indicazioni e il biondo si mise a lavorare.

-Yoochun come mai ti sei trasferito in Corea?- chiese Yunho
-i miei genitori dovevano trasferirsi per lavoro…-
-capisco…-

In pochi minuti Jaejoong e Junsu misero in tavola quattro piatti, bicchieri e posate, poi servirono il cibo da poco preparato
-che bravi che siete..- disse Yoochun
-nulla di eccezionale- disse Junsu prendendo le bacchette
-invece sei molto bravo- riprese Jaejoong

Iniziarono a mangiare in silenzio. Yoochun guardava con la coda dell’occhio Yunho che intanto guardava di nascosto Junsu che intanto mangiava e guardava stranamente Jaejoong. Questo intanto mangiava tranquillo senza guardare nessuno dei ragazzi. Ogni tanto alzava lo sguardo verso la finestra per guardare fuori dalla finestra della stanza. Il cielo era come al solito cupo. Sospirò e poi guardò verso Junsu che fu subito scoperto e girò lo sguardo verso il piatto. Jaejoong sorrise. Yoochun lo guardò di sfuggita. Non sorrideva quasi mai, ma quando lo faceva cambiava totalmente espressione. Sembrava una persona allegra senza problemi, purtroppo però durava poco e su quel viso ritornava un espressione seria quasi triste.
Dopo alcuni minuti Yunho, che aveva finito di mangiare prese il suo piatto e lo mise nel lavandino.

-Junsu posso parlarti?- chiese poi all’amico rimanendo in piedi davanti al tavolo
-ora?- chiese l’altro
-si…-
-va bene-

Si alzò e mise anche lui il piatto nel lavello. Insieme poi si allontanarono dalla cucina e Yoochun si accorse che i due stavano salendo le scale, sicuramente andavano in camera a parlare.

-ha te piace girovagare per internet?- chiese Yoochun
-si…-
-e cosa fai di solito?-
-scrivo…sul mio blog…e ascolto musica…-
-anche tu? Anche io ho un blog…ma non lo aggiorno spesso…-
-io quasi sempre….- rispose Jaejoong posando le bacchette sopra il piatto una volta terminato di mangiare
-per caso usi un programma di chat?-
-ogni tanto…-
-anche io…però lo uso davvero poco…solo per una persona-
-a si?-
-si ogni tanto la becco ma ci sentiamo poco-
-è un amico-
-mh…-

Jaejoong si guardò intorno e poi prese il suo cellulare. Erano solo le due meno un quarto. Cosa potevano fare per passare il tempo?

-senti mettiamo via e andiamo a fare un giro?- di Yoochun prendendo sia il suo piatto che quello di Jaejoong
-? E gli altri?-
-li avvertiamo, se vogliono venire ci seguono-
-ok…-

Si avvicinarono al lavello e lavarono insieme quei pochi piatti schizzandosi ogni tanto. Yoochun notò che Jaejoong sorrideva sempre di più. La cosa lo rese felice.

-vado a chiedergli se vogliono venire..- disse Yoochun salendo le scale

Al secondo piano c’erano cinque stanza, ma riconobbe subito quella dell’amico per una terghetta colorata con scritto il suo nome

-Junsu posso entrare- bussò Yoochun
-eeeeeeee Yoochun aspetta- disse il ragazzo

Ci furono un susseguirsi di rumori e poi la porta si aprì. Junsu era paonazzo in viso e indossava la maglietta al contrario e soprattutto non era la sua maglietta.

-si?-
-ahah hai preso la maglia sbagliata…-
-?? Waaaaaaaaaaaaa-
-io e Jaejoong facciamo un giro…voi avete di meglio da fare?-
-…eeh…..casomai vi raggiungiamo…-
-ok a dopo allora-

Junsu chiuse la porta e Yoochun scese di nuovo le scale ridendo.

-cosa è successo?- chiese Jaejoong
-sembra che sia cambiato qualcosa..-
-cosa?-
-ma si tra di loro…-
-non ho capito…-
-ahah Jae te lo spiego quando sarai grande-
-mi prendi in giro???-
-si!!!-


3 capitolo


Erano saliti in camera di Junsu e questo aveva chiuso la porta spostandosi poi verso il letto dove Yunho si era già seduto.

-dimmi..?- chiese il ragazzo sorridendo
-non…non so da dove cominciare…-
-cioè? Cè qualcosa che non va?-
-…-
-Yunho parlami dimmi, ce qualcosa che ti preoccupa- chiese Junsu preoccupato prendendo la mano dell’amico

Quella mano.
Quel calore.
Il cuore cominciò a battere di più senza che Yunho potesse controllarlo.
Si spostò lasciando la mano del ragazzo e alzandosi da quel letto.
Fece qualche passo avanti passandosi le mani tra i capelli.

-cosa ce Yunho!!-
-…Junsu…io…-
-…ho fatto qualcosa che non dovevo? …ho detto qualcosa di sbagliato?dimmelo per favore…-
-no..no non è colpa tua- disse l’altro avvicinandosi a Junsu il quale lo guardava senza capire
-e quindi…-

I due rimasero in silenzio.
Si guardarono entrambi con sguardo fisso.
Junsu sempre più confuso.
Yunho sempre più imbarazzato.
Il suo cuore continuava il suo battito accelerato senza dare segno di fermarsi un attimo, di tranquillizzarsi
Sorrise.
Guardare il viso di Junsu era come fermarsi a guardare il tramonto davanti all’immensità dell’oceano.
Qualsiasi cosa facesse per non provare quel sentimento era praticamente inutile.
Ogni sera andava a dormire cercando invano di non pensare a lui.
Ogni sera non dormiva perché nella sua mente c’era solo Junsu e mentiva a se stesso.
Mentiva spudoratamente nonostante l’altro gli avesse rivelato il suo amore.
Quell’amore che tanto voleva.
Un amore sincero, sperato, adorato.
Un amore che nessuno potrà mai avere.
Ma la sua spavalderia, la sua reputazione contava di più.
Era convinto di poter superare quel piccolo intoppo, quella perdita di ragione…ne era convinto.
Invece sapeva da solo che non era una perdita di ragione, non era impazzito, non era una cotta passeggera.
Lui sapeva da solo che non sarebbe mai riuscito a smettere di amarlo.
Perché lui lo amava.
Lo amava ma non lo aveva mai detto.
Lo amava e se l’era tenuto nel suo cuore, per non soffrire, per non farlo soffrire.
Ma ormai.
Ormai erano passati due anni e anche lui aveva capito che era inutile scappare dalle proprie emozioni.
Tanto ti ritrovano sempre, tanto non se ne andranno mai.
Se quello che provi è vero, è sincero, allora nessuno dovrebbe nascondersi.
Nessuno deve avere paura di mostrarsi così com’è.
Yunho si riprese dal suo stato di riflessione.
Non poteva più aspettare.
Aspettare il segno.
Quel segno che gli facesse capire che doveva muoversi.
Fece qualche passo verso Junsu che lo guardò senza capire.
Si fermò.
Lo guardò.
Lo fissò per tutta la sua figura.
Si avvicinò di più abbassandosi verso di lui.
L’altro non capì e di riflesso si incurvò indietro ma non fu abbastanza svelto.
La mano dell’altro si posò sulla sua guancia mentre le labbra si posarono sulle sue facendosi si che il cuore gli esplose dentro il petto.
Un battito forte e ininterrotto.
Quel bacio tanto desiderato spinse entrambi a stendersi sul letto senza stare a fare domande, senza pensare a nulla oltre a quello che stava realmente succedendo.
Quel bacio.
Quel dannato bacio.
C’era voluto così tanto ma alla fine era riuscito a darglielo.
Ora le mani di Yunho percorrevano il corpo dell’altro.
Lo doveva toccare.
Doveva essere sicuro.
Sicuro che quello non fosse solo un sogno.
Sicuro che Junsu fosse sotto di lui e non un allucinazione.
La mani finirono sotto la maglia.
Il contatto con la pelle lo fece vibrare.
Era come fuoco sotto le sue mani.
Non potè fare a meno di tirarla su e sfilargliela staccandosi da quel bacio per pochi secondi.
Anche Junsu però gli alzò la maglia alzandosi con il busto e finendo con le labbra sulla sua pelle.
Lo baciava dolcemente sul petto assaporando ogni centimetro della sua pelle.
Quel profumo.
Quell’odore.
Quel calore.
Non era un sogno.
Era tutto vero.
Il suo cuore rimbombava nel suo petto.
Yunho si tolse la maglia per permettere al suo amore di continuare a baciarlo.
Lo abbracciò facendo appoggiare il suo petto contro il proprio.
I loro cuori erano uniti.
I battiti si univano creando un unico suono.

-…Yu….-
-…lo senti…-
-..si..-
-batte solo per te…-

Arrossì all’istante.
Affondò con la testa contro il suo petto lasciandosi tenere stretto.

“toc toc”

-Junsu posso entrare- bussò Yoochun
-eeeeeeee Yoochun aspetta- disse spostandosi da Yunho e scendendo dal letto prese una maglia a caso mentre Yunho si nascose nella cabina armadio facendo più casino che altro


**


-dove andiamo?- chiese Jaejoong guardandosi in giro fuori dalla casa di Junsu
-mmm che ne dici di tornare in quel parchetto che abbiamo attraversato prima?- chiese Yoochun
-ok..-

I due si misero in cammino uno di fianco all’altro camminando lentamente verso la meta decisa.
Nessuno disse niente fino alla vista del cancello che indicava l’entrata del parco.
Oltrepassarono il cancello e si avviarono verso una panchina leggermente toccata dai raggi del sole.
Yoochun si sedette per primo e Jaejoong lo imitò sedendosi a gambe aperte.
Intorno a loro c’era solo desolazione.
Nessun bambino che urlava o che giocava.
Nessuna mamma che strillava qualcosa.
Nessuno.
Solo loro.

-io amo stare in zone così tranquille….- disse il biondo lasciando senza parole Yoochun che non si aspettava una frase così spontanea da lui
-anche io…- rispose poi guardando verso il cielo ancora leggermente grigio
-vorrei andare via…-
-dove?- chiese Yoochun spostando lo sguardo sul viso del biondo
-in un posto dove non esistono persone…-
-…per esempio…?-
-non saprei…non lo posso immaginare…posso solo sperare che esista…-
-è strano…-
-cosa…- chiese Jaejoong
-certe volte penso la stessa cosa…-
-a si?-
-già…-

Lo sguardo di Yoochun si fece leggermente più triste mentre ritornava a guardare il cielo.
Ritornò il silenzio mentre un leggero vento si era alzato leggermente portano con se alcune foglie
Un paio di gocce scesero sulle mani di Jaejoong che alzò lo sguardo verso il cielo.
Piano piano ne scesero altre e in pochi secondi le poche gocce si trasformarono in un acquazzone.
I due ragazzi si spostarono velocemente sotto un albero proprio davanti a loro cercando invano di non bagnarsi anche se si erano già presi inzuppati per metà.
Cominciarono a ridere come matti.

-naturalmente non abbiamo un ombrello vero?- disse Yoochun
-certo che no…non porto peso per niente…-
-questo lo chiami niente?- disse Yoochun indicando la piaggia
-be…prima non pioveva!- rispose l’altro sorridendo
-pff sei proprio furbo…-
-e tu? Non ce l hai nemmeno tu…-
-be…ma io perché odio usare gli ombrelli…-
-allora non ti lamentare- rispose facendogli una linguaccia
-che scemo…i tuoi capelli sono tutti bagnati!!!-
-ti sei visto tu!!- rispose Jaejoong toccandogli i capelli

La sua mano gli sfiorò il viso.
Fu come un fulmine a ciel sereno.
Entrambi smisero di parlare.
Smisero di sorridere.
Continuarono solo a fissarsi.


4 capitolo


-scusa…- disse Jaejoong tirando indietro la mano spostando lo sguardo verso un punto a caso del parco

Yoochun sorrise.
Quel ragazzo era strano.
Appena lo aveva visto il primo giorno di scuola aveva capito che era una persona chiusa tanto quanto lui e soprattutto alternativo dato l’abbigliamento e l’aspetto estetico.
Ma gli era bastata una giornata insieme a lui per notare quel bellissimo sorriso che ogni tanto gli dava l’opportunità di vedere.
Ora se ne stava contro il tronco dell’albero sotto il quale si erano riparati dalla pioggia.
Il suo sguardo guardava un punto indefinito davanti a lui.
Forse la pioggia, forse una panchina, o forse le altalene che veniva spinte dal vento.
Fatto sta che sulle sue guancie si era posato un leggero rossore.
Lo sguardo di Yoochun venne però disturbato da una gelida folata di vento che passò tra i due spingendo il biondo contro di lui quasi lo avesse fatto apposta.
Le mani di Jaejoong si posarono sul petto di Yoochun e un’altra vibrazione percorse entrambi.
Ma che stava succedendo?
Jaejoong si spostò subito

-scusa…-
-tranquillo…piuttosto… come ci arriviamo a scuola?-
-….bo…-

Jaejoong non riusciva a parlare.
Era come bloccato.
Si toccò il viso.
Sentiva le mani gelide mentre la pelle delle guancie scottava.
Stava male? Aveva la febbre?
E che cosa diavolo erano quelle vibrazioni?

-tutto ok?- chiese Yoochun mettendogli una mano sulla spalla
-si si!! Senti andiamo via?-
-e dove?-
-non lo so…-
-allora casa mia non è tanto lontano da qui…possiamo provare a correre?-
-…casa tua?…-
-si…è vicina..-
-mm..-
-allora?-
-si…proviamo…-

Yoochun sorrise e prese la mano di Jaejoong.
Si misero a correre sotto la pioggia cercando di ripararsi con le borse di scuola ma fu tutto inutile.
Corsero senza fermarsi.
Jaejoong sentiva la stretta della mano dell’amico sempre più forte.
Aveva una strana sensazione ma cercò di non pensarci anche se era al quanto inutile.
In giro non c’era quasi nessuno e quelle poche persone che incontrarono erano munite di ombrello.
Beate loro!!

Finalmente dopo alcuni minuti arrivarono davanti ad un palazzo molto alto e abbastanza moderno.
Era infatti una delle recenti costruzioni effettuate a Seul negli ultimi 5 anni.
Si avvicinarono al portone d’ingresso e dopo un po’ Yoochun trovò le chiavi e l’aprì facendo entrare prima Jaejoong.
Si avviarono verso le scale e Yoochun si fermò davanti ad una porta

-ce l’ascensore…-
-no…sono claustrofobico..-
-..anche se ti dicessi che abito al 7 piano?-
-già…-
-ok…saliamo a piedi..-

Iniziarono a salire i gradini lasciando al loro passaggio una scia d’acqua.
Abitava sul serio al settimo piano ma Jaejoong non diede segni di stanchezza mentre Yoochun per poco non perse un polmone.
Dopo alcuni minuti finalmente arrivarono al settimo piano e Yoochun si avvicinò alla porta per poi aprirla girano alcune volte la chiave.

-non ce a casa nessuno, per alcuni giorni sono solo…-
-come mai?- chiese Jaejoong entrando in casa..-
-i miei sono negli stati uniti per sistemare delle ultime cose…tipo la casa e altre faccende…-
-capisco…-

Quello davanti a loro non sembrava un appartamento ma una villa su un piano solo.

-conviene che prendi dei giornali , non vorrei bagnare a terra…- disse Jaejoong cercando di non muoversi dalla sua postazione
-tranquillo, togli le scarpe, poi seguimi in bagno…-
-ok…-


**


-Yunho…- disse Junsu
-dimmi…- rispose l’altro accarezzandogli i capelli
-io…-
-hai ripensamenti?-
-no!- disse lui prendendogli la mano
-e quindi?-
-io ti amo…-

Lo disse con una tale dolcezza, che Yunho non potè fare altro che sorridergli e abbassarsi leggermente verso le sue labbra sfiorandogliele delicatamente.
Se ne stavano sdraiati sul letto abbracciati.
Fuori si era messo a diluviare e non avevano intenzione di uscire.

-secondo te dove sono Yoochun e Jaejoong?-
-be a quest’ora credo a scuola..- rispose Junsu appoggiando la testa sul petto dell’altro
-be dai un giorno di vacanza non fa male…- rispose Yunho accarezzando i capelli dell’altro
-vero- rispose Junsu sorridendo

**

-Yoochun dove sei?-
-qui…- rispose il ragazzo tirando fuori una manina da una porta

Jaejoong la vide dal corridoio e si incamminò verso di essa entrando nella stanza.
Altro che bagno.
Quella era una stanza grande quanto la sua camera da letto.

-wao…-
-vuoi lavarti?-
-eh?-
-si ti vuoi fare una doccia?-
-eh? Io? No no tranquillo…-
-sicuro? I tuoi capelli si rovineranno se non li lavi, non ti preoccupare ti ho preparato tutto li..io vado in camera, è questa subito a destra ok?-
-ma..-
-ci vediamo tra poco-
-ok…-.

Yoochun uscì dal bagno e Jaejoong si avvicinò al grande mobile dove si trovavano due lavandini.
Aveva voglia di lavarsi ma non era convinto.
Quella casa lo metteva in ansia.
La vicinanza con Yoochun lo metteva in ansia

“calmo, dai Jj calmo…è solo una doccia…” disse tra se e se.

Iniziò a spogliarsi e mise i vestiti bagnati su un piccolo appendi abiti.
Entrò nel box doccia e poi si chiuse dentro.
Aprì il getto d’acqua e cominciò a lavarsi.
Finalmente.
Odiava stare fuori quando pioveva sia con che senza ombrello.
Alla fine sarebbero potuti rimanere sotto l’albero ma il suo cuore non lo avrebbe sopportato.
Chissà perché poi si era messo a battere così forte.
C’era qualcosa che non andava.
Ma cosa?
Finì quasi subito di lavarsi uscì dal box prendendo uno degli asciugamani che l’amico gli aveva lasciato.
Tamponò la pelle cercando di no bagnare per terra e poi raggiunge u mobiletto dove trovò alcuni vestiti.
Una t shirt nera e dei pantaloni della tuta.
Perfetto.
Uscì dal bagno e si girò sulla destra vedendo più avanti una porta.
Si avvicinò e busso un paio di volte.

-entra pure Jj- disse Yoochun

Il ragazzo aprì la porta e si trovò davanti a se l’amico in mutande.

-ti vanno bene le cose?-
-si si!!!- rispose .Jaejoong cercando di non guardare Yoochun
-siediti pure…io ora mi cambio-

Il biondo chiuse la porta e si avvicinò al letto.
Si sedette e notò la morbidezza di esso.
Poi il suo sguardo si posò su un’altra cosa.
La schiena di Yoochun.
Non aveva notato il fisico del ragazzo.
Dalla divisa non sembrava messo così bene.
Ma a che pensava??
Girò lo sguardo diventando leggermente rosso in faccia.
Sentì il calore invaderlo.
Ma a che pensava??
Non lo sapeva nemmeno lui.

-ooh finalmente- disse Yoochun sedendosi di fianco a Jaejoong per fortuna vestito
-domani il professore sarà leggermente arrabbiato visto la nostra assenza e quella di Junsu e Yunho-
-già, ma va be…sicuramente non sarei andato a scuola con sta pioggia-
-a be nemmeno io…- rispose Jaejoong

Yoochun si sdraiò trovando una posizione comoda.
Jaejoong fece lo stesso e si ritrovarono a fissare il soffitto leggermente azzurrino.
Un silenzio che dava quasi fastidio si propagò per la casa.
Nessun rumore.
Nessun movimento.
Pace.

**

Fastidio.
Sentiva fastidio.
Ma cosa esattamente gli dava fastidio?
Vibrava.
Si vibrava.
Lo sentiva vibrare esattamente su un fianco.
Spostò la mano.
Lentamente la mise sul suo fianco.
Nulla.
Non c’era nulla.
Quella vibrazione era sparita.
Portò la mano verso il suo viso.
Cominciò a strusciare le dita sui suoi occhi.
Ne aprì uno.
Aprì anche l’altro.
Mise a fuoco.
Per poco non gli venne un infarto.
Vicino a lui Yoochun dormiva dolcemente.
Per essere più precisi, i due erano affettuosamente abbracciati.
Il suo cuore cominciò a battere forte tanto da fargli male.
Si spostò leggermente ma il movimento fece in modo che l’amico aprì anch’esso gli occhi.
Si guardarono.
Imbarazzo.
Paura.
Di scatto entrambi si spostarono sedendosi sul letto.
Nessuno aveva il coraggio di iniziare un discorso.
Nessuno aveva il coraggio di proferire parola.
Jaejoong guardò fuori dalla finestra.
Non pioveva più.
Si alzò cercando la sua giacca.

-io…io vado..è tardi..- disse
-va…va bene…-
-domani..ti riporto i vestiti..aa…forse ti vibrava il cellulare…-

Detto questo Jaejoong scappò verso la porta d’ingresso e veloce come una lepre uscì da quella casa scendendo le scale come un fulmine.
Una volta fuori si appoggiò ad un muro con la schiena.
La corsa lo aveva ucciso.
Respirò a fondo cercando di calmarsi.
Più che altro di calmare il suo cuore.
Si incamminò verso casa lentamente.
Come era potuto succedere?
E perché quel ragazzo gli faceva quell’effetto?
Non voleva pensarci.
Non doveva pensarci.


5 capitolo


-Jaejoong….sono le sei e mezza…come mai così tardi?-
-….em…mi sono fermato da un amico…eravamo senza ombrello…-
-ma ha smesso di piovere da più di due ore…-
-…a…be…mi sono fermato da un amico lo stesso…-
-un amico…-
-si un compagno di classe…ora…mi vado a lavere!!-

Corse via senza dire altro salendo i gradini velocemente.
La madre lo guardò senza capire.
Ogni tanto Jaejoong dava i numeri, ma non così.
Arrivò in camera sua e chiuse la porta buttandosi poi sul letto.
Chiuse gli occhi e cercò di non pensare.
Una vera stupidata.
L’immagine di Yoochun abbracciato a lui era viva e limpida nella sua testa.
Stampata.
Marchiata a fuoco.
Aprì gli occhi velocemente alzandosi dal letto.
Non doveva pensarci.
Non doveva assolutamente pensarci.
Si tolse la maglietta e la buttò per terra.
Fece lo stesso con i pantaloni e il resto della biancheria.
Uscì dalla camera tranquillamente e si chiuse in bagno.
Doveva calmarsi.
Quel cavolo di cuore non la smetteva di battere alla velocità della luce

-di questo passo mi verrà un infarto…- disse aprendo l’acqua della doccia

Si infilò nel box doccia lasciando che l’acqua gelata gli scivolasse per tutto il corpo.
Quell’immagine.
Quel viso.
Quell’abbraccio.
Quel profumo.
Sentì il cuore che correva.
Basta, era stufo.
Per quale motivo si stava emozionando così tanto?
Da quando?
E perché??
Lui non era mica…
Lui non era…
No non lo era.
Allora perché tutte queste stranezze?
Era sicuramente un caso.
Quel ragazzo lo metteva in soggezione non poteva farci nulla.
Dopo essersi lavato uscì dalla doccia e si asciugò.
Si avvicinò al lavandino e guardò il suo riflesso nello specchio.
Si sentiva strano.
Diverso.

Sospirò e lasciò l’asciugamano per terra passando di nuovo tra bagno e camera completamente nudo senza preoccuparsi.
Si buttò sul letto e prese il suo computer lasciato come al solito per terra.
Lo accese e aspetto che il suo programma di chat si aprisse.

-ei…-
-ei Micky ciao, come stai- scrisse lui sorridendo
-molto bene Hero…oggi è stata una giornata strana…-
-anche la tua?-
-si…a te che è successo…-
-mmm…mi sono trovato in una situazione un po’ ambigua…-
-davvero?-
-si…-
-e ora come stai?-
-ma…cerco di non pensarci….sto dubitando sul mio stato mentale…-
-ahah ma dai…be non ci potrai credere ma anche a me è successa una cosa simile..-
-a si?-
-già…solo che al contrario tuo io non mi preoccupo..-
-come mai?-
-così…un’altra volta te lo racconterò..-
-ma come???? Daii…..-
-hi hi…-
-non ridere…non è giusto…mi lascio con il dubbio..-
-lo so^^-
-…ora devo andare a mangiare….ci sentiamo domani? Così finiamo il discorso?-
-certo, a domani, buona notte!-
-buona giornata-
-grazie-

Jaejoong spense il programma e si avvicinò al suo comodino aprendo un cassetto e prendendo un paio di boxer.
Si mise una tuta e scese in cucina.

-mamma…dopo dovresti lavarmi delle cose…-
-cosa?-
-dei vestiti di un amico..-
-perché?-
-me li ha prestati perché ero bagnato fradicio..-
-ok…- rispose la donna mettendogli un piatto pieno di cibo davanti al naso
-grazie..-
-prego..io ora devo uscire..-
-dove vai?-
-devo sbrigare dei lavori..-
-ok…-
-ci vedremo domani mattina perché credo che farò tardi..-
-va bene-
-non andare a letto troppo tardi tu invece…-
-no no…-
-si certo…ciao Jj-
-ciao mamma…-

La donna prese la borsetta, una ventiquattrore e uscì di casa.
Jaejoong sospirò e cominciò a mangiare.
Ormai erano le otto e mezza passate.
Era stato un eternità sotto la doccia, come al solito.
Finì di mangiare e mise il piatto nel lavello in cucina.

“driinnnn…”

-ma chi può essere??- disse camminando verso la porta d’ingresso

Aprì senza guardare dallo spioncino e gli venne un semi infarto.
Ormai era di casa.
Yoochun gli sorrise dolcemente.

-ei..Jae…sei scappato via di corsa..ma senza questa domani come ci vieni a scuola?-
-…a…ciao Yoochun…come hai scoperto dove abitavo?-
-è scritto qui…- disse il ragazzo indicando l’etichetta della divisa
-….-
-scusa…non volevo disturbarti…-
-no no entra pure…tanto sono da solo mia madre è andata al lavoro..-
-sicuro?-
-yes…-

Yoochun entrò in casa lasciando la busta con dentro la divisa nelle mani di Jaejoong che la portò sul tavolo in cucina.

-siediti pure sul divano…vuoi qualcosa da bere?-
-no grazie…-

Il biondino spense la luce in cucina e accese quella del salotto per poi sedersi vicino all’amico.

-senti…- dissero nello stesso momento

Sorrisero.

-dimmi pure…- disse Yoochun
-no di prima tu..-
-va bene…volevo chiederti scusa per prima…-
-perché…?-
-per la situazione…non abbraccio le persone mentre dormo…di solito…-
-si anche io …volevo chiederti scusa per come me ne sono andato..-
-non importa-

Il suo sorriso.
Ogni volta sentiva un vuoto dentro di se.
All’inizio era solo una sensazione strana, ma ora era proprio vuoto.
Perché?

-perché??- disse ad alta voce
-cosa…-
-a? eh? Aahah nulla…scusa…-
-sicuro?-
-si certo…vuoi…vuoi fare qualcosa?? Vedere un film..ascoltare la musica?? Dormire?? Cucinare??cucire??-

Mentre diceva tutte queste cose insieme Jaejoong si alzò dal divano velocemente ma per qualche strano caso inciampò in non si sa bene che cosa e cadde addosso a Yoochun.
I loro visi erano vicinissimi.
Le loro labbra ancora più vicine.
Nemmeno un foglio sarebbe passato tra i due.
Solo il caso aveva evitato un bacio.
I cuori di entrambi batteva forte ed entrambi se ne accorsero.
Jaejoong si alzò subito da quella posizione alquanto imbarazzante e si sistemò la maglietta della tuta.

-dicevo…- spostandosi verso il mobile che occupava tutta la parete davanti a loro, ma Yoochun fu più veloce e lo fermò per un polso

-…Jae…-
-….si…- disse inghiottendo quella poca saliva che gli era rimasta
-io ho voglia…-
-…di che cosa?….-
-di mangiare del gelato…ce l hai…???-

Se fosse stato un cartone animato, sicuramente ora Jae sarebbe per terra con un bel cerotto sulla testa.
Tirò un sospirò e si spostò verso la cucina aprendo poi l’anta del frigo e tirando fuori alcuni gelati che la madre gli aveva compra.

-prendi quello che vuoi..- disse il ragazzo prendendo per se un ghiacciolo al limone
-aaaaaaaaaaa grazieee- disse Yoochun guardando quei gelati con due occhi a forma di cuore


6 capitolo


Yoochun andò a casa poco dopo scusandosi ancora per il disturbo.
Possibile che doveva essere così dolce?
Eppure appena lo aveva conosciuto non gli sembrava così.
Anzi.
Più chiuso, più distaccato.
Si girò su un fianco, ma il letto quella sera sembrava fin troppo scomodo.
Era inutile.
Si mise a sedere accendendo il piccolo faretto attaccato al muro.
Prese il suo computer e decise di controllare chi ci fosse in chat.
Erano le due di notte, sicuramente non avrebbe incontrato nessuno, e invece.

-ei Hero…ancora sveglio?- chiese Micky
-ciao…da te dovrebbe essere già giorno vero?-
-si…e tu ? Non dovresti dormire già da un po’?-
-mmm ho avuto una visita inaspettata…-
-adesso??-
-no…no…prima..-
-aa…davvero?-
-si…la persona con cui ho avuto la giornata strana…ambigua…-
-davvero?…e che è successo…-
-sono il solito sbadato..credo di aver complicato di più la situazione…scusa se non ti racconto bene…ma mi vergogno…-
-non preoccuparti…lo sai che non mi interessano i particolari. Se vuoi parlare quando mi trovi ti ascolto. Io non giudico-
-grazie…ma tu non dovresti andare a scuola?-
-non ora…^^-
-a capito, io domani si…il professore sarà molto contento di vedermi..-
-e be…cerca di stare attento allora^^-
-si penso anche io … ora provo a dormire…ci sentiamo nel pomeriggio se ti trovo-
-certo, buona notte-
-grazie..-

Spense il computer e come ogni volta li ripose per terra vicino al letto.
Doveva stare tranquillo.
Non doveva pensarci.
Ma come faceva a non pensarci?

**

Quella mattina fu più faticosa delle altre.
Riuscì ad addormentarsi tardissimo e dormì comunque male.
Si alzò lo stesso all’ora giusta e trascinandosi per la casa si preparò.
Sua madre non era ancora tornata.
Sospirò evitando di pensare anche anche a quello.
Ormai era tutto uno sviare alle cose.
Uscì di casa prendendo come di consueto chiave ed mp3 dal comodino e dopo essere uscito si rese conto che intorno a lui c’era solo nebbia.
Sospirò di nuovo.
Che giornatina interessante gli aspettava.
Sistemò la cartella sulla spalla e s’incamminò verso la scuola.

Arrivò in pochi minuti nonostante l’andatura lenta.
Nel cortile c’erano un sacco di ragazzi che come lui aspettavano il suono della campanella e l’apertura delle porte per poter entrare.
Si fece coraggio e si avvicinò al cancello che dava il benvenuto a quel bellissimo cortile.
Uno spiazzo enorme, con alcuni alberi sui due lati.
Ogni tanto qualcuno entrava con le macchine, quei pochi alunni che già avevano la macchina e tutti i professori.
Davanti a lui quell’edificio che veniva chiamato scuola lo accolse con la sua bellissima immagine grigia e le finestre leggermente oscurate.

-Jj!- sentì da lontano

Vide la mano di Junsu muoversi davanti a lui e di fianco Yunho sorrideva
Si avvicinò ai due amici camminando molto lentamente

-ciao!! Ci dispiace per ieri! Ma poi siete venuti a scuola?- chiese Junsu con voce dispiaciuta
-eh? Non importa tranquilli, comunque no siamo rimasti bloccati per la piaggia al parchetto vicino a casa tua…e poi siamo andati a casa di Yoochun e…-

Si fermò.
Non poteva continuare.
Non riusciva a continuare.

-e?- chiesero gli amici
-e nulla ho aspettato che smettesse di piovere- disse grattandosi leggermente la testa

Dopo alcuni secondi sentì una mano sulla spalla e girandosi notò il sorriso di Yoochun

-ciao!- disse il ragazzo
-ciao Yoochun, tutto bene? Scusaci per ieri- disse Yunho
-ma figuratevi, voi tutto a posto?-
-si…- risposero i due guardandosi imbarazzati
-sono felice per voi..- rispose il ragazzo

Era tremendamente dolce.
Jaejoong non poteva fare a meno di ripeterlo a se stesso.
Cercava in tutti i modi di non guardarlo, anche quando tutti e quattro si incamminarono verso l’entrata e Yunho si mise di fianco a lui mentre Junsu rimase vicino a Jaejoong.

-ei Jj…stai bene? Ti vedo un po’ tra le nuvole..-
-..eh? Cosa?-
-si..tra le nuvole…com’è il mondo da lassù?-
-…ma va…sono qui…vedi?-
-…mmm se lo dici tu…sicuro di essere proprio tutto qui?-
-be…forse non proprio del tutto qui…-
-capisco….dai ci aspetta una bellissima giornata…-
-e non vedo l’ora-


**

Come sospettavano i 4 amici dovettero subirsi la ramanzina del professore che oltre a quella gli infierì due ore di punizione da spendere quel pomeriggio a scuola.
I ragazzi si opposero a quella procedura, ma non ci fu nulla da fare.
Jaejoong sospirò lasciandosi cadere sul letto.
Era tutto inutile.
Le ore del mattino passarono veloci nonostante la noia e la voglia di dormire fossero imminenti.
Ormai tutti i compagni erano usciti dalla classe mentre i quattro malcapitati si misero tutti vicini.

-bene ragazzi io sono in aula professori…voi fate pure i vostri compiti, appena sarò soddisfatto vi farò andare a casa…-
-ma non aveva detto due ore prof… - disse Yunho impavido
-già…ma ora sono più per le quattro, e ora al lavoro…-

L’uomo uscì con un ghigno beffardo sul volto mentre i ragazzi si auto commiserarono ancora di più.

-be…studiamo?- disse Junsu prendendo un quaderno dalla cartella
-e che cosa?- chiese Yoochun
-be…inglese? Tu sei stato in America e visto che Jaejoong oggi non è andato molto bene lo puoi aiutare? Io invece aiuterò Yunho di matematica visto i risultati pietosi-
-pietosi??- chiese il ragazzo indicandosi
-si…pietosi..-
-ma che dici, io sono un genio di matematica..-
-si certo come no…-

I due ragazzi si spostarono in altri banchi così da rimanere un po’ distanti per non darsi fastidio.
Jaejoong non era molto contento di quella divisione, ma alla fine Junsu aveva ragione, il suo inglese era pessimo.
Prese il libro di inglese e lo aprì al primo capitolo.

-allora cosa facciamo chiese il ragazzo?-
-tu come sei messo?-
-male…- rispose Jaejoong
-allora dalle basi- rispose Yoochun sorridendo

Ancora.
Ancora…
Possibile che dovesse sempre sorridere?
Possibile che doveva sempre fargli venire un dolore atroce al cuore?
Si.
Inghiottì un po’ di saliva e cercò di seguire le spiegazioni dell’amico che tranquillo parlava in inglese senza che lui capisse nulla

-ci sei?- chiese Yoochun
-si si….- rispose lui cercando di essere convincente
-davvero? Allora traduci…-
-eh?-
-dai..-
-…ma….ma io…-
-?-
-……-
-Secondo me non mi hai ascoltato bene…-
-possibile…- rispose l’altro cercando di sembrare meno imbarazzato possibile
-credo che dovremmo fare un ripasso più pesante…sei proprio messo male…non ti piace l’inglese?-
-no…nemmeno un po’…-
-eppure è una lingua molto affascinante..-
-anche l’italiano…-
-no..è più difficile l’italiano..-
-allora meglio parlare il coreano..almeno lo so già!-
-che spiritoso…dai prova a leggere questo brano..- disse Yoochun indicando il libro vicino all’amico
-…mh..-

Il biondino si mise a leggere cercando di dire meno strafalcioni possibile, ma la cosa non fu così semplice anzi. Yoochun si stava divertendo nel vedere l’amico in preda al panico.

-senti non riesco..non mi concentro…facciamo altro…- disse Jaejoong chiudendo il libro
-se non ci provi nemmeno non lo imparerai mai-
-io non lo capisco è inutile…-
-si va be ma non puoi dirlo a priori..-
-ma si non serve..-
-sei testardo e? ahah…-
-non sono testardo..-
-invece si…-
-….-
-guarda invece Yunho come si Impegn….-

Non riuscì a finire la frase.
Entrambi spostarono il loro sguardo sui due amici.
Yoochun sentiva solo silenzio quindi aveva ipotizzato che i due stessero facendo degli esercizi.
Ma questi esercizi non erano di sicuro di matematica.

-ragazzi!!- disse Yoochun mettendo così fine a quel bacio molto sensuale e poco romantico
-si?- disse Yunho guardando i due amici
-ma non dovevate studiare?-
-si..controllo che sia tutto a posto..- disse il ragazzo riavvicinandosi a Junsu
-e se poi entra il prof?- chiese Jaejoong
-be…gli dico che sto sempre controllando che sia tutto ok…-
-studiate!!-
-dai Yunho ora studia un po’…non hai fatto nemmeno un esercizio…-
-ma lo sai che faccio pena in matematica…-
-certo che tu e Jaejoong siete proprio dei bei tipo…- disse Yoochun girandosi verso il biondino che abbassò lo sguardo


In qualche modo quel suo modo di fare un po’ strano gli piaceva.
Era sempre così timido, così piccolo verso di lui.
Sembrava quasi in imbarazzo e molte volte lo aveva pensato.
Ma perché dovrebbe essere in imbarazzo?
Yoochun si era posto questa domanda più di una volta però non riusciva a trovare una risposta decente.
Si era però reso conto, che da quando lo aveva conosciuto, aveva sentito molte volte un sentimento strano, quasi un buco nello stomaco.
Ancora non riusciva a capire di cosa si potesse trattare e non voleva neanche pensarci.

-ragazzi- disse il professore richiamando l’attenzione di tutti
-dovete andare a casa…purtroppo ho avuto un imprevisto e non posso rimanere a scuola…la punizione è sospesa a data da destinarsi…-

I ragazzi salutarono l’uomo che se ne andò imprecando contro il cellulare che non funzionava.

-be dai è stato un colpo di fortuna- disse Yunho stiracchiandosi mentre Junsu ritirava le cose in cartella

-già…be allora andiamo? Io non vedo l’ora di dormire..- disse Yoochun alzandosi e prendendo anche lui la cartella sistemò le cose.

Uscirono tutti dalla classe e raggiunsero l’ingresso uscendo definitivamente in cortile.
Yunho e Junsu si avviarono verso casa salutando gli amici mentre Jaejoong e Yoochun presero un’altra via e arrivarono all’incrocio dove si sarebbero divisi

-allora grazie per inglese…-
-guarda che non è finiti qui..-
-eh?-
-io non mi do pervinto…vedrai che riuscirò a insegnarti qualcosa…-
-Pfffff è inutile che ci speri…ahah-
-e invece si…ora vado, a domani..- disse Yoochun che senza avvisare ne nulla si avvicinò al ragazzo e lo abbracciò

Jaejoong rimase immobile.
Il suo cuore si muoveva per lui.
Yoochun si stacco e sorrise incamminandosi poi verso casa
Il biondino rimase qualche secondo fermo sulla strada guardando la figura di Yoochun allontanarsi.
Quell’abbraccio.
Quel profumo.
Era tutto così dannatamente fastidioso.
Ma non quel fastidio che odi perché non lo vuoi vedere.
Quel fastidio che sai che ti piace.
Quel fastidio che non vorresti che se ne andasse ma allo stesso tempo si.
Perché sai benissimo che non dovrebbe darti fastidio.
Che non dovrebbe nemmeno toccarti.
Per il semplice fatto che Yoochun era un suo amico.
E per il semplice fatto che Yoochun era un ragazzo.
Questo era il punto della questione.
Arrivò a casa con un grosso punto interrogativo sulla testa.
Si liberò delle cose superflue come giacca, vestiti, scarpe e si buttò sotto la doccia.


7 capitolo


Jaejoong arrivò a scuola con un leggero ritardo ma per fortuna appena entrò in classe il professore non era ancora arrivato quindi si andò subito a sedere salutando gli amici.

-ei…non ti sei svegliato?- chiese Yoochun
-veramente credo di non aver proprio dormito…mi sono appisolato verso le cinque….-
-ma che ci fai sveglio tutta la notte?-
-non è colpa mia se non riesco a dormire…-
-ma…sarà…-
-comunque ho sonno…- disse il biondino appoggiando la testa sul banco
-e be ci credo…-

Yoochun gli mise una mano sulla testa e dolcemente gli accarezzò i capelli.
Jaejoong rimase fermo.
Yoochun era così delicato che quel tocco lo faceva sentire in paradiso.
Odiava che qualcuno gli toccasse i capelli.
Avrebbe sbraitato.
Avrebbe ucciso.
Ma Yoochun no.
Non gli dava nessun problema.
Non se rese nemmeno conto.

-come mai biondi?- disse il ragazzo smettendo di toccarlo
-eh?- chiese Jaejoong in catalessi
-perché ti sei fatto biondo?-
-perché almeno sono diverso da tutti…-
-ma tu lo sei già…- rispose Yoochun a bassa voce
-eh?-
-nulla…a parte questo oggi pomeriggio ti va di studiare un po’? settimana prossima abbiamo già un compito in classe e indovina?-
-cosa…?-
-è di inglese….-
-o merd…-
-dai dai su con il morale…ci sono io…-
-vedrai che ti farò disimparare l’inglese…-
-esagerato!!!-

**
Le lezioni terminarono e Jaejoong si ritrovò con un magnifico mal di testa.
Non era servita la pastiglia di Junsu e nemmeno il te caldo che gli aveva offerto Yunho alle macchinette della scuola.
Si alzò dal banco raccattando tutta la sua roba.
Yoochun si avvicinò e sorridendo gli toccò con la mano il fianco
Jaejoong saltò per aria facendo scatenare all’amico una sonora risata

-ma che ridiiiiiiii!!!-
-wahahahaha Jj soffri il solletico?-
-io?? Io???noooooooooooo-
-sicuro???-
-te lo giuro…si si si te lo giuro…-
-mmm ahia…dai vieni …-
-dove?-
-a casa mia è naturale…se vai a casa poi chi ti vede più…-
-ma ma…-
-dobbiamo studiare…-
-noooo ti ho detto che inglese non lo studio…-
-ma smettila-

Non potè fare molto.
Yoochun lo prese per un braccio e lo trascinò fuori dalla classe.
Capì che era inutile dire di no e si lasciò tirare fino fuori dal cortile dove accolse la richiesta di Yoochun e andò verso casa sua.
Una volta arrivati al piano Jaejoong rivide di nuovo quella casa.
Si sentì strano.
Odiava quella sensazione.
Odiava sentirsi in quel modo senza una spiegazione.
Si avviarono verso la cucina dove Yoochun preparò qualcosa da mangiare.

-io non ho fame…- rispose Jaejoong
-…sei peggio di un bambino…-
-perché??-
-ma non ti vedi? Sei magrissimo…-
-….-
-e comunque ora mangi visto che ho preparato-

Per quale motivo si sentiva così?
Non riusciva a dirgli di no.
Non riusciva a far rispettare una sua scelta.
Un po’ anche perché Yoochun aveva sempre ragione.
Un po’ perché era inutile, il suo cervello non si metteva in moto.
Quando lo guardava negli occhi, si perdeva.
Perdeva proprio il filo del discorso, non capiva più niente.
Abbassò lo sguardo verso il piatto che l’amico gli aveva messo in tavola e con le bacchette cominciò a spostare di qua e di la il cibo.

-è buono…lo so a vederlo non sembra…-
-…mh…-

Si sforzò e prese un boccone.
Effettivamente aveva ragione.
Era buonissimo.
Eppure aveva un aspetto orribile.
Mangiò piano come al solito.
Yoochun guardava di nascosto ogni suo movimento.
Era così preciso.
Dopo una buona mezzora terminarono di mangiare e Yoochun si mise a lavare i pochi piatti sporcati.

-andiamo in camera?- disse dopo essersi asciugato le mani
-eh?-
-si..per studiare…-
-aa…si certo….studiare…si si-

Si alzò dalla sedia ed entrambi camminarono per la casa fino ad arrivare in camera dell’amico. Si sedettero per terra mettendo dei cuscini per essere più comodi e Yoochun mise un tavolo basso di quelli giapponesi davanti a loro

-così è più comodo vero?-
-già, adoro questi tavoli-
-anche io…-

Presero i libri e delle matite e posarono tutto sul tavolo.

-bene, iniziamo?-
-….si si…-

Yoochun cominciò a scrivere su un foglio.
Aveva una calligrafia davvero bella.
Jaejoong guardava attento tutti i movimenti della mano dell’amico.
Era bravissimo in inglese, ma alla fine era normale visto il periodo che aveva passato in America.
Era concentrato sulle parole che doveva scrivere e non aveva nemmeno un dubbio.
Aveva scritto ormai una decina di righe quando si fermò è diede il foglio a Jaejoong.
Era una specie di riassunto del primo testo che avrebbero dovuto studiare per il compito in classe.
Il biondo lo guardò stupito.

-Yoo…Yoochun ma…-
-si?-
-come hai fatto???-
-hifi sono i trucchi del mestiere…-
-ma..ma…-
-non lo vuoi??-
-sei matto??? Certo che lo voglio…però mi dispiace farti perdere tempo…-
-ma va…tanto devo ripassare anche io…-
-davvero?-
-certo…dopo un po’ che una lingua non la parli, è difficile tenerla a mente-
-già…-
-dai su ora mettiti li e studia..-
-ok…-

Fosse facile.
Ancora una volta Jj cercò di convincere Yoochun con quelle poche parole.
Si mise il foglio vicino e cominciò a leggere.
Era semplice come struttura e stranamente riuscì a capire da solo la metà del testo.
Ad un tratto però quell’intelligenza momentanea svanì e non capì più nulla.

-Yoo…- disse titubante
-dimmi..- rispose il ragazzo alzando lo sguardo

E da quando si portava gli occhiali?
Rimase a fissarlo per alcuni secondi

-si?-
-…eh?…aaa si scusa…mi sono bloccato…non ti avevo mai visto con gli occhiali..-
-eh? Ahah si li uso poco…-
-mh…comunque…io…ho capito fino a qui…-
-davvero?-
-si…non so come ma ho capito..-
-mi fa piacere- rispose sorridendo
-si ma…ora…non capisco più nulla…- disse spalmandosi sul tavolo
-su su non disperarti..aspetta..-

Yoochun si spostò vicino a lui prese la matita in mano.

-allora è semplice-

Cominciò a spiegargli, parola per parola, la struttura della frase.
Jaejoong ascoltava mentre l’altro scriveva a lato del foglio tutto quello che poteva essergli d’aiuto.

-ci sei ora?-
-si.. Grazie- disse alzando lo sguardo verso l’amico che sorrise

Di nuovo.
Questa volta però fu diverso.
Questa volta sentì subito quel crampo allo stomaco.
Sentì le guance diventare sempre più calde.
Abbassò lo sguardo.
Non voleva assolutamente farsi vedere imbarazzato.
Non voleva creare altre situazioni ambigue.
Non voleva.
No.

-ei Jj…tutto bene?- chiese Yoochun avvicinandosi a lui mettendogli una mano sulla spalla
-mh..sisi…- disse l’altro senza guardarlo
-sicuro?-
-certo certo..ora continuo..-

Mise le mani sul tavolo, ma per la tensione fece cadere le due matite che si trovavano sul tavolo.
Si girò alla ricerca di esse e poi guardò dalla parte opposta.
Il caso volle però che Yoochun si fosse avvicinato per prendere le matite che erano esattamente sotto il naso di Jaejoong.
So ritrovarono faccia a faccia, di nuovo.
Ecco.
La situazione ambigua.
Ecco che si era creata di nuovo.
Quella vicinanza.
Quella posizione.
Ancora poco e avrebbero potuto sentire i loro respiri.
I loro occhi si guardavano increduli.
Per qualche strano motivo Jaejoong posò la mano sulla gamba si Yoochun.
Non sapeva nemmeno lui perché.
Non riusciva a capire perché la sua mano si fosse mossa senza che lui l’avesse deciso.
Lo vide.
Lo vide muoversi.
Lo vide avvicinarsi a lui.

“biribririririririribiririririririri”

Yoochun si fermò e si spostò da Jaejoong il quale si sentì come appena svegliato da un coma profondo.
Il telefono suonava e lui mise una mano nella tasca dei pantaloni e accese la chiamata

-si?-
-ei Jae…tutto ok? Come procede lo studio?- chiese Junsu
-ciao, si si tutto ok…ho anche capito senza bisogno di aiuto…- disse il ragazzo sorridendo
-mi fa piacere!!! Senti domani sera vi va di venire da me tu e Yoochun? I miei se ne vanno via per qualche giorno e Yunho aveva in mente una serata horror. Che ne dite?-
-mmm aspetta..-

Jaejoong si girò verso Yoochun

-domani sera hai impegni?-
-no perché?-
-serata horror da Junsu-
-per …per me va bene-
-ok Junsu-
-ooook allora ci vediamo a scuola, ciaoooo-
-ciao-
Spense il telefono e lo rinfilò nella tasca dei pantaloni

-sentì…prendo da bene vuoi qualcosa?-
-…si un po’ d’acqua..-
-ok..-


Yoochun si alzò e uscì dalla stanza.
Jaejoong si stese per terra.
Che stava succedendo?
Cosa sarebbe successo se Junsu non avesse chiamato proprio in quel momento?
Non poteva crederci.
Yoochun si stava avvicinando.
Lo avrebbe baciato davvero?
Si sentiva tremendamente in imbarazzo.
Ormai era quasi un’abitudine e la cosa lo stava facendo impazzire.
Era peggio di una tortura.
Sentì in lontananza i passi di Yoochun.
Stava tornando.
Si alzò e avvicinò di nuovo il foglio e cominciò di nuovo a leggere.
Yoochun entrò in camera e mise il bicchiere sul tavolo.

-grazie..- disse Jaejoong prendendolo e bevendo un po’ d’acqua
-prego- rispose l’altro rimettendosi gli occhiali

Da quando Junsu aveva chiamato non aveva più fatto un sorriso.
Non sapeva se esserne felice, o triste.
Jaejoong lo guardò di nascosto un paio di volte ma nulla.
Era come arrabbiato.
Sentì un’altra morsa allo stomaco.
Possibile che si fosse arrabbiato con lui?
La cosa lo faceva stare in qualche modo male.
Decise di non guardarlo più e si decise a studiare seriamente.
Passarono un ora senza parlare.
Entrambi persi nei loro compiti.
Entrambi persi nei loro monologhi interiori.
Si fecero velocemente le sei e mezza e Jaejoong si stiracchiò

-io dire che per oggi abbiamo fatto abbastanza….- disse Yoochun togliendosi gli occhiali
-già..è anche tardi, meglio che vado-
Jaejoong prese le sue cose e le rimise in cartella.

-grazie per l’aiuto Yoo..-
-prego…quando vuoi-
-ok, allora vado-

I due si alzarono da terra e si avviarono verso la porta di casa.

-a domani- disse Yoochun aprendo la porta
-ok, ciao- disse l’altro uscendo quasi di fretta e scendendo le scale si dileguò dalla vista dell’amico

“che sta succedendo…” pensò Yoochun chiudendo la porta


8 capitolo


-ei Junsu hai il gelato?- chiese Yoochun all’amico che intanto trafficava in cucina
-si un secondo e te lo porto-
-grazie- disse il ragazzo felice della risposta positiva

La giornata a scuola era passata come al solito abbastanza velocemente.
Era arrivata altrettanto velocemente la famosa serata horror e i ragazzi erano già tutti pronti davanti al mega schermo del salotto di Junsu.
Patatine e altre cose erano sul tavolo davanti a loro.

-tieni- disse Junsu dando un cornetto all’amico che come un bambino lo prese felice
-aaa grazieee-
-Yoochun ti piace così tanto il gelato?- chiese Jaejoong
-si..l’ho sempre adorato..-

Junsu sorrise e si mise a sedere nel divano dove Yunho lo attendeva vicino a se.
Yoochun e Jaejoong invece erano sul divanetto vicino.
Sembrava ci fosse una barriera tra loro visto il modo in cui stavano lontani tra di loro.

-allora si inizia?- disse Yunho prendendo il telecomand
-okk- rispose Yoochun mettendosi più comodo

Senza farlo apposta.
Senza farlo di proposito.
Yoochun si spostò talmente tanto che si mise con la schiena vicino a Jaejoong.
Le luci erano già tutte spente e solo l’illuminazione della tv dava faceva vedere qualcosa.
Il film iniziò e i ragazzi guardarono facendo ogni tanto qualche battuta.

-Junsu…non è un film…dove volano pezzi o che ne so…motoseghe…coltelli..-
-mmm non Jj….Yunho? Tu lo hai visto?..-
-no…ma…non penso-

Jaejoong si sistemò un po’ di più e, forse facendolo apposta si avvicinò di più a Yoochun che non si preoccupò molto, anzi forse forse anche lui si spostò un po’ più vicino all’amico.
Il film andò avanti.
Sembrava solo pieno di azione e suspense ma nulla di più.
O almeno così credeva e voleva crederci Jaejoong che guardava attentamente.
Ad un tratto però, una scena improvvisa, sicuramente inaspettata da tutti.
Il rumore di un taglio netto, sangue e urla.

-aaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!!- urlò Jaejoong attaccandosi a Yoochun

Junsu si prese un colpo e si fiondò su Yunho che per poco non cadde dal divano.

-ma siete fuori???- disse Yunho tirandosi su
-accidenti!!! Che colpo- rispose Junsu
-MI AVEVATE DETTO CHE NON C’ERANO CERTE SCENE!!!-
-…Jj…ma tu ti buchi la pelle da solo…e non vuoi vedere certe cose…- disse Yunho cercando di trovare un nesso logico tra le due cose
-…è diverso…- disse il ragazzo

Una mano si appoggiò sulla sua schiena.
Era calda.
Era grande e dolcemente si spostava con un moto circolatorio.
Era rilassante.

-tranquillo Jj…è finito..non c’è più la scena..- disse Yoochun indicando il televisore al ragazzo
-si…si ma…io ora come dormo…- disse il ragazzo spostandosi leggermente ma senza lasciare la maglietta di Yoochun alla quale era saldamente attaccato
-be perché non dormite qua? Tanto Yoochun è a casa da solo..e anche tu Jj vero?- disse Junsu
-dormire qui?- chiese Jj
-certo-
-…mh…per me va bene- rispose Yoochun
-…ok…- disse Jaejoong
-bene..allora si continua? Credo non ci siano più scene del genere- disse Yunho premendo play

Le ultime parole famose.
Altro sangue, altre urla.

-YUNHOOOO!!!!! ACCIDENTI A TE!!|- rispose Jaejoong nasconde il viso il petto di Yoochun

In quel momento l’imbarazzo doveva rimanere a casa.
Non poteva fare a meno di stargli addosso.
Quelle cose gli facevano senso, non le sopportava.
La notte non riusciva a dormire per colpa di quelle cose che lo ossessionavano.
Si era vero, lui si faceva i piercing da solo, ma proprio perché non voleva che nessuno lo toccasse con aghi o altro.
Non poteva farsi far del male da un altro.
Era una cosa diversa farseli da solo.

Ormai era passata più di un ora e quel film non si decideva a finire.
Era stanco e la paura non lo voleva far star tranquillo, ma rigido e allerta.

-Yunho…questo film è noioso…- disse Junsu
-mm…davvero…non ci sono più scene decenti…-
-effettivamente- rispose Yoochun
-be allora? Un altro?-
-eeh? Sei fuori…io ora vorrei andare a dormire…- rispose Junsu
-eeeh??? Ma domani non c’è scuola ….no dai facciamo after…-
-io non ce la faccio- rispose Jaejoong
-dai su andiamo a dormire…- disse di nuovo Junsu alzandosi
-….allora dopo vedi..- rispose il fidanzato pizzicandogli il sedere
-pervertito!!! E poi abbiamo ospiti quindi non faremo proprio nulla…-
-ma si….li mettiamo in quella stanza la…lontano lontano..-
-si lo so…anche perché è l’unica stanza libera che cè…-
-ma che confabulate voi due?- disse Yoochun interrompendo l’animato dialogo tra marito e moglie
-eh? No nulla la vostra camera…-
-eh? Nostra camera?- disse Jaejoong
-si. Venite andiamo su- disse poi Junsu dopo aver chiuso a chiave la porta di casa mentre Yunho spegneva il televisore e ritirava alcune cose

Junsu camminò per il corridoio del secondo piano.
Mostrò ai ragazzi le varie stanze della casa e poi, arrivando in fondo e girando a destra entrò in una camera.
Accese la luce e i ragazzi rimasero alquanto stupiti.

-questa è l’unica camera disponibile…le altre non le possiamo ancora usare perché stiamo imbiancando e sono un po’ sotto sopra…vi va bene? Anche se ce il letto matrimoniale…-

Jaejoong rimase letteralmente spiazzato.
Quella stanza era esattamente il doppio della sua camera.
Aveva persino un bagno comunicante con essa.

-Junsu ma…che stanza è?-
-allora…mia mamma, l’aveva fatta fare..per mia sorella ma…be….non è mai nata..purtroppo-
-eh? Oddio scusami non volevo…- disse Jaejoong cercando di riparare
-ma va tranquillo, io ero piccolo, adesso dovrebbe avere tre anni in meno di me… purtroppo però ho un fratello che me ne combina di tutti i colori….-
-un fratello?- dissero i due amici
-si…è vero..voi non lo avete ancora visto!!…i miei sono andati a prenderlo, è stato in Cina per un viaggio studio, era già da due mesi che non cè..non vedo l’ora di poterlo picchiare-
-ahah povero…- rispose Yoochun
-non vedo l’ora di conoscerlo- rispose Jaejoong
-bene, allora io vi lascio, li ce il bagno, asciugamani….si ci sono e se volete anche dei pigiami nei cassetti, mi madre pensa sempre a tutto!! Buona notte-
-buona notte Junsu- risposero i ragazzi chiudendo poi la porta

Jaejoong si spostò verso il bagno e guardò in giro per la stanza.
Era davvero grande.

-attento….il macellaio è dietro di te!!!- disse Yoochun toccando Jaejoong nei fianchi facendolo urlare e scappare per la stanza
-YOOCHUN!!!!-
-wahahahahahah Jae sei una sagoma!!!!!-
-e tu uno stupido….-
-dai scusa scusa…- disse poi tentando di rimediare allo scherzo
-ora per punizione mi farò la doccia per primo-
-ok ok hai ragione vai pure- disse Yoochun buttandosi sul letto

Il biondino entrò in bagno e chiuse la porta dietro di se.
Quella situazione non era proprio delle migliori, anzi.
Avrebbe dovuto dormire con l’autore della sua pazzia momentanea?
Colui che rendeva tutte le situazioni ambigue?
Colui che gli faceva battere il cuore anche ad un kilometro di distanza.
Si.
Nemmeno l’acqua fredda lo aiutava a rilassarsi, anzi, lo faceva solo innervosire.
Chiuse l’acqua e uscì dalla doccia cercando di fare meno casino possibile.
Prese uno degli asciugamani e se lo mise in vita.
Odiava vestirsi in bagno ma di certo non sarebbe uscito nudo come faceva di solito a casa, quindi si asciugò per bene e indossò i boxer.
Si vergognava tremendamente anche così.
Cosa doveva fare?
Si era dimenticato il pigiama sul letto.

-Yoo…- disse chiamando l’amico
-….-
-Yoo…-
-…..-
-accidenti-

Aprì leggermente la porta e lo vide.
Si era addormentato sul letto, proprio sopra il suo pigiama.
Uscì dal bagno cercando di fare poco rumore.
Si avvicinò a lui e, piano piano, tentò di tirare la manica del pigiama.
Nulla. Non voleva uscire.
Sospirò.
Possibile che si doveva sempre cacciare in situazioni imbarazzanti?
Si girò guardandosi intorno quando all’improvviso sentì una mano sulla mancia

-non hai freddo?- disse Yoochun con gli occhi semi chiusi
-waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa-
-sei fuori???-
-sei sopra il mio pigiama….e vai a lavarti..e non guardarmi…e muoviti..-
-agli ordini….uff come siamo noiosi…-
-io non sono noioso!!- disse Jaejoong mentre Yoochun chiudeva la porta e gli faceva il verso

Si vestì velocemente e si nascose sotto le coperte.
Se la serata iniziava così bene, chissà come sarebbe finita.
Jaejoong si nascose sotto le coperte tentando di lasciare fuori i pensieri poco puri.

-ei tutto ok- disse Yoochun
-mh?-

Impallidì.
L’aveva già visto in boxer.
Si.
Ma vederlo..
con un asciugamano in vita non tanto lungo…
Tutto bagnato…
La cosa gli fece molto effetto.

-allora?- disse Yoochun notando lo sguardo Jaejoong perso nel vuoto
-eh…ahhhh si cioè no sto bene cioè …buona notte…-
-ahia certe volte sei fuori Jj-

Yoochun andò dalla parte opposta del letto.
Proprio la parte verso la quale si era girato Jj.
Yoochun si sfilò l’asciugamano come se fosse la cosa più normale del mondo.
Jaejoong si portò le mani al viso nascondendo i suoi occhi.
Non vide nulla.
Non volle vedere nulla.
Faceva già pensieri impuri così.
Li riaprì e finalmente lo vide vestito.
Si stese poi sul letto e si infilò sotto le coperte.

-be allora buona notte-
-notte- rispose Jaejoong mentre l’altro spegneva la luce

**

Non si era accorto di quando fosse paurosa quella stanza.
Era bella, si, ma al buoi metteva solo paura.
Sentiva rumori, scricchiolamenti vari.
Voci che venivano da fuori.
Cercò di pensare positivo.
“saranno Yunho e Junsu che fanno chissà che…” si disse tra se e se cercando di auto convincersi
Non ci riuscì.
Si girò verso Yoochun.
Questo dormiva tranquillo senza problemi.
Perché lui non ci riusciva??
Un altro rumore.
Ora non ce la faceva più.
Si alzò leggermente e vide un ombra sul muro.
Per poco non gli venne un infarto e si nascose di nuovo sotto le coperte un’altra volta.
Il cuore batteva fortissimo.
Non poteva fare altrimenti.
Si avvicinò a Yoochun.
Tanto dormiva.
Non se ne sarebbe accorto.
Prima di giorno si sarebbe spostato.
Si era un piano perfetto.
Si avvicinò e dopo poco sentì il corpo del ragazzo vicino al suo.
Era caldissimo.
Meglio, sentiva anche freddo.
Si accoccolò vicino a lui e appoggiò la testa sul suo cuscino.
Ora si che stava bene.
Sentiva ancora i rumori, ma ora non gli facevano ne caldo ne freddo.
Ora erano innocui rumori, e lui, dolcemente si addormentò.


9 capitolo


Un tuonò.
Un lampo.
Altri rumori.
Junsu aprì gli occhi di colpo.
Si girò guardando l’orario sulla sveglia.
Erano le otto e mezza e fuori pioveva forte.
Un altro lampo.
Un altro tuono.
Sospirò tirando su per bene le coperte.
Aveva freddo e si abbassò cercando il pigiama che Yunho gli aveva tolto la sera prima.
Lo ritrovò per terra.
Si infilò di nuovo sotto le coperte e si avvicinò piano piano a Yunho che dormiva leggermente spostato da lui.

-mmh…- disse quando l’altro lo abbracciò
-dormi amore mio..è presto…-
-…che ore…sono…- disse strofinandosi gli occhi con le dita cercando di mettere a fuoco
-le otto e mezza…-
-…che casino ce…fuori…- rispose Yunho girandosi e abbracciando il fidanzato che si accoccolò sul suo petto
-già…chissà se Jaejoong e Yoochun sono svegli?-
-lasciamoli dormire, sicuramente Jae non avrà dormito per la paura…-
-tu dici? Lo vedo un po’ strano in questi giorni…-
-cioè?-
-sempre tra le nuvole, con quello sguardo perso…e poi con Yoochun…non so vedo tensione tra loro…come se cercassero di non parlarsi seriamente…-
-ma che dici? Non ti seguo..-
-nel senso…sembrano come innamorati che non vogliono dirlo…-
-ma va…-
-..bo forse sono strano io..-
-credo di si…magari Jj può avere certe tendenze..ma Yoochun…non credo..-
-eppure…-
-dormi amore…tu guardi troppi drama Yaoi..-
-non è vero!!!!-


**

Sentiva il rumore della piaggia che batteva sull’asfalto e sulle auto.
Aprì gli occhi lentamente visto che ormai il sonno gli era passato.
Si guardò attorno quando il suo sguardo si posò su Jaejoong.
Abbracciato a lui.
Il viso era appoggiato al suo petto.
Sentiva il suo respiro regolare.
Era veramente stupendo.
Yoochun sorrise mettendogli una mano sui capelli.
Glieli sfiorò dolcemente.
Si era sicuramente spaventato la sera prima.
Quel ragazzo era così strano ma allo stesso tempo interessante.
Gli piaceva.
Quella parola cominciò a vagargli nella testa.
Gli piaceva.
Ma come?
In quale senso?
Be in tutti sensi.
E quindi?
Che cercava di dirgli il suo cervello?
Era inutile girarci intorno.
Gli piaceva.
Gli piaceva guardarlo mentre la mattina faceva finta di ascoltare il professore.
Gli piaceva guardarlo quando tentava di leggere in inglese.
Gli piaceva guardarlo mangiare.
Guardarlo ridere.
Imbarazzarsi.
Sistemarsi i capelli.
Tutto.
Anche le cose più semplici.
Quindi a questo punto cosa avrebbe dovuto fare?
Jaejoong era un ragazzo.
Per di più non era gay.
Neanche lui lo era eppure..
Eppure il suo cuore batteva a mille quando lo vedeva ridere.
Quando si creavano quelle situazioni fuori dal normale.
Non gli era mai capitato con nessuno.
Con Jaejoong invece era routine trovarsi in situazioni imbarazzanti.
Sorrise di nuovo guardando l’amico.
Non si era nemmeno accorto che lo stava accarezzando da più di cinque minuti.
Aveva il sonno pesante.
Avrebbe voluto accarezzargli il viso.
Toccare una volta quella pelle.
Sembrava così morbida.
Era molto chiara e a prima vista lo faceva sembrava anche truccato.
La sua mano si spostò lentamente ma non lo toccò.
Non poteva.
L’avrebbe sicuramente svegliato e non doveva.
Jaejoong cominciò però a muoversi.
Lo strinse ancora di più avvicinandosi e mettendosi una gamba in mezzo alle sue.
Era incatenato ora.
Aveva leggermente alzato il viso e ora poteva benissimo guardarlo.
Quegli occhi.
Da mozzare il fiato.
Voleva toccarlo era più forte di lui

“ma si…sarò veloce…” disse tra se se avvicinando la mano

Un dito.
Con un dito lo toccò.
Toccò uno zigomo e piano piano arrivò alle labbra.
Era come pensava, liscia.

“devo smettere”

Continuò a muovere il dito tornado vicino al contorno degli occhi toccando per tutta la sua lunghezza.

“devo fermarmi”

Quella pelle era stupenda.
Non poteva fare a meno di toccarla.
Quelle labbra.
Sotto le sue dita era morbide.
Chissà com’erano addosso alle sue…

“voglio baciarlo” pensò di nuovo

Era li.
Involontariamente lo guardava anche se stava dormendo.
Il suo sguardo gli chiedeva di baciarlo.
Lo sentiva.
Doveva avvicinarsi a lui.
E il suo viso si stava anche muovendo.
Ad un tratto però vide gli occhi di Jaejoong stringersi.
Appoggiò subito la testa sul cuscino e chiuse gli occhi fingendosi ancora addormentato.
Jaejoong si alzò e notò di essere appiccicato a Yoochun.
Si spostò subito cercando di non fare casino.
Il suo sguardo però non riusciva a staccarsi dal lui.
Quel viso.
Quel profumo.
Annusò il pigiama che indossava.
Quel profumo.
Gli arrivò fino al cervello.
Il suo sguardo si posò di nuovo sul viso dell’amico.
Tutta la notte abbracciati.
Tutta la notte insieme.
Arrossì mentre il cuore cominciò a battere.
Cosa gli stava dicendo?
Yoochun dormiva..
Yoochun non era cosciente…
Yoochun…poteva essere suo ancora un po’…
Si avvicinò di più e lo guardò attentamente.
Le sue labbra.
Le guardava ormai da un po’.
Ogni tanto l’amico se le mordeva e lui tutte le volte rimaneva senza fiato.
Era una visione divina.
Le guardò ancora.
Lo stavano chiamando in qualche modo.
Le fissava e si immaginava il loro sapore.
Come poteva essere baciare un ragazzo?
Come poteva essere la sensazione?
Le emozioni?
Era così diverso da una ragazza?
Il suo cuore gli stava dicendo di no.
Non poteva rifiutarsi.
Tanto Yoochun dormiva profondamente.
Non lo avrebbe mai scoperto.
Avrebbe fatto velocemente.
Si avvicinò.
Ormai poteva sentire il respiro dell’altro.
Sentiva il suo cuore battere ad una velocità superiore a quella di poco prima.
Il profumo.
Il suo viso.
Le sue labbra.
Le sentì.
Si era leggermente appoggiato.
Erano così morbide, così sensuali.
Doveva spostarsi ma non ci riusciva.
Gli diede un altro piccolo bacio.
Un altro ancora.
Le sfiorava piano piano cercando di non farlo svegliare.
Era in paradiso.

Qualcosa però cambiò.
Qualcosa andò storto.
Sentì una mano sulla testa.
Sentì una leggera pressione sulla testa.
Sentì le labbra di Yoochun sulle sue.
Sentì la sua lingua avvicinarsi alle sue labbra.
Aprì anche lui la bocca e insieme cominciarono a giocare.
Si toccavano piano piano come per farsi dispetto.
Era un gioco pericoloso.
Era un gioco bellissimo.


10 capitolo


Un sogno.
Era un sogno?
No.
Era tutto vero?
Si.
Possibile?

Si stacco di fredda da quel bacio che gli aveva tolto la ragione.
Lo guardò.
Non stava dormendo.
Era sveglio.
Era cosciente.
Lo aveva baciato.
Era riuscito a baciarlo.

I due si guardavano spaesati.
Non sapevano cosa dire ne dove guardare.

-Jj..-
-..io vado in bagno…- disse subito l’altro scendendo dal letto

Chiuse velocemente la porta dietro di se appoggiandosi poi con la schiena.
Era accaduto.
Quello che teneva era successo.
Si era baciati.
Erano entrambi consapevoli di quello che era successo.
E ora? Cosa sarebbe accaduto? Come avrebbero risolto la cosa?
La testa gli stava scoppiando.
Erano pensieri troppo pesanti da reggere.

-accidenti..- disse sottovoce

Si maledì più volte per essere stato così stupido.
Pensava davvero di potergli dare un semplice bacio rubato?
Era così sicuro che non si sarebbe svegliato?
E poi perché Yoochun aveva fatto il resto?
Perché non lo aveva respinto?
Troppe domande tutte in una volta.
Cominciava ad essere stufo anche del suo cervello.
Sospirò e si avvicinò allo specchio.

Aveva baciato Yoochun.
Aveva sentito la sua lingua.
Quella sensazione era stata a dir poco fantastica.
Si toccò le labbra.
Voleva sentirlo ancora.
Voleva baciarlo di nuovo.
Mise le mani sopra il lavandino come per tenersi.

-non devo farmi prendere dalle emozioni…devo stare calmo-

Si calmo.
Come no.
Intanto la voglia di spaccare qualcosa cresceva.
Doveva uscire da quel bagno.
Doveva prendere aria.
Ma non poteva.
Yoochun era nell’altra stanza e se solo lo avesse visto..non sarebbe più uscito da li.
Doveva provarci, era l’unico modo.
Si avvicinò alla porta.
Ormai la sua mano era quasi sulla maniglia.
C’era quasi.
L’aveva aperta.
Uscì e camminò verso l’altra porta per uscire dalla camera.
Non voleva guardare verso il letto.
Non voleva nemmeno pensare a Yoochun.

-Jj..- disse il ragazzo prendendogli un polso
-la…lasciami….andare…- disse Jaejoong
-no ti prego..aspetta…vorrei parlare..-
-no..no Yoochun…-
-Jj….per favore guardami…-
-Yoochun è meglio di no…-
-smettila…devi girarti..voglio parlare con te…-
-…-
-Jaejoong…-
-…-
-J…-

Si era girato.
Si era girato velocemente.
Lo aveva abbracciato.
Lo aveva baciato.
Quelle labbra.
Un’altra volta quella bellissima sensazione.
Le loro lingue si ritrovarono e giocarono come prima girando intorno l’una con l’altra.
Piani piano si spostarono all’indietro verso il letto.
Ci si stesero sopra.
Jaejoong rimase a cavalcioni su Yoochun e questo ne era alquanto felice.
Il biondino si abbassò sfiorando le labbra dell’amico che aprì la bocca e gliele lecco.
Brividi.
Mille brividi gli passarono per tutto il corpo facendolo impazzire di piacere.
Un piacere che non aveva mai provato.
Mai.
Un piacere che ti rimane dentro, nel cuore e che ti fa impazzire quando non lo puoi avere perché è lontano.
Yoochun gli mise le mani sul viso.
Quel viso che tanto voleva toccare.
Che tanto adorava.
Lo sfiorò dolcemente per poi tirarlo verso di se per baciarlo.
Baciargli le guance, il mento e scendere sul collo e assaporare tutto.
Il collo.
Jaejoong non credeva di avere simili punti deboli.
E invece si.
Per ora il collo era la parte più sensibile che aveva.
I baci di Yoochun gli entravano dentro come se gli bruciassero la pelle.
Sentiva i brividi partire dal punto in cui lo aveva baciato, passargli tra le mani fino al cervello.
Facevano il giro del suo corpo anche un paio di volte prima di svanire.

Sentì una mano calda.
La sentì sulla sua pelle.
Sulla sua schiena.
Yoochun si era messo a toccarlo e la maglia del pigiama si era allargata lasciandogli il passaggio libero.
Il contatto però fu un brivido per entrambi.
Yoochun si fermò pentito di quel gesto.
Jaejoong lo guardò negli occhi.
Cosa doveva fare?
Fermarsi?
Parlare?
E come? Dalla sua bocca non sarebbero uscite parole.
Non poteva parlare.
Non poteva fermarsi.
Si abbassò e lo baciò di nuovo.

“toc toc…”


**

-avete dormito bene?- chiese Junsu una volta che Jaejoong ebbe aperto la porta
-sisi- rispose il biondino sorridendo
-benissimo..- rispose Yoochun seduto sul letto
-bene allora, venite a fare colazione? Yunho è giù che sistema, vado a vedere che combina mica che ci fa saltare in aria!!-
-ahah va bene a dopo…- disse Jaejoong

Junsu uscì dalla stanza e chiuse la porta dietro di se.
Quei due non gliela raccontavano giusta.
C’era qualcosa di strano in loro.
Ma cosa?
Scese i gradini e percorse il salotto arrivando in cucina dove Yunho si era seduto su una sedia con la testa appoggiata al tavolo.

-ei…e io che pensavo che ti eri messo a preparare…-
-ma se non so nemmeno scaldare il latte…- disse l’altro senza alzare la testa
-ma hai sonno…-
-sono le nove Junsu…per me è presto…-
-Pfaff dai svegliati..-
-quei due?-
-mm sono svegli..-
-a si?-
-si..-
-cosa ce?- chiese alzando la testa dal tavolo

Junsu si fermò e lo guardò

-cè qualcosa di strano..-
-ancora…sei fissato..-
-si!-

**

Jaejoong guardò Yoochun che se ne stava seduto sul letto e lo fissava.
Ormai trovarsi in imbarazzo era una situazione più che normale.
Sorrisero e il biondino si avvicinò per sedersi vicino all’altro.

-io….- disse titubante
-è la prima volta che mi capita..- disse Yoochun non lasciandolo finire
-anche a me..- rispose Jaejoong
-io…non sono mai stato con nessuno…- disse di nuovo Yoochun
-…neanche io…-
-però…non…-
-non vuoi stare con nessuno giusto..- disse Jaejoong guardandolo negli occhi
-giusto..-
-neanche io..- rispose il biondino
-quindi?- chiese Yoochun
-quindi…possiamo..-
-prenderlo come un gioco?-

Jaejoong lo guardò.
Un gioco?
Un gioco…
Si.
Un gioco.
Si sarebbero divertiti, niente di più.
Cosa poteva succedere?
Niente.
Erano grandi.
Erano sicuri entrambi.
Solo un gioco.
Un innocuo gioco.

-giochiamo allora…- disse Jaejoong salendogli sopra e mettendosi esattamente a cavalcioni su di lui lo baciò lasciandolo letteralmente senza fiato


11 capitolo


-ma quanto ci mettono?- disse Yunho sbuffando
-be erano in pigiama…magari si stanno lavando..-
-mm…senti l’acqua scorrere?-
-no..-
-neanche io….-
-mmm-

Yunho riappoggiò la testa sul tavolo.
Era stanchissimo e ogni tanto sbadigliava.

-uff vado a chiamarli!- disse Yunho alzandosi
-no no aspetta..-
-ma si che crede che stiano facendo…-
-…non lo so..-
-be dai..controllo che fanno e se mi interessa mi unisco a loro..-
-YUNHO!!!-
-ahahahahah tu sei fuori..-
-…muoviti però..-
-si..-

Il ragazzo si avviò verso la rampa di scale e salì i graditi due alla volta.
Percorse il corridoio a passo veloce e si avvicinò alla porta della camera dei due ragazzi.
Avvicinò la mano alla maniglia poi decise che forse era il caso di bussare.
Allora spostò la mano verso il centro della porta ma prima che riuscisse a toccarlo sentì un rumore.

-aa..-

Si bloccò.
Che era stato?
Avvicinò la testa alla porta e restò in ascolto.

-aah..-

Un altro.
Non era possibile.
Junsu non poteva avere ragione.
Davvero quei due se la spassavano tranquilli?
No.
Non poteva crederci.
Si abbassò guardano nel buco della serratura.
Non si era mai messo a sbirciare nessuno, ma questa cosa lo faceva incuriosire parecchio e non voleva assolutamente dalla vinta a Junsu.
Si avvicinò sempre di più fino a che non intravide qualcosa.
Jaejoong e Yoochun.
Abbracciati.
Attaccati.
Le loro bocche sigillate l’una contro l’altra.
Si spostò do colpo scappando via cercando di non fare casino.
Scese le scale saltando gli ultimi quattro gradini e arrivò in cucina.
Junsu lo vide arrivare di corsa.

-ei?-
-..-
-ma che hai?-

Il suo viso era in uno stato di trans.
Non era sconvolto.
Più o meno.
Non del tutto.
Quasi.
Si lo era.
Non avrebbe mai pensato che quei due facevano festa quando erano da soli.
E poi in quella posizione.
Vederli in quel modo.
Non poteva crederci.

-Yuuu tutto ok???- chiese Junsu muovendo una mano davanti ai suoi occhi
-eeh?? Aaaa si si..-
-ma che hai..-
-io? Nulla..-
-sembra che hai visto un fantasma..-
-no…un film porno…-
-eeh??-
-eh? Aaa no scherzavo..-
-ma sei fuori?? Che hai visto??-
-….mmm credo tu abbia ragione..-
-su cosa?? Ma perché parli a caso e non segui un discorso logico..-
-quei due…si stanno divertendo..- disse indicando il soffitto
-eeh??.-
-si..-
-e come fai a saperlo..-
-be….ho sentito delle strane voci..allora mi sono avvicinato..ne ho sentite altre…e…allora…mi sono abbassato e ho sbirciato..-
-ma Yunho…-
-…si..dai solo un attimo..-
-e che hai visto???-
-vedi che anche tu sei curioso…-
-daiii-
-Yoochun era seduto sul letto…e Jaejoong gli era sopra…-
-a si???-
-si e si baciavano..-
-????-
-e si …toccavano..-
-….non posso crederci..-
-ma se te lo sentivi…-
-si ma …non credevo che si divertissero così insomma…bo..-
-ahahah vuoi divertirti anche tu??- chiese Yunho avvicinandosi al ragazzo mettendogli le mani sui fianchi
-mmm…..non saprei….come mi fai divertire?-

Yunho si avvicinò all’orecchio dell’amico

-andiamo in camera e te lo spiego..- disse sottovoce

**

-Jae..com’è andata la serata dai tuoi amici…?- chiese la madre una volta che il figlio fu entrato in cucina
-bene…-
-e il film?-
-macabro…-
-mmh…io vado al lavoro..mangia ok?-
-si si ciao…-

La donna prese come sempre la sua 24 ore, il cappotto e uscì.
Jaejoong guardò il piatto con il cibo dentro.
Lo lasciò li e salì in camera buttandosi sul suo letto.
Era davvero successo?
Sul serio si era baciato con Yoochun?
Sul serio avevano deciso di iniziare a giocare?
Non credeva a se stesso.
Non credeva a quello che lui stesso aveva fatto.
Lo aveva baciato, toccato, leccato.
Nascose la testa sul cuscino.
Se Junsu non avesse bussato di nuovo alla porta, avrebbe continuato a toccarsi e chissà dove sarebbero potuti arrivare.
Si sentì svenire.
Non poteva immaginare altro.
Solo pensarci gli veniva ansia.
Eppure Yoochun lo aveva toccato più volte sopra i pantaloni del pigiama, ma quando aveva cercato di infilare la mano lui l’aveva bloccato dicendo “no no” come se fosse un bambino cattivo.
Yoochun aveva sorriso senza obbiettare e aveva ripreso a baciarlo.
Però in quel momento si stava leggermente maledicendo.

-perché l ho fermato?-

Già. Perché?
Non era pronto.
Non riusciva nemmeno a credere di averlo baciato, sicuramente farsi toccare non era nelle sue intenzioni.
Il suo cervello non avrebbe retto.
Si alzò leggermente e prese il computer.
Era rimasto acceso tutto il giorno.
Aprì il programma di chat e vide che Micky era connesso.

-ciao- scrisse
-ei ciao, come va?-
-bene…un po’ stanco-
-non hai dormito? Com’è andata la serata con i tuoi amici-
-il film…era uno schifo…la serata…è andata bene..-
-sicuro?-
-la serata si…il risveglio…-
-cioè?-
-traumatico…non so neanche descriverlo..-
-capisco..cioè non molto però spero che ora stai bene..-
-si si tutto ok…mi sa che tra poco mi metterò a dormire^^-
-già, senti…io vorrei dirti una cosa…-
-cosa?-
-che ne dici se ci incontrassimo? Dovrei venire in Corea tra qualche giono-
-davvero???-
-si….-
-sarebbe fantasticoooo-
-allora siamo d’accordo-
-certo, fammi sapere quando arrivi-
-ok-
-allora io dormo un po’, ciao ciao Micky-
-ciao Hero-

Mise a terra il computer e si stese sul letto.
Gioco.
Gioco.
Gioco.
Voleva giocare ancora.
Perché gli aveva detto di no?
Perché lo aveva bloccato.
Sentì la vibrazione del telefono e lo prese infilando la mano nei pantaloni
Un messaggio.

“che fai sta sera..”
“nulla…”
“vieni da me?”
“mi preparo..”


12 capitolo


Si preparò in fretta e poi scese le scale rapidamente.
Prese come al solito chiavi ed mp3 ed uscì di casa.
Lo stava facendo sul serio?
Davvero sarebbe andato da lui?
Perché?
Camminava con passo veloce e non voleva dare ascolto alle domande che intanto il suo cervello gli poneva.
Ma perché poi correva?
Era anche presto, poteva tranquillamente andare più piano ma qualcosa lo spingeva.
Dopo un quarto d’ora di camminata arrivò davanti al palazzo.
Il palazzo di Yoochun.
Guardò i campanelli e si fermò.
Fissò quello che il suo dito avrebbe dovuto schiacciare ma in quel momento qualcosa gli impediva di farlo.

-muoviti…- disse a se stesso alzando la mano

Suonò.
La porta si aprì quasi subito.
Non aveva nemmeno chiesto chi era.
Evidentemente lo aveva visto arrivare.
Aprì la porta e come al solito salì i gradini e arrivò al piano.
La porta era aperto leggermente e lui lentamente l’aprì del tutto.

-permesso?- disse guardando all’interno
-ciao Jj vieni- rispose l’altro da lontano

Il biondino entrò e chiuse poi la porta.
Si avvicinò e percorse poi il corridoio fino alla camera di Yoochun.

-ciao!!- disse l’altro alzandosi dal letto
-ei, come va?-
-bene bene, che si fa? Guardiamo un film? Ti va?-
-si ma…-
-non horror tranquillo-
-va ben-

Yoochun aprì le ante di un armadio e dentro Jaejoong vide un televisore a altri apparecchi.

-wao..-
-e si lo so, pensa quando l ho trovato la prima volta che ho aperto l’armadio..un infarto!!-
-ci credo- disse il biondino sedendosi sul letto

Yoochun mise un dvd e accese la televisione.
Spense la luce della stanza e si sedette sul letto vicino a Jaejoong.
Dopo pochi minuti i due si stesero mettendo dei cuscini dietro la schiena.
Il film era appena iniziare e Jaejoong non aveva già capito nulla.
Era un film di azione ma già all’inizio lo trovava troppo complicato e pieno di enigmi.
Yoochun invece era preso bene e lo guardava interessato.
I minuti diventarono di più e ormai dopo quasi un ora di film Yoochun si accorse che Jaejoong si era addormentato.
Sorrise prendendo una coperta e mettendogliela addosso.
Il movimento però svegliò l’amico che aprendo gli occhi trovò Yoochun davanti a se.
Si guardarono imbarazzati.
Non sapevano ancora gestire quelle situazioni.
Yoochun si avvicinò a lui ma poi si fermò.
Jaejoong attendeva dall’altro un segno, un movimento ma nulla.
Yoochun sorrise.

-hai sonno?-
-un po’-
-non i piace il film?-
-non lo capisco- rispose sorridendo
-ahah be si anche io l ho visto un po’ di volte prima di capirlo-

Yoochun si spostò leggermente da Jaejoong ma questo gli prese la mano.
Si guardarono.
I cuori battevano.
I volti si arrossarono.
Yoochun tornò indietro e lo baciò.

**

Stesi su quel letto uno sopra l’altro mentre la temperatura si alzava e la voglia di avere di più cresceva, si toccavano invano in tutti i punti disponibili.
Jaejoong steso sotto Yoochun che gli baciava il viso e poi scendeva mordendogli il collo e toccando con le mani i fianchi salendo su passando sotto la maglia e toccandogli la pelle calda che al contatto fremeva.
Si.
Vibrava di piacere, di voglia, di eccitazione.
Perché Yoochun gli provocava tutto questo. Non faceva nulla e con un misero sguardo lo uccideva, con un sorriso gli toglieva la ragione, con una carezza sarebbe caduto tra le sue braccia e ora, che tra le sue braccia c’era, che era sotto le sue mani con un giocattolo, non vedeva l’ora che l’altro lo usasse sul serio.
Ma nonostante non vedesse l’ora, una parte di se gli diceva di aspettare. Nonostante la voglia cresceva nei suoi pantaloni, quella parte gli diceva di non aprirsi, di non mostrarsi, di aspettare.
Ma perché aveva così paura di lasciarsi andare?
Per quale motivo il suo cervello si faceva tutti i trip mentali e non lo lasciava libero di sbagliare?
Si perché se avesse sbagliato, pazienza, ma non voleva poi farsi altri viaggi con mille domande e nessuna dannata risposta.
E ora, sotto quelle mani che lo toccavano, sotto quella lingua che passava sulla sua pelle e lo faceva morire, quei pensieri fastidiosi giravano nella sua testa.

-Jj…- disse Yoochun baciandolo di nuovo mentre la sua mano scendeva arrivando allacciatura dei Jeans.

Il primo bottone…
Il secondo bottone…
Il terzo bottone…

Lo fermò.
La sua mano si era mossa come al solito senza che lui lo volesse e lo aveva fermato proprio nel momento in cui la mano dell’altro stava per infilarsi nei boxer.

-qualcosa ti impedisce di farmi continuare…eppure sembra che lo voglia anche tu…-
-..non credo di essere totalmente pronto..-
-ne vuoi parlare?-
-…no…-

Yoochun sorrise e spostò la mano portandola sul viso di Jaejoong.
Come faceva ad essere così dolce con lui? Perché non lo mandava a quel paese.
Invece no, era li che gli accarezzava i capelli e gli sorrideva dolcemente.

-ti…ti da fastidio?- chiese Jaejoong
-e perché?…-
-non saprei….ti vedo …più preso di me…-
-perché lo sono…ma ti capisco…-
-….-
-non preoccuparti…-

Sorrise di nuovo.
Sentì le guance andargli a fuoco e guardò in un’altra direzione.
Perché gli faceva quell’effetto?? Perché tutte le volte era la stessa storia.

-vado in bagno..- disse Jj

Yoochun si spostò lasciando così lo spazio per far passare l’altro che si alzò e uscì dalla stanza chiudendosi poi nell’altra.
Yoochun si sdraiò sul letto a pancia in su contemplando con se stesso il soffitto.
Perché quel ragazzo lo faceva impazzire in quel modo? Non aveva mai avuto una storia simile, non aveva mai pensato ai ragazzi in quel modo.
Allora perché si comportava come se il suo scopo fosse solo quello?
Eppure Jaejoong gli faceva capire proprio questo.
Proprio che lo volesse in quel modo, pieno di voglia, pieno di se.
Qualcosa non andava.
Forse il gioco era troppo pericoloso.
Forse non era proprio il caso di giocare.
Sentì la porta del bagno aprirsi e la voce di Jaejoong avvicinarsi

-si…ok..va bene come vuoi arrivo…si sto arrivando non rompere…-

Spense il telefono e lo mise in tasca

-scusami Yoochun ma mia madre è appena tornata e ….va be la odio non ce molto da spiegare…ci vediamo domani ok?-
-perfetto, ti accompagno-
-no tranquillo, la strada la so..ciao ciao-

Uscì dalla stanza e percorrendo di nuovo quella casa che lo metteva in ansia, uscì dalla porta d’ingresso e scappò giù per le scale.

**

Entrò in casa e dopo aver chiuso la porta salì in camera sua e si stese sul letto.
Sua madre era ancora al lavoro.
Che bella bugia si era inventato.
Che stupido che era.
Con tutte le cose che avrebbe voluto fare, l’ultima di sicuro era andarsene, ma non poteva fare altrimenti, quella situazione era davvero strana, quasi insopportabile e non riusciva a trovare un modo per uscirne.
L’unico modo era mentire e così aveva fatto, ma una volta uscito da quella casa se ne era pentito e aveva continuato a darsi del cretino fino a che non toccò il suo letto.
Già.
Il suo.
Vuoto.
Freddo.
Senza di lui.
Perché?
Perché era andato via sapendo quello che gli aspettava, ossia un sacco di seghe mentali.
Era inutile ormai.
Prese il computer e lo aprì sperando che la persona che voleva sentire fosse collegata.

-Micky….-
-ei Hero..cosa ce? Tutto bene?-
-no..-
-cosa è successo?-
-mi sono innamorato di un ragazzo..-
-da..davvero?-
-era la mia situazione ambigua….solo che con lui è tutto così difficile, non cè nulla di serio…lui non vuole cose serie, all’inizio nemmeno io ma ora…ora sto male…non so che fare….-
-devi cercare di evitarlo…-
-eh?-
-se sei innamorato e lui non contraccambia non devi farti del male inutilmente…smetti di giocare…-
-non riesco..-
-ti capisco…sono…in una situazione simile..-
-a si?-
-si…ma io non sono innamorato..-
-no?-
-no…-
-capisco…-
-per questo credo che cercherò di allontanarmi da questa persona in modo che non si faccia male..-
-capisco.. Grazie..-
-di nulla!! Lo sia che quando hai bisogno ci sono sempre, cmq dovrei arrivare tra un paio di giorni-
-ok non vedo l’ora di poterti incontrare^^-
-anche io-

**

A scuola sembrava che Jaejoong e Yoochun non si conoscevano nemmeno.
Era tutto così strano.
Yunho e Junsu guardarono i due amici cercando di capire cosa poteva essere andato storto, ma i due non dissero nulla, anzi, non parlarono proprio, li salutarono e andarono via dopo la fine della lezione, quasi Yoochun lo fece apposta a dimenticare un libro in classe per poter tornare indietro e aspettare che Jaejoong fosse lontano.
Qualcosa non andava. Ormai erano due giorni che le cose andavano in quel modo e non era normale.

-ma che hanno quei due?-
-non ne ho idea Yunho…è andato storto qualcosa…-
-credo anche io..-

**

Jaejoong entrò in casa e senza nemmeno salutare sua madre se ne andò in camera chiudendo la porta.
Si buttò sul letto e lasciò la borsa cadere per terra.
Odiava la scuola.
Odiava quella situazione.
Odiava se stesso per essersi lasciato trasportare da Yoochun.
Odiava Yoochun.
Non credeva possibile che stesse accadendo, ma alcune lacrime scesero dai suoi occhi.
Le asciugò rapidamente.
Odiava piangere e non lo avrebbe fatto.
Non per lui.
Non c’era nulla tra loro.
Lui non lo amava.
Doveva dimenticare.

Sentì un suono che proveniva dal computer.
Lo prese e guardò in chat.

-ei Hero..sono qui in corea…tra dieci minuti sono davanti al Bar **** vieni?-
-arrivo!-

Si alzò e tolse in un attimo la divisa scolastica per vestirsi in modo normale e più comodo.
Finalmente avrebbe conosciuto Micky.
Era convinto anche di potergli dire tutta la verità.
Doveva farlo, aveva mentito per troppo tempo.
Uscì dalla camera e scese di fretta i gradini

-dove vai??-
-esco!!-

E così fece.
Corse veloce verso quel bar che era piuttosto lontano da casa sua.
Solo quando ormai mancò poco si fermò e riprese fiato.
Camminò lentamente mentre il cuore gli batteva.
Avrebbe conosciuto quell’amico che ormai era l’unico che lo capiva.
Lo avrebbe visto.
Gli avrebbe detto tutta la verità.
Arrivò vicino a quel bar.
Non c’era nessuno in giro a parte qualche ragazzino che girava in bici o dei gruppetti di ragazze che uscivano da scuola.
Si avvicinò e sbirciò dentro.
Non vide nessun ragazzo da solo che aspettava quindi rimase fuori.

-Jaejoong..?-
-Yoochun?-
-che fai qui?-
-aspetto un amico..tu?-
-pure…-

I due si guardarono e rimasero li ad aspettare per altri dieci minuti.
Si guardarono un’altra volta.
Qualcosa non andava.
Jaejoong cominciò ad insospettirsi.
Perché era li? E chi doveva incontrare? E per quale motivo??
Si girò e lo guardò.
Veniva dall’America.
Aveva il suo stesso problema.
Situazione ambigua….solo un gioco…non sono innamorato.

-MICKY??- disse spaventato
Yoochun si voltò e guardò il ragazzo.

-Hero?-

Jaejoong indietreggiò.
Si era ripromesso di non farlo.
Lui non piangeva mai.
Non lasciava mai andare le sue lacrime per gli altri.
Non doveva accadere.
Ma non ci fu nulla da fare.
Alcune lacrime scapparono e scivolarono giù lungo il suo viso cadendo a terra.
Scappò.


13 capitolo


-aspetta!!!- disse Yoochun correndogli dietro

Jaejoong correva veloce e nemmeno lui sapeva dove ma nemmeno gli interessava, voleva solo scappare. Andare via da quel mondo che tanto odiava, da quel mondo che non gli dava un briciolo di serenità, un briciolo di considerazione.
Da anni ormai si era ripromesso di non avere più un rapporto con le persone.
Sua madre ormai se ne fregava di lui e suo padre non sapeva nemmeno dove fosse.
Quando era piccolo era un bambino modello, che faceva i compiti e studiava molto per diventare qualcuno.
Voleva diventare veramente qualcuno ma tutti i suoi sforzi non venivano mai ripagati, anzi sua madre lo trascurava e lo incolpava di tutto, della sua vita distrutta visto la sua giovane età, del fatto che nessuno l’avrebbe mai più sposata ora che aveva un figlio.
A casa non c’era mai e lui si era abituato al fatto che doveva badare a se stesso come se fosse un orfano.
Perché lui si sentiva un orfano.
Non aveva amici visto che tutti a scuola lo prendevano in giro per la sua intelligenza.
Un giorno sua madre lo accusò per l’ennesima volta di essere la sua rovina.
Se lo ricordava bene quel giorno.
Aveva 13 anni ed era corso via da quella casa correndo come stava facendo adesso.
Se n’era andato e non era tornato nemmeno per la notte.
Aveva urlato contro quella persona che ora tentava di ricostruire un rapporto.
Ma lui non voleva ricostruire nulla con lei. La odiava per tutto il male che gli aveva procurato.
Era tornato il giorno dopo e aveva trovato una macchina della polizia davanti a casa.
Sua madre era uscita correndo e lo aveva abbracciato ma lui l’aveva allontanata.
L’aveva guardata in quegli occhi che piangevano.
Erano solo lacrime false.
False.
Da li era iniziato il suo cambiamento.
I suoi voti erano calati diventando al limite della sufficienza, giusto per andare avanti senza sforzarsi nemmeno un pochino. Il suo abbigliamento, il suo aspetto, piano piano erano cambiati.
Nessuno gli aveva detto nulla. Nessuno gli aveva detto di smetterla.
Un genitore maturo avrebbe preso provvedimenti, ma sua madre non lo era.
Sua madre c’era giusto per dargli da mangiare e lavargli i vestiti.
A questo serviva.
E ora?
Ora di nuovo tutto andava distrutto. Aveva trovato un amico di cui potersi fidare.
Sperava di aver trovato l’amore in un’altra persona.
E invece aveva solo trovato un altre fregatura.
Si sentiva responsabile.
Si sentiva male.
Era colpa sua di tutto.
Sua madre, suo padre, Micky…tutto.
Lui non sarebbe mai dovuto esistere.
Perché creare tanta sofferenza?
Ormai non sapeva nemmeno dove si trovava.
Correva senza perdere il ritmo, senza cedere nemmeno per un secondo, senza dare tregua a Yoochun che ormai gli correva dietro da qualche minuto.

-ti prego Jj fermati!!- urlò di nuovo ma nulla.

Andò avanti per la sua strada e Yoochun non potè fare altro che fermarsi.
Era stremato e gli mancava il fiato.
Non avrebbe retto un secondo di più.
Lo guardò allontanarsi sempre di più finche non scomparve dalla sua vista.
Non poteva lasciarlo andare via. Non sapeva nemmeno dove si trovava dove sarebbe potuto andare?
Prese il telefono dalla tasca dei pantaloni e compose un numero

“pronto” disse una voce
“ho bisogno di aiuto”
“mi dica…”
“si chiama Kim Jaejoong…un ragazzo alto, biondo, con alcuni piercing…”
“è li dove si trova lei signore?”
“nelle vicinanze…è scappato verso nord….”
“saremo da quelle parti in cinque minuti..lo troveremo signore…”
“naturalmente non dovete fargli assolutamente nulla..è un mio amico..”
“riferirò agli agenti signore…”
“grazie..”

-e cioè?- chiese una voce dietro Yoochun

Il ragazzo si girò e vide davanti a se Junsu leggermente scosso

-Ju..Junsu…-
-cosa…vuol dire quella chiamata?-
-nulla…-
-mi prendi per un cretino?-
-no…-
-allora spiega..-
-non…non posso..-
-Yoochun..-
-Junsu scusa devo andare…-

Scappò nella direzione presa poco prima da Jaejoong.
Junsu lo guardò andare via.
Aveva sentito quella chiamata.
Cosa voleva dire?
Chi era la persona che Yoochun aveva chiamato?
E perché dovevano recuperare Jaejoong? Cosa era successo?
Prese il telefono e compose il numero dell’amico

“pronto…” disse una voce in lacrime
“dove sei Jj??”
“non ..non lo …so…”
“ti prego dammi un indizio, cosa c’è vicino a te? Ti vengo a prende io!”
“cè…un edicola…un negozio di animali…e…e…e un parco credo….ma è chiuso…”
“ho capito fermo li arrivo”

Junsu spense il telefono e corse in una direzione diversa da quella presa di Yoochun.
Corse più veloce che potè cercando di ricordarsi dove aveva visto quel parco chiuso.
Era li nella sua testa.
Ci era passato non pochi giorni prima.
Svoltò di nuovo e li vide un edicola e poco più avanti il negozio di animali.
Si fermò.
Ma dov’era Jaejoong?

-Jj- disse guardandosi intorno

Nulla.
Non c’era.

-ma cavolo!-
-Junsu…- disse una voce dietro di lui
-Jj!!- disse lui abbracciandolo
-ma…come facevi a sapere che non trovavo la strada di casa…-
-poi te lo spiego…ora andiamo a casa…-
-va bene…-

**

-Junsu tutto ok?- chiese Yunho vedendo entrare a casa lui e Jaejoong, quest’ultimo con il viso pallido e gli occhi rossi
-più o meno..andiamo giù?-
-si venite…-

I due entrarono in casa e poi si avvicinarono ad una rampa di scale che scendeva.
Scesero i gradini ed arrivarono in una stanza grandissima.

-è la mia stanza praticamente..- disse Yunho accendendo la luce
Una cucina attrezzata, divani, televisione e tante altre cose.
Una casa su un piano.
Jaejoong si sedette sul divano e Junsu si mise vicino a lui.

-vuoi qualcosa da bere?- chiese Yunho
-no…grazie..-
-Jj…cosa è successo con…Yoochun…-
-…-
-dai…-
-nulla…-
-come nulla?-
-…tutto ok…davvero..- si stese sul divano chiudendo gli occhi

Junsu si alzò e prese Yunho per un braccio trascinandolo vicino ad una porta che conduceva al giardino.
Uscirono e socchiusero la porta

-cosa cè?-
-prima ero fuori…stavo camminando quando ho visto Yoochun mi sono avvicinato e ho visto che parlava al telefono e diceva…”si chiama Kim Jaejoong…ha detto una piccola descrizione e poi ha detto di non fargli del male, che è un suo amico…”-
-ma che è una spia della cia??-
-…non lo…ho chiamato Jj e piangeva, sono riuscito a recuperarlo ma lui non vuole dire nulla…non vuole parlare…-
-…non so che dire…-
-per ora non deve uscire da qui..-
-perché?- chiese Yunho
-perché?? Non sappiamo chi sono le persone che ha chiamato Yoochun-
-…capito…-

I due si guardarono incapaci di continuare il discorso.
Era fin troppo strano e impossibile da capire.
Rientrarono in casa

-Jj senti…Jj?- disse Yunho guardando verso il divano

Non c’era.
Si guardò in torno ma nulla.
Junsu controllò in bagno e ai piani di sopra.
Non c’era.

-Junsu guarda..- disse Yunho vedendo sul tavolo un biglietto

“vado a casa…grazie e scusate il disturbo”

-quel cretino..- disse Junsu
-ma si da stai tranquillo..cosa vuoi che succeda?-
-non lo so è quello il problema..-
-…-

**

-guarda la…-
-mmh?-
-biondo…alto…piercing…sembra lui..-
-mmm procediamo…-

Due uomini vestiti in modo raffinato si avvicinarono al ragazzo

-lei è Kim Jaejoong?-
-mh? Si perché?-
-può venire un secondo con noi?-
-per quale motivo..-
-chiederglielo gentilmente è la procedura…-
-a si? Se no?-

I due uomini si guardarono

-abbiamo l’ordine di trattarla bene..per favore ci segua..-
-io non ho intenzione di seguire nessuno-

Un altro sguardo.
Un segnale di intesa.
Uno dei due prese un polso di Jaejoong che tentò in qualche modo di spostarsi ma l’uomo era esattamente il doppio di lui.
L’altro prese il polso libero e insieme lo sollevarono portandolo alla macchina

-lasciatemi brutti stronzi!!!-
-stia tranquillo non le succederà assolutamente nulla-
-andate al diavolo!!!!-

Dopo vari tentativi riuscirono a metterlo in macchina e pochi secondi dopo ripartirono

Uno dei due prese il telefono

“signore..l’abbiamo trovato”
“davvero? Portatelo alla villa..”
“d’accordo”


14 capitolo


-si può sapere dove diavolo mi portate??? Ei ei quello è il mio telefono- disse Jaejoong mentre uno dei due uomini gli prese il telefono dalla tasca del giubbotto

-il nostro datore di lavoro non vuole essere disturbato da nessuno quindi non può chiamare…non deve essere scoperto..-
-cosa vuol dire?? Che diavolo state dicendo??-
-non si preoccupi, capirà da solo..-
-ma chi mi vuole?? Mi dica il suo nome!!-
-siamo arrivati..- disse quello davanti

La macchina si fermò e Jaejoong uscì dall’auto.
Davanti a lui vide una villa magnifica nonché enorme.
Rimase a bocca aperta per alcuni minuti fino a che uno dei due uomini non gli mise una mano sulla spalla.

-vieni…- disse conducendolo davanti all’entrata della casa

Salì alcuni grandi e si avvicinò al portone d’ingresso.
Altissimo, fatto ad arco di color noce. Un contrasto molto forte visto che le mura della villa erano molto chiare, quasi bianche.
L’uomo suonò al campanello e pochi secondi dopo la porta si aprì.

-si?- disse una donna che sembrava essere una cameriera
-l’amico del signorino..-
-bene-
-vai pure..- disse poi l’uomo scendendo i gradini per risalire sull’auto

Jaejoong entrò e la donna chiuse di nuovo la porta.
Si avvicinò a lui e lo condusse ad una rampa di scale.

-salga pure-
-ma dove vado?-
-lei salga- disse la donna sorridendo

Lui la guardò leggermente interdetto ma salì comunque quei gradini fatti di marmo beije. Arrivò all’ultimo e guardò avanti a se.
Un corridoio molto lungo ai lati del quale c’erano alcune porte.
Lo attraversò tutto arrivando in fondo ad esso e si avvicinò ad una stanza senza porta, solo un arco delimitava l’entrata.
C’erano molte finestre che illuminavano e sulla destra vide un piano.
Seduto davanti ad esso vide una persona che si girò verso di lui.
Rimase pietrificato nel vedere chi fosse.

-Jaejoong!-
-…-
-ti prego…parlami..-
-che cosa significa tutto questo..-
-parliamo ok?-
-no..-
-vuoi sapere e poi ti tiri indietro..-
-sei un bugiardo Yoochun..-
-e tu?-
-…-
-tu lo sei più di me…-
-….-
-parliamo per favore…-
-va bene..-

Si spostarono dalla parte opposta del piano e si sedettero su un divanetto.
Yoochun guardò l’amico che fissava il piano già da molto ormai.

-allora…scusami se ho mentito..-
-…-
-ma ho dovuto farlo…-
-perché?-
-per questo…- disse guardandosi intorno
-cosa significa?-
-io non ho i genitori Jaejoong…non li ho mai avuti…sono cresciuto con mio nonno…lui…lui vive in America ormai da anni…prima abitavamo qui…-
-..non capisco...-
-non dovrei essere qui capisci?-
-perché?-
-lui non lo sa che sono scappato…-
-ma?-
-voleva farmi sposare…sposare con una ragazza che nemmeno conosco…sposare alla mia età…-
-???-
-oltre a dire di no naturalmente, ho espresso il mio desiderio di tornare in Corea…non mi ha nemmeno degnato di uno sguardo..-
-…-
-allora me ne sono andato..io odio tutto questo sai?-
-…-
-amo solo questa stanza…amo solo quel piano..-
-ma tu…-
-quando ti ho conosciuto ero ancora in America…non avrei mai creduto di trovarti sul serio…non volevo mentirti ma non mi andava di dirti la verità..tu hai fatto lo stesso..-
-già…-
-…mi dispiace…-
-io però non capisco…-
-mio nonno pretende di controllare la mia vita…vuole che diventi il suo successore…vuole dei nipoti…mi controlla come se fosse mio padre…vuole che io continui…i suoi traffici..-

Si fermò.
Non riuscì a finire la frase visto che le lacrime si impossessarono dei suoi occhi.

-Yoo..-
-Jj…in America io mi chiamavo Micky..qui sono diciamo in incognito con il mio nome coreano…lui non deve saperlo che sto qui…se lo sapesse sarebbe un disastro…non..non voglio pensarci…non voglio pensare di non poterti vedere…-
-Yoo..ma…-
-si..ti ho detto che era un gioco..-
-..-
-lo era forse….forse…ma…ma non del tutto…era più per non doverti dire la verità…--….-
-Jj…-
-mi dipiace Yoochun…-
-di cosa??-
-di averti mentito….di averti detto un sacco di bugie…-
-ma Jaejoong tu non hai fatto nulla…-
-invece si!! Non ti ho detto la verità, mi sono fatto figo davanti a quel computer…decendo di avere una famiglia perfetta che non ho mai avuto…non ho un padre e mia madre fa finta che non esisto…sono una persona meschina….-
-smettila..-
-…-
-smettila Jj…io non voglio che dici certe cose…-
-Yoochun vorrei tanto morire…così nessuno soffrirebbe per causa mia-
-non dire certe cretinate!!!!-

Si alzò di scatto alzando la voce lasciando Jaejoong interdetto

-…-
-Jj!!- disse inginocchiandosi davanti a lui
-…-
-non dirlo nemmeno per scherzo perché io …-
-…?-
-io ti amo…-

Alzò lo sguardo incapace di rispondere, incapace di dire qualcosa.
Cosa gli aveva detto esattamente?
Cosa volevano dire quelle tre parole?
Non poteva essere vero.
I suoi occhi si riempirono di lacrime e Yoochun lo abbracciò di scatto facendogli appoggiare la testa sul suo petto. Jaejoong lo abbracciò forte singhiozzando più forte.

-non piangere…-
-come faccio…se tu dovessi andare via io come fare…-
-?-
-Yoochun…se tuo nonno ti trovasse sarebbe la fine di questo sogno..-
-non mi troverà…tutta questa gente è pagata da me apposta per non dargli mie tracce..-
-Non si può Yoochun..-
-smettila di dire che non si può…io voglio stare con te…non mi interessa di nulla che di te…-
-perché di me? Cos’ò di speciale? Potresti avere tutto…-
-si ma nonostante questo sarei infelice perché mi mancherebbe comunque il tuo viso…il tuo sorriso…mi mancheresti tu in tutte le forme…-
-…-
-lo vuoi capire…lo vuoi capire che io voglio solo te?-
-…-
-non abbandonarmi Jaejoong…-
-…-
-ti prego…-
-devo…devo pensarci..-
-?-
-posso pensarci…?-
-si…-
-allora lasciami andare a casa..-

Yoochun si sentì spezzare il cuore a quelle parole.
Lo strinse più forte a se respirando a pieni polmoni il suo profumo.
Jaejoong lo strinse come l’altro nel tentativo di confortarlo.

-non è un addio Yoo..-
-mi manchi già…-
-tranquillo..-
-va bene-

Si staccarono e si guardarono imbarazzati.
Jaejoong sorrise e si alzò.

-vai giù, troverai la stessa macchina…-
-ok..-
-ciao…-
-ciao Yoo..-

Jaejoong uscì dalla stanza percorrendo lentamente quel corridoio arrivando alla rampa di scale e scendendo piano piano i gradini arrivò al piano terra e camminò fino al portone d’ingresso.
Uscì e vide fuori ad aspettarlo i due uomini di poco prima.

-salve signorino..- disse uno dei due
-salve…mi portate a casa?-
-certo- disse uno aprendo la portiera

Jaejoong entrò e dopo che questa fosse chiusa di avvicinò al finestrino e vide le grandi finestre della stanza di poco prima e, affacciata ad una di esse, c’era Yoochun che con un sorriso molto falso lo guardava cercando invano di non piangere.
Jaejoong sorrise falsamente e la macchina partì.
Passarono alcuni minuti e in lontananza potè notare la sua abitazione

-senta…mi può ridare il telefono e lasciare il suo numero..in caso di emergenza..-
-mi sono permesso di lasciarle tutti i numeri..-
-grazie..-
Jaejoong prese il telefono e dopo che la macchina si fu accostata, salutò i due uomini e scese avvicinandosi al cancelletto di casa sua.


15 capitolo

-signorino…al telefono chiedono di lei..- disse la cameriera

-chi è?-

-non ha voluto dirmi il nome…-

-ok…-

Il ragazzo prese il telefono vicino ad un tavolino mentre la donna uscì dalla stanza per riprendere le sue faccende.

-pronto-

-Yoochun…finalmente..- disse una voce conosciuta dal ragazzo che impallidì

-co…come mi hai trovato…-

-ma…tu non mi conosci bene…vero?-

-….-

-su su dimmi qualcosa….come te la passi? Orami è un bel po’ che sei in Corea…ti ho lasciato stare…sperando che trovassi la ragione da solo ma…non è successo quindi..cosa facciamo?-

-nonno…cosa vuoi..-

-che torni naturalmente..-

-mmm per sposarmi con Tiffany?-

-naturalmente…-

-scordatelo..-

-su su non fare il bambino per piacere..-

-io non faccio il bambino…sono realista…non sposerò mai Tiffany..-

-ok…se non lei ce ne sono tante di ragazze….scegline una e sposala..-

-non hai capito nulla..-

-Yoochun non farmi perdere la pazienza…lo sai…lo sai che non ti lascerò mai vivere con quel biondino…-

-tu …tu come diavolo fai a saperlo!!-

-ahah ancora non sai con chi hai a che fare…-

-si…lo so…con un farabutto..-

-no no dai fai il bravo…lo sai che se poi mi arrabbio finisce male…-

-smettila…-

-tu torna…-

-no…-

-vuoi vedere il tuo biondino chissà dove? Vuoi che ti faccio portare qui con la forza così che tu non lo possa nemmeno salvare??-

-no..-

-bene…ti do due giorni ok? Due giorni Micky..-

-non mi chiamo Micky..-

-come ti pare Yoochun…-

Prese il telefono e lo buttò contro il muro facendolo cadere per terra aperto in alcuni pezzi. Urlò con tutte le sue forze mentre le lacrime scendevano velocemente sul suo viso.
Cosa aveva fatto di male per meritarsi tutto quello?
Per quale motivo non poteva vivere felice senza pensare ad altro?
Non lo sapeva.
Stringeva i pugni e piangeva lacrime amare.
Non poteva pensare a cosa sarebbe potuto accadere a Jaejoong se gli avessero messo le mani addosso. Non voleva nemmeno pensarci un secondo.
Era tutto così impossibile da credere.
Fino a poco prima aveva pensato al suo futuro con Jj e invece ora tutto si era distrutto in mille pezzi come un bicchiere di vetro che cadendo si frantuma in mille pezzi lasciando solo tante schegge.
Il suo cuore era come quel bicchiere.
Distrutto in mille pezzi.
E non poteva nemmeno decidere.
Non poteva fare altro.
Non poteva dire nulla.

**

La notte passò lenta e Jaejoong continuava a girarsi e rigirarsi in quel letto che ormai da molto tempo non lo faceva più dormire.
Era inutile, qualsiasi cosa facesse non riusciva a prendere sonno.
Le parole di Yoochun lo avevano scosso molto.
Lo amava.
Quelle parole dette con il cuore, erano incise sulla sua pelle con un taglierino e nessuno sarebbe riuscito a cancellarle.
Cosa doveva fare?
Non lo sapeva.
Guardò il soffitto visto che ormai era diventato il suo passatempo preferito e cominciò a pensare.
La sua vita era veramente così strana.
Eppure ora sapeva che quella era la cosa più bella che gli fosse capitata.
Si.
La più bella.
Sorrise.
Non sapeva ancora cosa provasse per Yoochun.
Non lo sapeva.
Forse non voleva dirlo ad alta voce, ma il suo cuore era già sicuro. Non aveva provato nulla di simile per nessuno, nemmeno per quella che chiamava madre.
Lui era la persona più importante e sapeva di potersi fidare.
Sarebbe andato tutto a posto lo sapeva.
Forse per una volta sarebbe stato davvero felice, con i suoi nuovi amici e con lui.
Si.
La sua metà, la persona che più lo amava, che più voleva stargli vicino.
Alla fine capì che anche lui amava Yoochun ed era inutile stare li a pensarci tanto a farsi tante domande senza senso. Lo amava questo era quanto.
Sorrise di nuovo girandosi.
Forse ora sarebbe riuscito a dormire.
Forse ora i brutti pensieri se ne sarebbero andati via lasciandolo finalmente libero di dormire.

**

“toctoc”

Nessuno rispose.
Una donna sospirò e aprì la porta.

-Jj…- disse avvicinandosi al figlio
-…mh….-
-Jj…sto andando al lavoro…-
-…si…-
-…vai a scuola….?-
-…si…-
-….senti io…volevo chiederti come stai..-
-eh?-

Che gli aveva chiesto??
Ma stava bene??

-si…come stai?-
-bene…-
-mh…-
-altro?- chiese Jaejoong
-no no..buona giornata-
-ciao-

La donna uscì sconsolata da quella stanza chiudendo di nuovo la porta.
Jaejoong si lasciò cadere sul materasso sospirando.
Ma cosa gli prendeva? Tutto di un tratto era preoccupato per lui?? E perché?
Si passò la mano tra i capelli e poi prese il telefonino.
Entrò nella pagina dei messaggi e scrisse

“Yoochun è a casa?”
“in villa signorino”
“mi vieni a prendere per favore?”
“certo, attenda qualche minuto”
“ok”

Si alzò veloce dal letto e corse in bagno sistemandosi il più velocemente possibile cercando di evitare di fare il bradipo.
Si lavò e indossò dei vestiti senza controllare come al solito cosa stesse mettendo.
Prese il telefono e vide una chiamata.
Era arrivato.
Scese le scale saltando gli ultimi gradini e arrivò davanti all’ingresso di casa.
Agguantò le chiavi e uscì chiudendo la porta.
La macchina era proprio li ad aspettarlo.

-ciao!!- disse il ragazzo sorridendo
-salve signorino-
-ooo dimmi ciao!! Su su andiamo!!-
-ok..-

L’uomo salì in macchina e si avviò verso la villa.

“pronto”
“Junsu!! Sono Jj”
“o signore stai bene??”
“certo perché??”
“così…allora?”
“vado da Yoochun”
“a si??”
“si…non veniamo a scuola”
“ok…ci vediamo nel pomeriggio”
“perfetto”
“ciao ciao”

Spense il telefono e guardò fuori dal finestrino.
Sorrise pensando alla faccia di Yoochun nel trovarlo in camera sua.

**

Una valigia aperta sul letto.
Piano piano prendeva i vestiti e li metteva dentro.
Piano piano svuotava l’armadio di quella casa.
Piano piano tutte le sue cose venivano messe via.
Piano piano le lacrime cominciarono a scendere di nuovo ma le fermò.
Lo stava facendo per lui.
Doveva essere forte per lui.
Lo amava e non doveva farsi prendere dal panico.
Riprese fiato e chiuse la valigia.
Spense le luci e chiamò qualcuno al telefono

“sono pronto”

Uscì dalla stanza e arrivò all’ingresso.
Si guardò indietro.
Non avrebbe più visto quella stanza.
Non lo avrebbe salutato.
Non poteva.
Non avrebbe più fatto quella scelta.
Non sarebbe più andato via.

**

-siamo arrivati- disse l’autista

Jaejoong scese di corsa ringraziandolo e corse verso la porta d’ingresso.
Suonò al campanello e come al solito la donna aprì la porta

-salveee vado su da Yoochun!!-
-ok signorino, la camera da letto è l’ultima a sinistra-
-grazieee!!-

Corse veloce verso la rampa di scale.
Li fece saltandone qualcuno e arrivò in cima.
Aveva il sorriso stampato in faccia.
Arrivò alla porta e l’aprì di scatto.

-YOOCHUN!!!- disse entrando

Non c’era.
Non c’era nessuno.
Il letto era intatto.
Uscì lentamente.
Aveva sicuramente sbagliato camera.
Le aprì tutte, una per una.
Non c’era.
Erano tutte vuote.
Scese piano piano le scale cercando di capire.

-scusi..- disse alla cameriera
-si?-
-dov’è….Yoochun?-
-cosa? In camera!-
-no…-
-ma..non è possibile…-

La donna corse fuori e chiamò uno dei due autisti davanti alla casa

-cosa?? Non è in camera??- disse uno dei due che prese la macchina e sgommò via

Jaejoong si sentiva morire.
Il cuore batteva fortissimo e nella mente continuava a ripetersi

“stai calmo, stai calmo”

Prese il telefono e compose il numero

tu….tu…..tu….”pronto…”
“Yoo…”
“Jj…do…do…dove sei…”
“perché?”
-do..dove sei…-
-Jj..io…”
“YOOCHUN PER LA MISERIA DOVE SEI???”
“….addio Jaejoong…”

La chiamate si spense.
Il suo cuore si aprì in due.


16 capitolo


-Jj!!!- disse Junsu salutando l’amico che usciva da un locale
-ei !! Come stai?-
-oggi molto meglio…-
-meno male- rispose Jaejoong abbracciandolo

I due camminarono insieme per un breve tratto di strada arrivando a casa del biondo

-come va il lavoro?-

Jaejoong lasciò la grande borse che aveva con se per terra e insieme all’amico si sedette sul divano

-bene bene…. Certo non è quello che ho sempre sognato ma…meglio di nulla..-
-be dai istruttore in una palestra molto grande..dire che non è uno schifo…-
-be si..meglio di altro..-
-molti ragazzi vorrebbero trovarsi al tuo posto..-
-ahah ma si a me lo sai che non mi interessa..-
-già..be anche io mi aspettavo di trovare qualcosa di migliore una volta finita la scuola-
-già..-

Ad un tratto il telefono di Junsu suonò

“pronto?” disse il ragazzo dopo aver trafficato due ore nel tentativo di reperirlo
“ei sei da Jj?”
“si te lo passo”

-mh?- disse Jaejoong
-il tuo tipo…-
-ahah-

Jaejoong prese il telefono e si alzò andando verso un mobiletto

“pronto?”
“ma tu il telefono dove ce l hai???”
“in borsa tesoro..”
“si ma non lo guardi???”
“no tesoro, camminavo e non l ho calcolato”
“CALCOLALO”
“si tesoro…vieni qui?”
“si..arrivo..di a mio fratello che Yunho è al lavoro”
“ricevuto”

La chiamata terminò e Jaejoong si accese una sigaretta

-oo bravo dammene una-
-ma levati…-
-Jj!!!!-
-…non sei ancora guarito..senti che voce che hai..-
-o ma smettila..-
-Junsu…-
-…e va bene!!! Che ti ha detto Changmin?-
-che arriva tra poco mentre Yunho è ancora al lavoro-
-poverino sicuramente gli avranno chiesto di rimanere per la sera…-
-accidenti…quel bar diventa una cosa volgare la sera…-
-si lo so….ci sono stato…posso dire che mi sento comunque tranquillo. I camerieri li lasciano lavorare e le ragazze hanno capito che è mio…-
-pff mi fai morire…almeno lo pagano bene..-
-si vero…io invece mi sento inferiore…-
-perché?-
-perché io non lavoro…-
-Junsu ma è solo passato un anno dalla fine della scuola…e sei stato male più di una volta…non ti devi mica preoccupare..-
-be…io e Yunho abitiamo insieme ma praticamente paga sempre tutto lui…Changmin ormai si è stanziato qui da te quando non è da noi…-
-lo sai benissimo anche tu che Yunho non ti lascerebbe mai lavorare…lui guadagna per te e lui insieme..e poi che ti devo dire…mia madre adora Changmin-
-lo so…piuttosto quando torna? Ormai è più di una settimana che è via-
-si, è ancora in ballo il processo quindi ne avrà ancora per un po’-
-be dai tanto Changmin ti fa buona compagnia…-
-altro che…-
-Jae!!!-
-che cè??? Che ho detto??-
-è mio fratello e tu sei pure più grande!-
-no guarda…sarò anche più grande…ma..-
-cosa?-
-nulla nulla-
-cosa cosa???-
-be..-
-cosa???-
-l’età non conta- disse sorridendo e alzandosi dal divano andò in cucina

“driiiiiiiiiiiiiin”

-vado io disse Junsu alzandosi

Si avvicinò alla porta d’ingresso e l’aprì

-fratellino- disse Junsu sorridendo
-ciao ! - disse l’altro entrando in casa
-ei Changmin - disse Jaejoong avvicinandosi hai due
-ei finalmente-
-uff…scusa…mica muoio se non rispondo subito
-…io starei ancora aspettando un saluto decente-

Jaejoong sorrise e si avvicinò con fare ammiccante al giovane che lo accolse tra le sue braccia e dolcemente si baciarono sulle labbra mentre Jaejoong teneva le mani intorno al suo collo.

Junsu sorrise nel vedere quella scena che ormai era diventata una vera abitudine.
Ormai era passato un anno e mezza e ancora non riusciva a credere a quello che in quel periodo era accaduto.
Ricordava perfettamente il giorno in cui Jaejoong era piombato a casa sua e tra le lacrime gli aveva detto “ è andato via”
Già.
Yoochun.
Nessuno aveva capito il perché e nessuno riusciva ad immaginarsi una spiegazione plausibile per quel gesto così azzardato.
Nessun messaggio, nessuna chiamata, niente di niente.
Era sparito.
Jaejoong era caduto in depressione e i suoi voti era calati di nuovo. Non erano bastati gli aiuti dei suoi amici perché a lui mancava metà del suo cuore.
Qualche mese più tardi Changmin tornò a casa dopo l’ennesimo viaggio studio e quel giorno nessuno dei presenti poteva dimenticarlo

…….ricordi….

-Jj vuoi mangiare qualcosa?- chiese Junsu all’amico che se ne stava seduto sul divano a guardare il vuoto
-no grazie…- rispose gentilmente

L’altro sospirò e tornò in cucina mentre lui rimase di nuovo a guardare qual vuoto che tanto lo interessava.
Ormai erano passati due mesi e di Yoochun non si sapeva più nulla. Ancora non si rendeva conto di quello che stava accadendo. Sperava in un cambiamento, in un segno da parte dell’amico ma non successe mai nulla.

“dri don”

-vado io- disse Junsu uscendo dalla cucina. Dirigendosi verso la porta d’ingresso
-Changmin!!! Finalmente!- disse alzando la voce

Jaejoong sentì il nome del fratello di Junsu. Non era ancora riuscito a vederlo. Tempo prima Junsu gli aveva detto che sarebbe tornato presto ma poi il viaggio si era prolungato

-Jj..- disse Junsu facendo perdere al ragazzo l’attenzione per il vuoto

Lo vide.
Non era più come in quelle foto che gli mostrava l’amico.
Alto e magro con un bel fisico definito. Occhi scuri e molto profondi. Labbra carnose e leggermente velate da uno strato di burro cacao. Capelli corti e sbarazzini.
Potevano scambiarlo per un loro coetaneo data l’altezza, che superava di qualche cm quella di Jaejoong, e per il portamento.
Vestito da perfettamente come se fosse il migliore del mondo, guardava Jaejoong fissarlo quasi stralunato, come se qualcuno lo avesse svegliato da un sonno profondo.

-ciao- disse Changmin
-c…ciao..- disse poi Jaejoong alzandosi

I due si strinsero la mano e non si sa bene se entrambi abbiano sentito quella scossa ma sicuramente nell’aria già si poteva percepire qualcosa.

-sedetevi io intanto preparo qualcosa da mangiare..- disse Junsu

I due si sedettero sul divano.
L’atmosfera era strana.
Nessuno riusciva a dire nulla, solo i loro respiri si sentivano in quel silenzio e ogni tanto, si percepivano dei rumori dalla cucina dove Junsu sistemava e preparava qualcosa.

-allora…com’è la Cina?- chiese Jaejoong
-molto bella…- rispose Changmin
-ora sai molto bene il Cinese?-
-n..no..non molto, però me la cavo..-
-b…bravo…io sono un imbranato in inglese…quindi.-
-è facile l’inglese..se vuoti ti aiuto io..-

Ricordo.
Un ricordo identico a quello e i suoi occhi diventarono lucidi.

-J..Jae….-
-n…non è nulla…-
-non è vero..non mentire..-
-ma..sto bene….-
-cosa cè?-
-nulla…-
-…-
-solo…solo che….qualcuno ci aveva provato ad insegnarmelo..-
-si?-
-sembrava andasse tutto bene ma…ora…è andato via..-
-be ma ci sono io- disse l’altro sorridendo
-non è la stessa cosa..-
-no?-
-…-

Changmin sorrise e tutto di un tratto lo abbracciò lasciando Jaejoong senza fiato.
Quel gesto così improvviso gli piaceva. Era li con la testa appoggiata al petto di quel ragazzino, che a confronto suo sembrava un 20 enne.

-grazie…- disse Jaejoong una volta che si spostò dall’amico
-di che? Quando hai bisogno io ci sono..-
-davvero?-
-certo..-

-ooo vedo che avete fatto amicizia!!! Su dai mangiate- disse Junsu entrando e lasciando sul tavolo due piatti con degli stuzzichini

Changmin ne prese uno per se e uno per Jaejoong

-no…io…no..-
-Jj mangia è da un sacco di tempo che non ti vedo mangiare qualcosa…sei dimagrito un sacco- rispose Junsu
-è buono…- disse Changmin sorridendo

Quel sorriso lo sciolse tanto che non potè resistere.
Lo prese e leggermente lo assaggiò restando innamorato di quel sapore.

-visto? È buono..- continuò Changmin

Junsu guardava la scena sorridendo.
Sembrava che Changmin avesse un potere strano su Jj e questo un po’ lo insospettiva.
I loro occhi si guardavano maliziosi come se sotto sotto ci fosse qualcosa.
Possibile?
Si erano appena conosciuti?
Certo ora Jaejoong sembrava più tranquillo di prima quindi era meglio così.

-be ragazzi io devo uscire, Jj tu stai pure qui con Changmin così vi fate compagnia ok??-
-eh?-
-si vai pure fratellino-
-ok..ciao ciao-

Junsu prese alcune cose e si avviò verso l’ingresso uscendo soddisfatto di quel suo piano malvagio.
Changmin si girò verso Jaejoong che guardava di nuovo nel vuoto

-com’è?-
-cosa?-
-quello che guardi..-
-cioè?-
-anche prima fissavi non so cosa…è bello almeno?-
-non molto..-
-allora, vieni con me…guardiamo qualcosa di bello almeno..-
-cosa??-
-vieni..-

I due si alzarono e si avvicinarono alla rampa di scale salendo piano piano. Arrivarono alla camera di Changmin e questo l’aprì.
Era molto grande con un letto matrimoniale e altre cose utili.

-cosa devo vedere?-
-tieni..-
Changmin gli diede un album molto grande e Jj si sedette sul letto aprendo quell’album

Tanti bambini ridevano felici in tutte quelle foto.

-questo è Junsu, wahah non è spassosissimo?-
-ahah si..-
-questo è Yunho invece..-
-vi conoscete da così tanto tempo?-
-si, Junsu mi ha detto che finalmente stanno insieme…non sai quanto ho penato per aiutarli..-
-si finalmente ce l’hanno fatta-
-io sono molto felice per loro-
-non ti da fastidio che tuo fratello-
-ami un altro ragazzo? No…non mi da fastidio..-
-…io non voglio più amare nessuno..-
-perché?-
-..ne donne ne …uomini..-
-..a…cosa è successo..-

Jaejoong alzò il viso verso quel ragazzo che in pochissimo tempo era riuscito a farlo mangiare e strappargli un sacco di parole.
Lo guardò negli occhi scrutando ogni singolo movimento.
Quel colore scuro gli entrava dentro e lo contemplava.
Ne aveva quasi timore.

-io..-
-Jj…io sono qui, quando vorrai parlare…-
-ma …non mi conosci nemmeno…-
-so però che vale la pena ascoltarti..-
-perché?-
-adoro…la tua voce..-
-cosa?-
-…adoro…il tuo viso…- disse accarezzandogli una guancia
-io..- disse Jaejoong arrossendo
-adoro i tuoi occhi… le tue labbra..-

Non gli diede molto tempo per capire. Si avvicinò a lui mettendogli le mani sui fianchi e leggermente gli toccò le labbra.
Quel tocco.
Quel profumo.
Quella morbidezza.
Da quanto tempo non provava certe cose?
Come era possibile che quel ragazzo gli desse tante emozioni senza che lo conoscesse?

-Ch..Changmin…- disse Jaejoong una volta che l’altro si spostò dalle sue labbra per baciargli il collo

Lo fece scivolare all’indietro facendolo appoggiare al letto.
Lo toccava e lo mordeva ogni secondo. Si era perso per quel ragazzo che gli infondeva una passione e una dolcezza unica.

-Changmin..- disse tra un respiro e l’altro mentre il ragazzo si era appropriato del suo petto dopo avergli alzato la maglietta
-..sono qui…-disse prendendogli la mani, intrecciando le dita con le sue
-Changmin io non posso..- disse di nuovo Jaejoong anche se quei baci lo stavano mandando in paradiso
-…Jj…io…devo..-
-no…- disse l’altro

Ma ormai era quasi impossibile fermare quello che stava succedendo.
Changmin scendeva piano piano baciando la pancia dell’amico che nonostante dicesse no lo lasciava continuare.
Scese di più sbottonandogli i pantaloni, lasciandoli poi cadere dopo avergli sfilato le scarpe.
Si alzò di nuovo per togliergli la maglia.
Quel corpo, quel magnifico corpo era li davanti ai suoi occhi e nonostante Jaejoong fosse contrario non faceva nulla per ostacolare la sua voglia.
Si avvicinò a lui baciandolo passionalmente e infilando la sua lingua in quella bocca cercando invano la lingua dell’altro.
Una volta trovata iniziò la battaglia alla quale Jaejoong si interessò molto cambiando ben presto il ruolo che aveva e girando la situazione si ritrovò sopra Changmin che si sorprese.
L’altro sorrise malizioso mordendosi le labbra. Si strusciò contro l’amico che ansimò leggermente.
Era in trans?
Cosa stava succedendo?
Perché si muoveva così?
Non lo sapeva ma doveva continuare a farlo.

-aah…- disse Changmin dopo che l’altro si mosse di nuovo sul suo membro

Jaejoong lo guardava estasiato.
Non aveva mai provato nulla di simile. Si abbassò alzando la maglia dell’altro toccando quel petto, quella pelle morbidissima, quel profumo che lo mandava in estasi

-spogliami- disse Changmin alzando le braccia così che il biondino potesse sfilargli la maglia

Poi si abbassò dolcemente strusciandosi su di lui così da farlo impazzire.
Slacciò i pantaloni e glieli tolse avvicinandosi a lui.
La testa gli scoppiava e non si rendeva nemmeno conto di quello che stava facendo.
Gli leccò i boxer facendolo sussultare.
Il suo viso aveva uno sguardo che chiedeva solo di essere posseduto e Changmin non riusciva più a controllare i suoi istinti.

Lo tirò su girando un’altra volta le posizioni. Ora era su di lui ed entrambi respiravano a fatica.

-…quanti anni hai?- chiese Jaejoong sorridendo
-meno di te…-
-io ne ho 20...- rispose toccandogli il petto
-sei più grande di Junsu…- disse l’altro strusciandosi
-..si…ah..-
-…io ne ho 17...- disse avvicinandosi all’orecchio dell’altro, sussurrandoglielo quasi impercettibilmente
-…fammi vedere che sai fare…-

Changmin la prese come una sfida e senza problemi la sua mano si spostò scendendo nei boxer dell’altro cominciando a muovere la sua mano.
L’altro iniziò ad ansimare sempre più velocemente mentre l’altro ormai gli aveva abbassato del tutto i boxer che piano piano erano scivolati via.

-ho..ho bisogno Jaejooong..ne ho bisogno..-
-fallo..- disse l’altro perso nel mondo della passione

Non se lo fece ripetere altre volte e velocemente si tolse i boxer e avvicinò il corpo di Jaejoong al suo. Con la mano inserì prima un dito.
Sentì un primo urlo non molto forte da parte del biondo.
Dopo alcuni minuti ne inserì un altro e Jaejoong si mosse facendo altri versi.

-dopo farà meno male…- disse Changmin toccandolo per farlo tranquillizzare e rendere il dolore meno forte

-aah…ah..- disse Jaejoong una volta abituatosi alle dita dell’alto

Changmin sorrise spingendo più forte e poi le tolse abbassandosi con il viso e leggermente lo leccò per tutta la sua lunghezza fino alla punta per poi aprire la bocca e prenderlo del tutto mentre di nuovo con le dita lo penetrava.
Jaejoong non sapeva più dove aggrapparsi. Quel piacere mischiato al fastidio e al leggero dolore che provava era una bomba per il suo corpo. Si sentiva bruciare, si sentiva come un fuoco attorno che lo faceva morire.
Gli mancava il respiro.

-aah!!!- disse di nuovo incurvando la schiena

Il piacere era veramente forte. Changmin lo succhiava con foga e intanto muoveva le dita che ormai erano diventate tre.

-aah!!! Aah ti prego…Changmin..- disse Jaejoong

L’altro si fermò soddisfatto e si alzò leggermente alzando le gambe all’altro che steso sul letto si lasciava comandare.
Si avvicinò a lo penetrò piano.
Le tre dita non erano bastate viste le sue dimensioni e Jaejoong urlò di nuovo una volta che questo cominciò ad entrare in lui.
Gli mise di scatto le mani intorno al collo e Changmin si abbassò baciandolo e leccandogli le labbra mentre lui ansimava.
Ormai era dentro di lui e spingeva procurando a lui e a se stesso un piacere oltre le aspettative.

-aaha…Jj…non …non stringere le gambe..- disse Changmin alzandole mettendole sulle sue spalle
-aah!!! Ahh- disse Jaejoong mentre l’altro spinse più velocemente
-non ce la faccio più- disse di nuovo Changmin che dopo altre spinte forti venne dentro il biondo.

Il giovane si stese su di lui ed entrambi respiravano a fatica cercando di riprendere fiato.

-…tu…tu …fai così…con tutti gli amici..di …Junsu?..- chiese Jaejoong
-no…no…tu…tu sei il primo..-
-…non mi pareva…-
-be dai…ho avuto le mie esperienze…-
-ma se hai 17 anni…-
-e va be..-
-be..tu..io…-
-Jj..vuoi uscire con me?-
-??-
-si lo so…è al contrario ma..-
-va bene..-
-davvero???-
-si…-

Changmin sorrise felice baciandolo sulle labbra.
Da quel momento i due uscirono sempre insieme facendo tutto quello che potevano insieme. Grazie a Changmin , Jaejoong imparò l’inglese e anche un po’ di Cinese e ben presto i due si ritrovarono innamorati veramente.

-Junsu..- disse Changmin al fratello che se ne stava in camera a leggere
-ei…dimmi..-
-posso..posso dirti una cosa?-
-cosa è successo??-
-…io..-
-ei tutto ok?-
-io e Jaejoong siamo insieme..-
-cosa??????-
-….-

Junsu si alzò dal letto lasciando cadere per terra il libro.
Lo guardava con sguardo minaccioso e si vedeva che tra pochi secondi avrebbe dato di matto. Ormai Changmin lo sapeva, per questo aveva aspettato fino all’ultimo per dirglielo. Erano passati mesi e non si erano mai fatti vedere in atteggiamenti strani tra di loro. Solo Yunho lo aveva capito ma non aveva detto nulla per volere di Jaejoong.

-Changmin..-
-senti per favore io…noi ci siamo innamorati ..-
-ma accidenti tu hai 17 anni!!!-
-quasi 18..-
-smettila di fare lo stupido..-
-no! Tu sei come me..-
-infatti…tu dovevi salvarti..-
-…no-
-Changmin ti prego…non..non è una vita facile..-
-smettila Junsu…io…io voglio solo Jaejoong…me lo hai sempre detto anche tu, da quando Yoochun lo aveva lasciato Jj si era chiuso e non voleva quasi più vivere…ora è felice…lui mi ama..-
-e se Yoochun tornasse??-
-lui me l ha giurato Junsu..-
-e tu gli credi..?-
-perché tu no??è tuo amico..-

Junsu sospirò sedendosi sul letto passando le mani tra i capelli.

-si che gli credo..gli voglio molto bene..-
-allora…- disse Changmin avvicinandosi a lui abbassandosi -ti prego lasciami vivere così..-
-ma si che ti lascio vivere così- rispose sorridendo arruffandogli i capelli
-grazie- rispose abbracciandolo


17 capitolo


-be allora io vi abbandono..- disse Junsu alzandosi dal divano
-di già?- disse Jaejoong
-si devo preparare qualcosa da mangiare per Yunho..-
-che noia..- disse Changmin
-perché non vieni anche tu a casa e studi un po’?-
-no io sto bene qui..- disse abbracciando Jaejoong
-non hai studiato?- chiese il biondo serio
-dopo lo faccio..-
-no ora lo fai..- disse Junsu
-oooo che comandi???-
-Min…- disse Jaejoong
-si tesoro?-
-vai…-
-va bene va bene, accidenti… ci vediamo verso le undici?-
-si ti aspetto, ciao Junsu saluta Yunho-
-ciao! Andiamo!!- disse tirando il fratello che si era appiccicato al biondi in un bacio molto passionale

I due uscirono lasciando il biondo da solo sul divano.
Sorrise passandosi una mano tra i capelli. Possibile che Changmin doveva fare sempre lo scemo? Gli bastava poco per studiare e sapere le cose ma la voglia ormai se n’era andata quando si erano conosciuti. La voglia di studiare naturalmente, visto che l’altro tipo di voglia era sempre li e non calava mai.
Non riusciva a credere a tutto quello che era successo.
Ancora ricordava il periodo nero che aveva passato dalla partenza di Yoochun e ancora si chiedeva il perché di quel gesto così assurdo.
Non ne aveva idea ma da quando aveva conosciuto Changmin tutto era cambiato.
Avrebbe sempre amato Yoochun ma ora il suo cuore apparteneva a Min e non sarebbe più appartenuto ad altri.
Da quando stava con lui tutto era cambiato. Aveva fatto amicizia con molti ragazzi che frequentavano la sua scuola e anche il rapporto con sua madre era cambiato.
Lei si era accorta subito dello strano rapporto con Changmin e tranquillamente gli aveva detto

“se sei felice…lo sono anche io, è l’unica cosa che voglio”

Jaejoong l’aveva abbracciata forte forte e da quel giorno Changmin era diventato uno di famiglia. Lo adorava e lo ricopriva di complimenti e cose da mangiare.
E si perché Changmin adorava mangiare sempre, dovunque e qualsiasi cosa soprattutto.
Sorrise ripensando a tutte le cose che aveva imparato a cucinare solo per lui.
Finalmente tutto era diventato come aveva sempre sognato.
Una bella famiglia, tanti amici e un amore vero.
Lo amava sul serio in tutte le sue parti, anche quando faceva il cretino.
Changmin dal canto suo adorava tutto di Jaejoong anche se lo avrebbe preferito con qualche piercing in meno, però alla fine amava anche quello di lui.

Jaejoong sorrise alzandosi dal divano avvicinandosi poi verso un mobiletto dove aveva posato il telefono. Lo prese e digitò un numero

“pronto” disse una voce
“pronto ei sono Jj…hai tempo per me???” disse sorridendo come una ragazzina di 13 anni che chiamava il suo fidanzato
“si si Jj ho tempo…ti aspetto”
“grazieee”

Sorrise e spense il telefono appoggiandolo di nuovo sul mobile. Scappò al secondo piano correndo come un matto, prese una giacca, gli occhiali da solo e corse di nuovo giù recuperando il telefono e le chiavi di casa.
Si avvicinò alla porta ed uscì.

**

-ei Changmin , non posso credere che sei tornato a casa??- disse Yunho vedendo il ragazzo intento a leggere
-pff spiritoso…-
-Junsu come hai fatto a farlo tornare?-
-Jaejoong la convinto…- disse posando un piatto sul tavolo mentre Yunho appoggiava la giacca su una sedia della cucina per poi avvicinarsi all orecchio di Changmin
-se non tornavi poi niente più divertimento nel letto vero??-

Changmin sorrise alla provocazione dell’amico

-YUNHO!! Ti pare il caso??- disse Junsu leggermente incavolato
-ma si dai si scherza…-
-e smettila allora..- disse di nuovo lasciando le cose da mangiare sul tavolo uscendo infuriato dalla cucina
-ma? Junsu?- disse Yunho senza capire
-non so cos’a…è da un po’ cos’….scontroso..-
-dovresti studiare di più e pensare meno a Jaejoong…-
-io passo ad occhi chiusi…-
-già…-

Yunho uscì dalla cucina e si avvicinò alla camera da letto dove sicuramente Junsu si era nascosto. Bussò un paio di volte ma non ricevette nessuna risposta.
Girò la maniglia della porta ed entrò.
Eccolo li.
Sdraiato sul letto come al solito su un fianco, con lo sguardo rivolto verso la finestra. Sorrise.
Si avvicinò al letto e si stese vicino a lui mettendogli un braccio intorno alla pancia avvicinandolo a se.
Junsu si girò leggermente abbracciandolo. Yunho sentì sul suo viso le lacrime dell’altro. Lo strinse di più a se baciandogli la guancia

-ei ma cosa ce…perché fai così?..-
-non lo so…scusa..-
-ti ho offeso? Prima?-
-no…-
-ei..- disse tirandogli su il viso

I suoi occhi erano tristi, pieni di lacrime, senza vita.
Cosa stava succedendo a Junsu? Perché stava così male?

-Junsu che succede?-
-…-
-mi vuoi dire che hai??-
-…Yunho..d..-
-Junsu per favore..-
-..mi ..mi hanno..diagnosticato una malformazione..in gola..-
-cosa????-
-..-
-cos’è??? Dimmi cos’è??-
-non..non lo sanno…-
-ma tu me lo dici adesso?? Tu dovevi chiamarmi oggi?? Dovevi farmi uscire dal lavoro?? E Jaejoong??? Non mi ha detto nulla???-
-non lo sa…-
-Junsu accidenti a te!!!-

Lo abbracciò forte.
Lo strinse quasi soffocandolo.

-Yunho ho paura…-
-ci sono io…sempre ok? Ma tu devi rendermi partecipe della tua vita..-
-tu ti preoccupi troppo per me…-
-..smettila, tu sei la mia vita lo capisci?? Io mi preoccupo per te perché sei la cosa più importante… e devi rimanere con me per sempre..-
-…Yu..-
-quando hai il prossimo controllo?-
-sabato..-
-bene…andremo insieme…-
-..ma il lavoro..?-
-per un giorno non muore nessuno, prendo le ferie…-
-…scusami..-
-ma smettila..- disse abbracciandolo di nuovo baciandogli dolcemente le labbra

**

-grazie Lee, non mi hai nemmeno fatto tanto male- disse Jaejoong alzandosi dalla sedia
-meno male, dai però tu sei abituato a farlo quindi-
-si vero-
-allora a quando la prossima volta?-
-no no per ora basta se no Changmin va a finire che mi uccide..-
-e già se sapesse che vieni da me poi-
-sarebbe peggio, quindi acqua in bocca-
-come un pesciolino-
-bene, ciao e grazie-
-ciao!-

Il biondo uscì tranquillo dal negozio dell’amico e s’incamminò verso casa.
Il telefono gli squillo e lo prese dopo vari tentativi di ritrovamento

“tra poco arrivo” c’era scritto nel messaggio da parte di Changmin
“ma hai studiato..?”
“certo^^ ora vengo a studiare te…”
“bene, ce una cosa nuova da scoprire^^”
“JJ che hai fatto????”
“nulla amore, a dopo”
“JJ!!!”

Sorrise e mise via il telefono. Ormai era quasi arrivato a casa.

**

-io vado ragazzi ci vediamo dopo-
-Changmin sono le otto e mezza..-
-e quindi? Ho finito di studiare…-
-….-
-dai Junsu…-
-vai vai..- disse Yunho spingendolo
-grazieee ciaooo- urlò uscendo dalla porta

-sei troppo buono..- disse Junsu
-ma si dai lo sai che deve divertisti anche lui..-
-…è ancora piccolo..-
-e lascialo crescere…-

I due si guardarono e scoppiarono a ridere come pazzi

-sembra nostro figlio- disse Junsu ridendo

Yunho lo abbracciò di scatto e lo baciò

-che ne dici se andiamo a concepirne uno …?-
-e secondo te ci riusciremo??-
-…non so però tentar non nuoce- rispose il ragazzo prendendo Junsu in braccia portandolo poi verso la loro camera da letto

**

“toc toc..”

Jaejoong corse verso la porta di casa e l’aprì di scatto sorridendo

-Changmin finalm..-

Si bloccò.

-…ciao Jj…- disse un ragazzo
-ch…che diavolo ci fai qui…Yoochun…-


18 capitolo


-ei che bell’accoglienza…- disse il ragazzo sorridendo

Jaejoong lo guardava con sguardo perso.
Che diavolo ci faceva li?
Perché era li??

-be…potresti anche farmi entrare..-
-certo che no..- rispose il biondo rimanendo davanti a lui senza farlo passare
-..capisco..-
-no forse non ti rendi conto …-
-mi dispiace…sono dovuto andare via…se solo mi facessi entrare..-

Si avvicinò a lui mettendogli una mano sulla vita. Sentì brivido percorrergli tutta la schiena. Yoochun era cambiato nemmeno di un millimetro.
Appoggiò anche l’altra mano alla sua vita e si avvicinò a lui pericolosamente.
Lo avrebbe baciato. Lo avrebbe toccato di nuovo.
E lui sarebbe morto tra le sue braccia. Si sarebbe perso un’altra volta.
No.

-no spostati!!- disse spingendolo
-Jj…- rispose Yoochun con sguardo triste
-che sta succedendo…- disse Changmin comparendo davanti al cancello della casa di Jaejoong

Yoochun si girò e guardò quel giovane.

-chi sei? Che vuoi?- disse Yoochun

Changmin entrò e si avvicinò a lui. Era più alto di qualche centimetro.

-sono il ragazzo di Jaejoong..- disse spavaldo

Yoochun abbassò lo sguardo sorridendo

-e ora te la fai con i bambini?- disse guardando il biondo appoggiato allo stipite della porta

Changmin lo prese per il colletto della camicia che indossava stringendo forte

-tu evita di passare da queste parti un’altra volta…oppure il bambino ti spacca la faccia-
-ne sei convinto?- rispose Yoochun
-Changmin!! Basta lascialo- disse il biondo avvicinandosi a lui spostandolo dall’altro

Il giovane lasciò la presa e Yoochun si sistemò.

-ci vediamo Jj..- disse sorridendo e spostandosi uscì dal cancello.
-perché mi hai spostato!!!-
-perché non risolvi nulla con la violenza!!-
-non è vero!! Si meritava solo un sacco di botte!-
-no…-
-tu..tu sei ancora innamorato di lui!!-
-smettila non è vero..-
-invece si!!-
-Changmin smettila!!-

Il giovane lo guardò negli occhi. Occhi pieni di paura. Occhi pieni di panico.
Sospirò e gli passo vicino entrando in casa.
Jaejoong si passò le mani tra i capelli.
Possibile che Yoochun dovesse piombare davanti a casa sua proprio in quel momento? Che cosa gli diceva il cervello? Era impazzito?
Era tornato come se non fosse successo nulla.
Sospirò di nuovo e tornò in casa chiudendo poi a chiave la porta.
Changmin non era in salotto.
Controllò in cucina non era nemmeno li. Si avvicinò alla rampa di scale e sentì un rumore.
Salì i gradini e si avvicinò alla sua camera da letto.
Eccolo. Sul suo letto.
Nascosto tra le coperte con il viso nascosto tra i cuscini.

-Min…- disse Jaejoong avvicinandosi sedendosi sul letto
-…-
-ei…- disse di nuovo posandogli una mano sulla schiena
-…-
-scusami…-
-….-
-io non amo Yoochun e lo sai…io amo te…-
-….-
-tu mi credi vero? È importante che mi credi..-
-..lui…lui è il tuo primo amore…io…-
-tu sei il mio primo vero amore lo capisci??? Io ti amo più della mia stessa vita!! Io non posso vivere senza di te ok??-
-io sono un bambino..-

Jaejoong sorrise e si stese di fianco a lui abbracciandolo

-vorrà dire che sarai il mio bambino..-
-..stupido…- disse alzando il volto
-sei solo mio..- disse Jaejoong baciandolo sulla guancia
-e tu prometti di rimanere solo mio?-
-fino a che mi vorrai, ma anche se non mi vorrai…io ti amerò sempre…-

Changmin sorrise e lo abbracciò forte forte.

-il tuo bambino…- disse sorridendo
-ah..si..il mio bambino..-
-questo bambino vuole giocare…-
-a cosa..- rispose Jaejoong malizioso
-al dottore…- rispose l’altro facendo scendere le mani per il suo petto arrivando alla pancia infilandole sotto la maglietta ed entrando a contatto con la sua pelle
-mm..vuoi…vuoi fare tu il dottore…?-
-si…ti fa male qualcosa?-
-…a si..si si …mi fa male tanto qui..- disse Jaejoong indicando le labbra

Changmin si abbassò verso di lui e dolcemente gliele leccò baciandolo e mordendole piano piano.

-passato?-
-si..ma ora ho male qui..- disse indicando il collo

Il giovane sorrise e ripete di nuovo quello fatto poco prima ma questa volta al collo dell’altro

-mmh…mi fa male qui…- disse indicando il petto

Changmin scese alzando la maglietta e lo baciò di nuovo leccandolo

-Min..mmm mi fa male qui…- disse indicando il fianco destro proprio in vita dove iniziavano i pantaloni

Il giovane si abbassò e slacciò i pantaloni abbassandoli piano. Si avvicinò e lo baciò mordendolo mentre l’altro incurvava la schiena e lui lo intrecciava a se con le braccia

-aah…Min…mmh…mi fa male qui..- disse indicando i boxer

L’altro sorrise e con le mani abbassò anche i boxer levando del tutto anche i pantaloni.
Si abbassò baciandolo.
Aprì leggermente la bocca e fece uscire la lingua leccandolo delicatamente facendolo tremare di piacere.
Lo leccò di nuovo e poi di scatto senza andare per gradi, lo prese in bocca facendogli perdere il respiro.

-ti fa ancora male..- disse leccandolo e muovendolo a suo piacimento

L’altro non parlava, non rispondeva.
Il suo volto era disteso. Gli occhi chiusi persi in un mondo che in quel momento solo lui conosceva.

-fammi sentire Jj..- disse Changmin mettendogli le dita sulle labbra

Questo le leccò e baciò.

-dai…fammi sentire..-

-aah….- disse il biondo mentre l’altro lo lecco di nuovo

Prese in bocca le dita e le succhiò.

-J…JJ???- disse Changmin fermandosi di colpo
-c..cosa ce?-
-apri la bocca!-
-eh?…no..perché??-
-muoviti!!!-
-…-
-JJ!!!-

Il biondo sospirò e tirò fuori la lingua mostrando il suo nuovo piercing.

-io ti ammazzo!!- disse Changmin andandogli sopra
-dai dai amore…era una sorpresa..-
-ti avevo detto basta!!!-
-si lo so ma mi mancava…-
-accidenti!!! Ne hai uno sul sopracciglio due all’ombelico, uno al labbro, senza contare quel coso dietro al collo, e i tre orecchini su entrambe le orecchie…e ora la lingua…accidenti!!-

Changmin si spostò e si sdraiò di fianco a lui ma dandogli le spalle.

-dai..dai amore scusa…-
-no…lo dici sempre..-
-ma lo sapevi che lo avrei fatto..-
-…-
-..scusa…-
-l’altra volta avevi detto che quello dietro il collo era l’ultimo…-
-bugiardo…-
-…-
-non cambia nulla…-
-si invece!!!-
-vuoi vedere ?-
-eh?-

Jaejoong si mise sopra Changmin sbottonandogli i pantaloni.

-no no lasciami..- disse il giovane
-ma stai zitto..- rispose l’altro abbassando i pantaloni avvicinandosi pericolosamente ai boxer

Ormai le sue mano avevano già agguantato la preda e Min non poteva più scappare.

-allora? …-
-c..continua- disse l’altro mettendogli una mano sulla testa
-te lo detto che non cambiava nulla..-
-..-


19 capitolo


Sentì bussare alla porta di sorpresa.
Si alzò dal letto tastando con la mano le cose che c’erano sul comodino alla ricerca del pulsante della sua lampada per leggere. La trovò.
Yunho dormiva già da due ore mentre lui si era addormentata da pochi minuti.
La sveglia segnava le due e mezza di notte e di nuovo sentì bussare alla porta. Per lo meno avevano la decenza di non usare il campanello. Maledisse chiunque ci fosse dietro la porta e si alzò.
Camminò accendendo le luci al suo passaggio fino a che arrivò alla porta d’ingresso.
Prese le chiavi di casa dal giubbotto di Yunho e aprì la porta.

-Yoo?- disse Junsu guardando l’amico
-ciao..scusa l’ora…-
-che…che ci fai qui???-
-…sono venuto a parlare con Jaejoong ma…-
-…-
-era in compagnia…-
-hai…hai conosciuto Changmin…-
-? Il bambino…-
-è…è mio fratello…ricordi? Quando avete dormito qui…ve ne avevo parlato…-
-…-
-entra….-disse spostandosi dalla porta lasciandogli lo spazio per passare

Yoochun entrò in salotto e si sedette sul divano togliendosi il cappotto e appoggiandolo vicino a lui.
Junsu si avvicinò e si sedette fianco all’amico.

-vuoi qualcosa da bere?-
-no…vorrei capire perché il mio ragazzo sta con tuo fratello..-
-Yoochun…tu te ne sei andato…-
-per lui…l ho dovuto fare per lui…-
-non mi pare proprio…lo hai lasciato da solo…era distrutto…non parlava più, non andava più a scuola…lui e Changmin si sono conosciuti per caso e si sono innamorati e ora si è rifatto una vita…-.
-…non puoi capire Junsu…sono riuscito a scappare per tornare da lui….-
-Yoochun devi spiegarmi tu perché io non so nulla…-
-Jaejoong..Jae non vi…-
-no..-
-…io non ho mai avuto i genitori…non li ho mai visti…non mi chiamo Yoochun ma Micky…sono scappato da mio nonno ….uno spacciatore, un ricettatore…un ricercato ….e sono stato tenuto sotto controllo da lui anche se mi ero nascosto…mi ha trovato…a scoperto di Jaejoong e lo avrebbe ucciso capisci…io…io sono dovuto tornare e ho subito le conseguenze del mio comportamento….mi ha fatto torturare per mesi e poi…sono riuscito a farmi dare di nuovo fiducia…-
-e ora..-
-mio nonno è morto…è morto l’anno scorso e io finalmente sono libero…ho portato tutto alla polizia con la quale ormai ero in contatto…ho rischiato la vita ma ne è valsa la pena…ho salvato un sacco di persone innocenti che rischiavano la vita delle loro famiglie per essersi fatti prestare dei soldi. Sono tornato e lo so che non è giusto Junsu…però io volevo spiegargli il perché capisci…volevo…volevo dirgli cosa era successo…-

Portò le mani sul viso coprendo gli occhi, nascondendo le lacrime che scendevano per la tristezza che invadeva il suo cuore. Quel cuore che non aveva mai smesso di amare Jaejoong, quel cuore che aveva sopportato per tutto quel tempo la lontananza con il ragazzo, che aveva sopportato tutte le violenze del nonno.

-ei che succede….- dice Yunho entrando in salotto mezzo addormentato

I due si girarono e Yunho per poco non cadde per terra alla vista di Yoochun.

-Yoo!!!!- disse avvicinandosi all’amico che si alzò e gli andò incontro

I due si abbracciarono e si strinsero forte l’uno con l’altro.

-ei ei…devi raccontarmi tutto…- disse Yunho
-vieni….racconto io…- disse Junsu notando lo sguardo triste dell’amico.

I due si sedettero di nuovo sul divano e Junsu raccontò la storia alquanto impossibile di Yoochun.

-Yoo…a me dispiace molto..- disse Yunho
-già…anche a me…-
-io capisco che…che tu ami ancora Jaejoong ma…è passato del tempo…capisci?- disse Junsu mentre teneva la mano all’amico
-si…avete ragione…-
-che farai ora?- disse Yunho
-tornerò in America…credo…-
-non rimarrai qui?- disse Yunho
-no.. Non ce la faccio..-
-vuoi dormire qui sta notte?- chiese Junsu apprensivo
-no grazie ragazzi, ho un aereo che parte domani a mezzogiorno e ho già prenotato una stanza all’albergo vicino all’aeroporto..-
-va bene- disse Yunho

Yoochun si alzò e gli amici fecero lo stesso.
Si avvicinarono tutti alla porta d’ingresso e Junsu aprì la porta.

-fatti sentire ok?- disse Yunho abbracciando l’amico
-va bene…-
-Yoo mi raccomando..- disse Junsu abbracciando anche lui il ragazzo
-tranquilli, voi fate i bravi…non fatemi diventare zio..-
-scemo…- disse Junsu dandogli una pacca sulla spalla
-ciao Yoo…-
-ciao ragazzi

Se ne andò scomparendo dalla vista degli amici che chiusero la porta a chiave.

-che fai?- disse Yunho
-mando un messaggio a Jaejoong-
-perché?-
-perché lo so che se non lo saluterà domani se ne pentirà per tutta la vita…-
-capisci che lo stai mandando nelle braccia di Yoochun? Non pensi a Changmin?-
-Jaejoong non lo lascerà…-
-e se poi…-
-no Yunho io…io mi fido..-
-va bene…-

“Jj…domani Yoochun partirà dall’aeroporto verso mezzogiorno…”

**

Jaejoong dormiva profondamente nel suo letto.
Il cellulare vibrò un paio di volte e Changmin si scostò prendendolo.
Era Junsu

“ma che vuole alle tre di notte?” penso aprendo il messaggio

“Jj…domani Yoochun partirà dall’aeroporto verso mezzogiorno…”

“?????”

Rimase a fissare il messaggio per alcuni minuti e cercò di capire per quale motivo Junsu avesse potuto fare una cosa del genere. Cosa doveva fare?
Cancellarlo? Lasciarlo li? Fare finta di non averlo letto e rimetterlo come se fosse ancora da aprire?
Non ci penso molto. Il suo cervello si mosse da solo perché lui voleva fare così dall’inizio. Scacciò il tasto opzioni e poi elimina.
Rimise il telefono al suo posto e si girò verso il fidanzato abbracciandolo.


20 capitolo


-tesoro io vado…- disse Changmin all’orecchio dell’amato che se ne stava sdraiato sul letto tra le coperte
-..mmmh…-
-dormi…-
-buona scuola…-
-grazie..-

Changmin uscì dalla stanza e poco dopo si sentì la porta di casa chiudersi. Jaejoong si girò verso il suo comodino e guardò la sveglia. Erano quasi le otto. Quel disgraziato sarebbe sicuramente entrato tardi a scuola. Sorrise e mise la sveglia a posto prendendo poi il telefono. Compose un numero e appoggiò il telefono all’orecchio

“pronto..”
“Junsu..Changmin è andato a scuola..”
“a bene, tu dove sei ora?”
“a casa..”
“e cosa ci fai a casa???”
“perché?”
“ma non hai letto il mio messaggio??”
“ma quale messaggio??”
“…Jj ieri è passato Yoochun…parte oggi a mezzogiorno..”
“…”
“non lo vuoi salutare?”
“…”
“voleva solo spiegarti cosa è successo..mi ha spiegato tutto e capisco che…che è difficile ma se lo ascoltassi lo capiresti anche tu…”
“….non lo so…”
“..vai..lo devi salutare…te ne pentirai se no..”
“…ci penso..”
“va bene a dopo”
“ciao”

La chiamata terminò e Jaejoong guardò i messaggi ricevuti. Nulla. Poi guardò bene tutte le cartelle e per caso entrò nel cestino. Li vide un messaggio di Junsu. Lo aprì e lesse quello che il ragazzo gli aveva detto poco prima. Lo aveva ricevuto alle due e mezza del mattino. Ma cosa ci faceva nel cestino? Perché era li?
Non ci pensò molto. Si alzò di scatto e cominciò a prepararsi. Verso le nove uscì di casa e si incamminò verso il centro. Li aspettò un taxi

-all’aeroporto per favore-
-subito- disse l’autista

Ci volle quasi mezzora per raggiungere l’aeroporto ma per Jaejoong sembrava più un eternità. Guardava fuori dal finestrino cercando di distrarsi ma non ci riuscì. Non sapeva nemmeno perché stava andando. Non voleva vederlo ma l’idea di non poterlo salutare lo faceva stare troppo male. Ma cosa gli avrebbe detto?
Non ne aveva idea. Pagò l’autista e scese dal taxi entrando nel grande edificio.
Era anche troppo presto. L’aereo partiva a mezzogiorno ma Yoochun sarebbe sicuramente arrivato prima. Si guardò in torno fino a che non trovò il tabellone con le partenze. Eccolo il suo volo. Lo guardò con tristezza. I suoi occhi pian piano diventarono lucidi. Perché si sentiva strano? Perché sentiva un vuoto nello stomaco spaventoso.

-Jj…- sentì dire dietro di se

Si girò e lo vide. Bellissimo come sempre. Vicino a lui c’era un bagaglio a mano non molto grande e teneva in spalla una piccola borsa.

-Yoo..-
-che ci fai qui?-
-…ti saluto…-
-ma…Junsu vero?-
-si..-
-capisco…-
-senti ti va di…prendere un caffè?-
-..si..-

I due si avvicinarono al bar dell’aeroporto e presero i caffè. Si sedettero nei tavolini posti fuori dal bar e attesero.
Nessuno dei due voleva iniziare a parlare. Ad un tratto Yoochun sorrise.

-perché ridi?-
-guardavo i tuoi piercing..-
-…-
-non hai perso il vizio vedo..-
-già…anzi credo di aver trovato un equilibrio..-
-non ne fai più?-
-ne ho troppi..-
-capisco..-
-perché non mi dici che è successo.…-

Yoochun abbassò lo sguardo e posò la tazzina sul tavolo.

-sono dovuto andare via…mio nonno aveva scoperto dov’ero..e di te…-
-di me??-
-si…se non tornavo non so cosa sarebbe successo…-
-potevi dirmelo..-
-sarebbe stato doloroso e avresti cercato di seguirmi e non potevo metterti in pericolo…-
-e ora?-
-mio nonno è morto due mesi fa…-
-cosa sei venuto a fare…-
-a dirti tutto questo…ma poi ho visto Changmin..-
-mi sono solo rifatto una vita…-
-hai perfettamente ragione…-
-….-
-non sei cambiato molto sai…sei sempre stupendo…-
-grazie…anche tu sei uguale…-

Sorrisero.
Jaejoong guardò l’orologio e sospirò

-devo andare…-
-va bene- rispose Yoochun alzandosi insieme all’amico
-fai buon viaggio..-
-grazie…-

Si abbracciarono dopo alcuni tentativi un po’ goffì. Entrambi respirarono i profumi che emanavano. Tutti i ricordi più belli tornarono in mente. Tutti i giorni passati insieme e le figuracce fatte.
Si spostarono e Jaejoong sorrise.

-ciao…- disse di nuovo spostandosi definitivamente e passando vicino all’amico si avviò verso l’uscita dell’edificio.

Sensi di colpa.
Paura.
Tristezza.
Non lo avrebbe più rivisto.
Se ne sarebbe andato di nuovo e non si sarebbero visti mai più.
Voleva alzare la mano per chiamare un taxi ma qualcosa glielo impediva.
Lo aveva salutato ma forse non era stata una buona idea. Lui amava Changmin ma ora vedere Yoochun gli aveva scombussolato la testa. Sapere il perché della sua scomparsa lo aveva fatto ragionare e forse non era più tanto arrabbiato con lui. Doveva andare via. Doveva tornare a casa. Doveva.
Ma allora perché stava andando dalla parte opposta. Perché si stava avvicinando alle porte dell’edificio. E perché vide Yoochun uscire da quelle stesse porte?
Si guardarono negli occhi.
Si abbracciarono fortissimo.


21 capitolo


"Respiri.
Carezze.
Amore.
Non vi è mai capitato? Sai che non dovresti farlo ma…è più forte di te…ci provi a stare lontano dalla tentazione ma…è troppo forte. Ti credi più forte. Ti credi invincibile, ma alla fine lo anche tu che quella persona ti può distruggere con uno sguardo. Non puoi farci nulla è più forte di te. Anche se te la sei dimenticata per un po’ di tempo, tornerà a tormentarti e non potrai dire di no. Io ci ho provato.
Ho provato a stargli lontano. Ho tentato di non ascoltare il mio cuore che mi chiedeva invano di corrergli incontro. Sono stato forte ma poi..quando ho capito che avrei potuto perderlo per sempre ho fatto un passo avanti. Non potevo perderlo. Non potevo. Era solo un saluto. Un addio nulla di più. Io lo sapevo e anche il mio cuore. Lo avrei lasciato andare. Lo avrei perso ma con il ricordo. Ormai era fatta. Ormai avevo vinto. Sono uscito credendo in me stesso ma è durato poco.
Ho avuto paura. Ho avuto veramente paura. Davvero non lo avrei più rivisto? Il suo sorriso, i suoi occhi…e quel profumo.
Inutile.
Sono inutile.
Sono tornato indietro e ho visto lui davanti a me. E ora che cosa devo fare?
Dire che non provo nulla…dire che io amo solo Changmin…potrei ma…mentirei a me stesso. Che devo fare? Vorrei solo che tutto questo non finisse.
Vorrei continuare a fissarlo tra queste lenzuola mentre dorme sereno. Vorrei che non fosse successo nulla e che fossimo sempre noi stessi, quei ragazzi di un anno fa.
Perché tutte le volte che dico vorrei mi sento un vuoto nello stomaco..?
Ti prego…ferma il tempo…ti prego..”



**

“tu…..tu…….tu….pronto?” disse Junsu dopo aver ritrovato il telefono sperduto sotto mille cuscini
“Junsu dov’è Jaejoong?” chiese Changmin leggermente scosso
“…perché?”
“non è a casa…non risponde nessuno..”
“non lo so, qui non cè…”
“…perché…perché ieri gli hai scritto quel messaggio??”
“ma allora lo hai cancellato tu?”
“….”
“Changmin…Yoochun voleva solo spiegare a Jj quello che era successo lo capisci? Non era nulla di male..”
“dimmi dov’è…”
“non lo so…”
“è andato la vero…”
“….ha detto che ci avrebbe pensato…credo che…ormai sia partito..”
“…va bene…”
“vieni a casa?”
“no…”
“vieni a casa dai…”
“NO”

Junsu rimase in silenzio. Sentiva i singhiozzi del più piccolo e avrebbe tanto voluto essere li e consolarlo. Ma sapeva che ora era la persona che meno voleva vedere.

-Min…-
-..ti..ti devo lasciare…-
-Min che ce?-
-a dopo…-

Changmin spense la chiamata anche se la voce di Junsu si sentiva ancora. Si girò e vide davanti a se la figura di Jaejoong. Questo appena lo vide lo guardò leggermente scosso. Rimasero fermi per qualche minuto quando Changmin si abbassò sedendosi sui gradini di pietra che conducevano alla porta d’ingresso.

-dov’eri…-
-..forse lo sai…-
-se te lo chiedo evidentemente non lo so..-

Changmin alzò lo sguardo fissando il fidanzato che spostò il suo verso un altro punto

-allora?-
-mi pare che sia stato tu a cancellare il messaggio di Junsu…-
-…-
-non te lo ricordi? Strano…l ho trovato nel cestino..-
-telefono di merda..-
-già..e ti è sembrato una cosa giusta da fare?-
-…si…-
-non credo..-
-…l’hai salutato?-
-si…-
-e poi..?-

Jaejoong lo guardò.
Avrebbe voluto scappare via.
Non sapeva che dire.
Non sapeva cosa fare.

-sono stanco Changmin- disse avvicinandosi salendo i gradini di pietra
-Jj…- disse Changmin

Si fermò sul pianerottolo.
Non riusciva a trattenersi.
Non ce la faceva.
Le lacrime cominciarono a solcargli il viso.
Voleva scappare, andare via ma non riusciva.
I suoi piedi erano attaccati al suolo e spostarli gli provocava dolore.
-Jj parlami…- disse con voce tremante Changmin che si tratteneva dal piangere
-cosa…cosa devo dirti..-

Si alzò di scatto. Era dietro di lui leggermente più in basso visto che stava su un gradino più basso di Jaejoong.

-dimmi cosa è successo..-
-l’ho…l’ho salutato…-
-non ti credo..-
-…-
-lo ami vero??? Tu lo ami vero???!!-
-si..-

Si sentì come liberato. Quella risposta non avrebbe mai voluto dargliela. Non avrebbe mai voluto dire una cosa del genere. Eppure non poteva mentire a se stesso, al suo cuore. Non poteva dire di no. Changmin lo sapeva benissimo. Si voltò e lo guardò.

-…lo amo…lo sempre amato….ma…-
-cosa…-
-io potrò anche amarlo…ma nel mio cuore ci sei tu…-

Changmin impallidì.

-Changmin quanto ti sto per dire…ti farà male…ma non posso mentirti…-
-…-
-io…io sono andato a letto con Yoochun…-
-COSA???-

Indietreggiò di scatto e per fortuna non cadde per terra.
Guardò il fidanzato sconvolto che abbassò lo sguardo.

-…non…non ce l ho fatta…mi dispiace…-
-tu…tu sei..-
-…ho sbagliato Changmin…io…io ho sbagliato..-
-tu sei SEI UN BASTARDO!!- disse urlando con tutte le sue forze
-…ti prego..-
-io t..ti odio lo sai??-
-…Min..- disse avvicinandosi
-NO STAMMI LONTANO!!- rispose l’altro indietreggiando
-..Min..-

Jaejoong alzò lo sguardo. Gli occhi pieni di lacrime che inesorabili scendevano e non gli davano tregua. Scivolò per terrà inginocchiandosi

-io..ho sbagliato Min e ti prego perdonami…mi dispiace…io non volevo ma non ce l ho fatta..ho sbagliato e hai ragione…ma ti prego perdonami..-

Changmin lo guardò poi girò il viso chiudendo gli occhi.
Strinse i pugni e Jaejoong cominciò a pensare che tra poco avrebbe ricevuto un pugno.
Ma quel pugno non arrivò.
Iniziò a piovere e dopo alcuni secondi la pioggia si fece più forte.
Piano piano i vestiti di entrambi si inzupparono e le lacrime si mischiarono alle gocce di pioggia ma si potevano comunque notare gli occhi rossi e tristi.
Changmin si voltò di nuovo verso Jaejoong che lo guardava supplicante.
Sorrise.
Un sorriso falso.
Un sorriso vuoto.
Piano piano si voltò dalla parte opposta e uscì da quel vialetto.
Uscì da quella via.
Scomparve dalla vista di Jaejoong che scoppiò a piangere urlando.
Lo sentì piangere ma non si fermò.
Lo sentì urlare il suo nome ma non tornò indietro.
Continuò a camminare mentre la pioggia scalfiva il suo corpo ormai vuoto.
Ormai senza anima.


22 capitolo

La porta sbatté improvvisamente.
Yunho uscì dalla sua camera mezzo addormentato.
Changmin gli passò di fianco senza dire nulla.
Lo guardò andare verso la sua camera fino a che anche la porta di quella non fu chiusa di botto.

-ma che diavolo succede?- disse Junsu uscendo dal bagno

-…Changmin è leggermente arrabbiato..- disse Yunho tornando a dormire

Junsu sospirò andando verso la camera del fratello.
Entrò senza bussare e lo vide steso sul letto.
Fece un passo

-non ti voglio nemmeno vedere…- disse il giovane senza alzare la testa

-che cosa è successo?-

-vattene….- disse di nuovo Changmin

-…no, dimmi cosa è successo..-

Il giovane si alzò lentamente.
Strinse i pugni tenendo le braccia abbassate.

-vuoi sapere cosa è successo…- disse senza guardarlo

Si avvicinò di nuovo andandogli addosso facendolo sbattere contro il muro

-aah! Sei pazzo???-

-NO!! Non sono pazzo!!!! Vuoi sapere cosa è successo vero??? Be grazie a te il mio ragazzo mi ha fatto le corna capisci!!! E non si tratta di un semplice bacio del cazzo MA DI UNA SCOPATA TUTTO PER COLPA TUA!! PERCHE’ NON TI FAI GLI AFFARI TUOI!!!-

Junsu lo guardò sconvolto. Possibile che Jaejoong avesse fatto una cosa del genere?
Non riusciva a crederci. Aveva mandato quel messaggio credendo di fare una cosa giusta e invece non aveva pensato, non aveva ragionato sul fatto che Yoochun era stato importante per l’amico e che era quasi impazzito una volta che se n’era andato.
Come aveva potuto dimenticare una cosa così importante?
Eppure lui credeva in Jaejoong. Credeva nell’amore che provava per Changmin.
Non lo aveva fatto con cattiveria. Non era andato per quello.
Sicuramente gli eventi aveva fatto si che i due si trovassero in quella situazione e anche se era dannatamente ingiusto non riusciva ad essere arrabbiato con lui.

-mi dispiace….- disse abbassando lo sguardo

-già…dispiace a tutti…- disse Changmin spostandosi dal fratello dandogli poi le spalle

-…Changmin…perché non provi a …a ..-

-a fare cosa??- chiese l’altro girandosi verso di lui

-a capirlo…- disse leggermente Junsu

-A CAPIRLO??-

-…non alzare la voce…-

-ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo?? Ma ti rendi conto?? Di quello che ha fatto???-

-…si me ne rendo conto ed è una cosa grave, ma data la situazione io non posso essere completamente arrabbiato con lui.. Tu …tu potevi non esserci nei pensieri di Jaejoong se Yoochun era ancora qui…se non se ne fosse mai andato..-

-io…non credo alle mie orecchie…ma tu sei davvero mio fratello?? Dovresti essere dalla mia parte…-

-non dire idiozie Min…sono tuo fratello e sono dalla tua parte sempre. Ma Jaejoong è mio amico e io lo compatisco. Non è cattivo. Non avrebbe mai fatto tutto ciò per farti del male e tu lo sai, e il fatto che te lo abbia detto vuol dire che ci sta male e sa di aver sbagliato. Sa di aver commesso un grave errore e conoscendolo ora starà piangendo senza sosta e tu non lo devi lasciare da solo lo capisci? Devi passarci sopra…-

-NON TI VOGLIO SENTIRE!!- disse il giovane mettendosi le mani sulle orecchie mentre mille lacrime scendevano dai suoi occhi

-Min…- disse Junsu avvicinandosi a lui

Il giovane si spostò da quell’abbracciò ma il maggiore riuscì ad attaccarsi a lui.
Si doveva sfogare, doveva piangere, doveva stare male se no non sarebbe passata.

-piangi Min…- disse Junsu mentre l’altro si attaccava a lui



"Purtroppo accadono cose che non ti aspetti, che non pensi possano succedere proprio a te.
Poi però te ne rendi conto e credi che il mondo sia finito, che non ci sia più nulla da fare.
Il dolore è forte e non riesci a superarlo.
Ma poi capisci e ti fai forza.
Perché devi avere coraggio.
Devi credere sempre in te stesso se no non supererai mai le difficoltà.
La vita è piena di imprevisti e comunque la metti succederà sempre qualcosa che ti cambierà, che ti farà crescere anche se farai soffrire qualcuno.
Purtroppo è così e non possiamo farci nulla.
Vivere in una sfera di cristallo non può aiutare nessuno.
Bisogna affrontare la vita così come viene.
Sempre e comunque con il sorriso sul volto.
Sempre e comunque credendo in se stessi."



**


-Jaejoong!!!-

Il biondo si girò verso la voce che lo aveva chiamato sperando non si trattasse di chi già aveva intuito fosse

-Yunho..- disse lui vedendolo avvicinarsi a lui

Aveva azzeccato.
Nonostante non si sentissero da più di un mese non aveva dimenticato la voce di uno dei suoi migliori amici.
Sorrise una volta che questo fu davanti ai suoi occhi.
Si sbalordì nel sentirsi invaso da un abbraccio alquanto improvviso.

-mi sei mancato!!!- disse stringendolo forte

-anche tu..- rispose il biondo

Si spostarono sorridendo
Entrambi erano leggermente imbarazzati

-come stai?- chiese Yunho

-..bene…ho finito ora di lavorare..tu?-

-si anche io per fortuna non ho il turno serale…vuoi che facciamo due passi? Ti accompagno a casa?-

-mm..va bene-

Cominciarono a camminare in silenzio tenendo un passo lento

-come sta ….Junsu…- disse Jaejoong maledicendosi per non aver detto il nome della persona che gli interessava

-Changmin non sta molto bene…- rispose Yunho guardandolo

-…mi dispiace…-

-Jae…perché non…perché non vieni a casa con me?-

-cosa???-

-prova a parlargli..-

-è passato un mese e non si è fatto sentire…gli ho scritto dei messaggi e non mi ha mai risposto…non posso presentarmi a casa…-

-..Jj devi venire a casa…-

-perché?-

-vuole andare via …-

-e dove???-

-vuole andare a vivere in Cina..-

-che cosa????-

-…-

-stai scherzando..-

-no purtroppo…-

Arrivarono presto a casa di Jaejoong rimanendo in silenzio.
La notizia aveva scosso il biondo notevolmente.
Possibile che tutte le persone che lui amasse se ne dovevano andare?

-è solo colpa mia…-

-non fare così…le cose si possono sistemare e lo sai..-

-no…non si sistemeranno, sono stato un demente…-

-va bene…ma provaci…-

-…-

-Jj se lo ami ancora glielo devi dire anche in cirillico…devi riprovarci..-

-dopo quello che ho fatto-

Yunho sospirò

-gli errori li commettono tutti…-

-..non come il mio…-

-allora non conosci bene il mondo…è stato uno sbaglio punto.-

-…-

-Jj..-

-mi dispiace Yunho…- rispose l’altro entrando nel cortile chiudendo il cancello dietro di se

**

-ho trovato Jaejoong mentre tornavo a casa, l ho accompagnato..- disse Yunho una volta entrato in casa

-a si? Come sta?- chiese Junsu mentre Changmin non degnò di uno sguardo Yunho

-bene era appena uscito dal lavoro..-

Il più giovane si alzo dal divano e se ne andò verso la sua camera chiudendo la porta stranamente senza sbatterla

-be dai poteva andare peggio..- disse Yunho sedendosi a tavola

-…vero…allora come sta?-

-male…non so come faccia a lavorare in quello stato..ricordi come stava per Yoochun?-

-si..-

-be più o meno…forse però il passato l’ha aiutata a riprendersi..-

-vero..non è più un ragazzino…-

-…gli ho detto della partenza di Min..-

-si? Che ha detto..-

-non credo farà molto..-

-si sente responsabile è normale..- rispose Junsu mettendo i piatti in tavola

-già…- disse Yunho


**


-Yunho svegliati…sono le dieci….va be che è domenica ma dobbiamo fare un sacco di cose..- disse Junsu smuovendo il ragazzo ceh non lo calcolava, troppo impegnato a poltrire sotto le coperte

-Yu….-

-..mmmmh…-

-che palle..-

Il ragazzo uscì dalla camera da letto.
Yunho era sempre il solito, se non dormiva fino a tardi non era contento.
Sorrise sistemando i vestiti che come al solito il fratello lasciava in giro
Entrò in camera di questo con l’intenzione di svegliarlo.

-Mi….Changmin????- disse guardando verso il letto rifatto

Non c’era.
Si guardò intorno.
Il computer era scomparso insieme ad alcune cose che teneva sulla scrivania.
Si avvicinò al mobile e lo aprì.
Non c’erano la metà dei vestiti e nemmeno la sua solita valigia.
Si mise le mani nei capelli cercando di non farsi prendere dal panico.
Non poteva essere partito.
Non poteva essersene andato senza dire nulla.

-YUNHO!!!- disse uscendo dalla stanza entrando in quella che condivideva con il fidanzato

-si si mi alzo…-

-no no Yu!!! Changmin non ce!!!! non c’è più nessun vestito ne la valigia!!! non c’è più nulla!!!-

-cosa????-

-Yunho è partito accidenti è partito!!!-

-ma quando??? Non è possibile-

-vestiti-

Yunho si alzò dal letto e cominciò a vestirsi velocemente

Junsu prese il telefono e digitò un messaggio

“ti prego Jj vieni in aeroporto…Changmin è andato via!!”


**


Sentì il telefonino vibrare ma spense il telefono prima di poter vedere chi fosse.
Non poteva più accenderlo.
Ascoltò una voce all’altoparlante e si alzò prendendo una borsa a tracolla.
Si avvicinò al gate e consegnò il suo biglietto.

-buon viaggio- disse un hostess di terra riconsegnandogli il suo biglietto
Il biondo entrò nel corridoio e camminò fino all’entrata dell’aereo.
Era giusto così.
Doveva farlo.
Non poteva tornare indietro.

**

Arrivarono in aeroporto in una mezzora.
Si girarono intorno alla ricerca del tabellone con tutte le partenze.
Una volta trovato controllarono le destinazione ma niente, per la Cina non trovarono nulla.

-che sia già partito??- chiese Junsu

-non credo..- rispose Yunho guardandosi intorno

Ad un tratto, non molto lontano da loro videro un ragazzo seduto da solo su una poltroncina.
Era Changmin

-MIN!!- disse Junsu correndogli incontro

-…-

-sei un pazzo??? Dimmelo… mi vuoi far prendere un infarto???-

-…non è venuto Junsu….-

-cosa?-

-…ho detto a Jaejoong che sarei andato via…ma non è venuto..-

-magari non ha ricevuto il messaggio…-

-no…lui non è venuto…-

-…-

-Min..-

-a…andiamo a casa?- chiese il giovane

-si..andiamo- disse Junsu aiutandolo a camminare mentre Yunho prese la valigia

**


“drinnnnn”

-arrivo!- disse una donna

Qualche secondo dopo la porta si aprì.

-J..Junsu!!!- disse questa abbracciando il ragazzo

-salve signora…come sta..?-

-bene bene..entra dai-

La donna costrinse il giovane ad entrare e dopo avergli offerto del te si sedettero al tavolo in cucina

-…come sta Jaejoong?-

-bene , l ho sentito poco fa..- disse la donna

-si? E dov’è ora? Avrei bisogno di vederlo…-

-..Junsu…,ma..-

-cosa?-

-..non lo sai?-

-..?-

-J…Jj è andato via due giorni fa…-

-che????-

-…-

-scusi ma dov’è andato?-

-…in America…-

-che cosa???? E lo ha fatto andare via???-

-cosa dovevo fare?- disse la donna alzandosi -stava male…doveva andare da Yoochun e io non ce l ho fatta a trattenerlo..-

-da Yoochun..?-

-lo sai meglio di me Junsu…doveva andare così…-

-ma…-

-mi dispiace per Changmin…se potessi cambierei le cose ma non posso fare nulla..-

-capisco…-

-se vuoi sentirlo ti do il suo numero di casa?-

-mi farebbe un grande piacere..-

-ok-

**

“toc toc”

….

…..

…..


Attendi…Attendi.
Spera.
Prega.
Tutto alla fine va come deve andare.
Tutto si sistema e non importa se non vuoi.
Non importa se quello che vuoi è tutt’altro.
Se il destino decide così allora devi accettarlo.

….

…..

…..

“toc toc”


….

…..

…..


E se hai paura fatti coraggio.
Se non credi di potercela fare fatti coraggio.
Se credi di essere rimasto da solo guardati bene intorno, qualcuno ce sempre.


-si?- disse Yoochun aprendo la porta

-….-

-sei…sei..-

-…-

-sei qui…- disse avvicinandosi a lui

Si abbracciarono con forza mentre le lacrime scendevano intrepide sulle guance di entrambe.

-Jj..-

-Yoo…-

-sei qui…sul serio..-

-si…- rispose il biondo

-per sempre…?-

-per l’eternità…-


Se ci credi veramente tutto si sistema.
Se avrai coraggio supererai anche la solitudine.
Se lascerai che il tempo passi allora avrai vinto.
Perché alla fine il destino è destino.
La felicità arriverà solo se riuscirai ad andare avanti.
Credici sempre.
Non fermarti mai.


-Jj…-

-si?- disse l’altro guardandolo negli occhi

-ti amo..- rispose Yoochun baciandolo


E finalmente un velo di felicità era arrivato.
E finalmente tutto si sarebbe sistemato.
Qualcuno avrebbe pianto.
Qualcuno avrebbe sofferto.
Qualcuno si sarebbe sentito ferito.
Ma purtroppo l’amore porta a questo.
Nessuno può decidere chi amare.
Non sarebbe giusto.
Non abbiate mai paura di seguire i vostri sentimenti.
Non abbiate mai paura di farvi vedere per come siete realmente.
Nessuno dovrebbe mai vergognarsi di quello che è.
Nessuno.


Fine

Nessun commento:

Posta un commento